Berthold Lubetkin (1901-1990) era un prodotto della sua era. Quando portò la sua visione modernista nel Regno Unito, scosse il Paese dalle sue fondamenta vittoriane in mattoni rossi.
Dopo aver assistito alla Rivoluzione di ottobre dalla finestra della sua camera da letto di Mosca da adolescente, Lubetkin lasciò la Russia nel 1922 (era nato a Tbilisi, in Georgia, in una famiglia ebraica del ceto medio) e passò gli anni Venti a Berlino e Parigi accanto ai grandi costruttivisti del tempo, tra cui Wilhelm Worringer e Le Corbusier. Tuttavia, l’accresciuta ostilità stalinista verso le complessità elitarie del formalismo costrinse Lubetkin a riconsiderare il suo desiderio di tornare in Unione Sovietica. Fu invece tentato dall’Inghilterra nel 1931.
Socialista e in fin dei conti figlio della Rivoluzione del 1918, Lubetkin era convinto che i nuovi ospedali e alloggi sociali dell’Inghilterra dovessero essere più che semplici edifici, ma dare ispirazione e avere un significato estetico per le comunità che servivano. Come sosteneva lui, “l’architettura può essere un’arma potente, una forza trainante impegnata dalla parte del progresso”.
Queste 8 meraviglie rappresentano al meglio l’eredità dell’architetto russo.
La Round House, la casa rotonda, ospitava la popolazione di gorilla dello zoo di Londra. Incorporava un pannello di vetro a 180 gradi nella sua facciata, fornendo ai maestosi primati la piattaforma più aperta e grandiosa possibile. La gabbia apribile sul soffitto dell’edificio teneva conto del clima, conferendo ai gorilla un clima temperato in estate, pur continuando a renderli visibili al pubblico durante l’inverno.
Forse la più simbolica e duratura delle costruzioni londinesi di Lubetkin, la Penguin Pool, la vasca dei pinguini, ha messo in mostra le potenzialità espressive del Modernismo di fronte a un pubblico fino a quel momento ignaro. Le complesse passerelle a doppia elica della struttura rappresentano un ambizioso precedente estetico per il movimento, e continuano a incantare i visitatori ancora oggi.
Questo complesso residenziale per la classe media, ampiamente celebrato, fu alla base di un nuovo concetto di alloggio di lusso per i giovani londinesi benestanti degli anni Trenta. Le ben riconoscibili decorazioni esotiche delle torri (Lubetkin progettò ogni piccolo dettaglio, fino ai cardini delle porte) furono acclamate in tutto il mondo ai suoi tempi, con Le Corbusier che definì Highpoint “un risultato di prim’ordine” dell’architettura.
Questa meraviglia Art Déco aveva un particolare merito ideologico per Lubetkin, che cercò di mettere un ordine alla crescita rapida e disordinata delle Midlands occidentali, colpite dalla Depressione. All’inaugurazione dei giardini, si presentarono 250 mila persone dei suburbi, che poterono fare esperienza uno stile di vita più luminoso, più salutare e più moderno.
La prima commissione pubblica modernista inglese cercò di trasformare la corrente concezione della grigia monotonia degli ospedali. Lo stesso edificio di Lubetkin incarnava un messaggio di vita sana, con “un atrio inondato di luce attraverso un muro di mattoni di vetro, superfici pulite e colori brillanti per produrre un effetto allegro”.
Come nel caso del Finsbury Health Centre, Lubetkin voleva che il suo primo progetto di casa popolare trasmettesse un senso di ambizione estetica e materiale nel Welfare borghese britannico del Dopoguerra. La sua più chiara dichiarazione d’intenti in quest’ottica è questo complesso a “contenitore delle uova”, con i suoi ampi appartamenti balconati con riscaldamento centralizzato, ascensori e cucine componibili (caratteristiche considerate all’avanguardia per il loro tempo).
Il clima conservatore del Dopoguerra sull’edilizia popolare pose maggiormente l’accento sul contenimento dei costi, il che significa che il successivo progetto di Lubetkin, costruito sulla ex residenza di Lenin in esilio (visse qui nel 1902-1903), sarebbe stato notevolmente meno appariscente per quanto riguarda l’aspetto. La caratteristica più evidente di Bevin Court è in realtà all’interno dell’edificio: una splendida scala costruttivista che ne costituisce il cuore. Inizialmente si chiamò Lenin Court e aveva anche un monumento al leader rivoluzionario, ma con l’inasprirsi della guerra fredda venne ribattezzata in onore di un anticomunista, il ministro degli Esteri britannico Ernest Bevin.
Questo elegante e squadrato complesso a Shoreditch è una monumentale confutazione dell’affermazione secondo cui l’edilizia popolare del Dopoguerra dovesse essere o insignificante o fosca. Caratterizzato soprattutto dagli esterni in bianco e nero e dalle eleganti facciate a scacchiera in mattoni blu e rossi, l’espressivo costruttivismo di Hallfield rende omaggio all’amore di Lubetkin per l’eccentrico e l’astratto.
Dieci edifici sovietici ispirati a Le Corbusier
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