Conosciuto soprattutto per il suo romanzo del 1932 “Il mondo nuovo”, che ritrae un futuro distopico di esseri umani in un limbo esistenziale, lo scrittore e visionario britannico Aldous Huxley (1894-1963) proseguì con il genere anche dopo questo successo. Nel 1948, dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, pubblicò un altro romanzo, meno conosciuto e ancora più spaventoso, “La scimmia e l’essenza” (tradotto in italiano anche come “La rivalsa delle scimmie”).
Ambientato in un futuro post-apocalittico, in cui “le armi nucleari e chimiche hanno colpito i loro obiettivi”, “La scimmia e l’essenza” abbraccia l’intera esperienza della specie umana e giunge a una conclusione poco promettente: con la combinazione di progresso tecnico e nazionalismo, siamo destinati a distruggerci.
Forse troppo oscuro per diventare un successo, “La scimmia e l’essenza” è stato adattato per lo schermo solo una volta, dalla Bbc, nel Regno Unito, in un episodio della serie “The Wednesday Play” trasmesso nel 1966. Ma nel settembre 2018, il coreografo russo Konstantin Keihel ha realizzato uno spettacolo di danza post-moderna nella città di Voronezh (530 chilometri a sud di Mosca). Perché?
Keihel lavora come coreografo per lo più nel famoso Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ed è arrivato a Voronezh nell’ambito del progetto “Art Laboratories”, sponsorizzato dal festival “Territory”, che collega teatri e artisti di provincia con registi e coreografi provenienti dai principali centri culturali russi (principalmente Mosca e San Pietroburgo).
Per i giovani artisti della compagnia del Voronezhskij Kamernyj Teatr, il Teatro da Camera di Voronezh, è stata una grande opportunità lavorare con un coreografo esperto, mentre Keihel e il compositore con cui ha cooperato, Konstantin Chistjakov, sono riusciti a creare qualcosa di veramente nuovo e sperimentale in una regione meglio conosciuta per la messa in scena di classici: uno spettacolo basato sul romanzo di Huxley, che hanno ribattezzato “Bezmolvnaja vesnà” (“Primavera silenziosa”), titolo preso in prestito dal libro di Rachel Carson “Silent Spring”, sui danni irreversibili del Ddt e dei fitofarmaci sull’ambiente e sugli esseri umani.
“Non abbiamo cercato di portare Huxley sul palcoscenico parola per parola, il che sarebbe impossibile”, spiega Keihel. “Questo libro, ‘La scimmia e l’essenza’ ha così tanti livelli che è ovviamente più grande di qualsiasi possibile messa in scena”. Allo stesso tempo, hanno aggiornato il romanzo del 1948, aggiungendo riferimenti alle crisi ecologiche, all’esplorazione dello spazio e ad altre questioni del XXI secolo. “Dopotutto, quest’opera riguarda il modo in cui l’industria influisce sull’ecologia”, aggiunge il coreografo.
In Russia, come in altre parti del mondo, queste questioni sono urgenti. Mosca si colloca al quarto posto nell’elenco dei Paesi in termini di emissioni di anidride carbonica e, come dicono gli ecologi, affronta le terribili conseguenze del riscaldamento globale.
In una messa in scena quasi senza parole, in cui i sentimenti e gli eventi si riflettono attraverso la danza, Keihel e Chistjakov mescolano molti stili – musica dance contemporanea, jazz e altro ancora – e usano molto materiale aggiuntivo, tra cui citazioni cinematografiche su schermo e brani dalla messa in scena per la tv della Bbc .
Attraverso tutto questo, gli autori creano un mondo oscuro, in cui bellezza, amore e umorismo esistono, ma sono condannati a morte. L’interpretazione di Keihel è persino più pessimistica del romanzo in sé: i principali protagonisti – una coppia di innamorati – muoiono uccisi dalla spietata tribù di mezze scimmie post-apocalittiche, degradate e paralizzate dalle conseguenze ecologiche della Terza Guerra Mondiale.
Rispondendo alla domanda se l’arte possa cambiare il mondo e migliorarlo, facendo riflettere la gente sulle conseguenze di ciò che sta facendo, il compositore Konstantin Chistjakov afferma di non crederci. “L’arte funziona come un amplificatore, e può spingere una persona verso qualcosa, ma solo se questa persona era già pronta a questo, ci stava pensando”, ha detto Chistjakov. Tuttavia sia lui che Keihel sottolineano che l’arte è di per sé importante, che sia o meno in grado di apportare cambiamenti.
Il pubblico di Voronezh è sembrato essere d’accordo, e ha riservato a “Silent Spring” una standing ovation il giorno della première, quando dopo lo spettacolo gli artisti si sono presentati al pubblico indossando maschere di Charles Darwin, per simboleggiare il punto morto dell’evoluzione umana. Probabilmente anche Huxley avrebbe amato questo spettacolo.
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