I gatti da guardia dei musei: otto mici che vi accoglieranno nelle sale espositive della Russia

Cultura
ANNA SOROKINA
Il più famoso di tutti è Achille, amico a quattro zampe dell’Ermitage. Ma se organizzate una visita al Museo Bulgakov di Mosca, preparatevi a incrociare Behemot, il gatto nero e grasso del libro “Il Maestro e Margherita”. Questi speciali custodi accolgono i visitatori e tengono alla larga i topolini

1 Behemot, il gattone del Museo Bulgakov di Mosca

Se avete letto il romanzo “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov di sicuro avete già “stretto amicizia” con il gattone malvagio di nome Behemot, parte dell’entourage di Woland. E nel Museo Bulgakov di Mosca potrete incrociare un micione uguale a Behemot. Guardatelo, lo riconoscerete immediatamente!

Behemot fa parte dello staff del museo: apparso qui per la prima volta nel 2005, era stato portato da una giovane coppia che aveva appena scoperto che il proprio figlio era molto allergico ai gatti. Oggi il micione è il vero re del museo: accoglie i visitatori e partecipa ai tour. Si concede alle foto dei turisti e dei giornalisti.
2 Achille, il micio del Museo Ermitage di San Pietroburgo

Achille, uno dei tanti gatti che popolano l’Ermitage di San Pietroburgo, è tra i felini più famosi del paese: è stato lui infatti a predire (e a indovinare!) i risultati di alcune partite della Coppa del Mondo 2018. 
Ma Achille non è l’unico gatto dell’Ermitage: da 270 anni questo antico tempio dell’arte è infatti affollato da mici che tengono alla larga i topi. Oggi all’interno dei sotterranei del museo vivono circa 60 gatti, seguiti da un team di volontari e veterinari. I gatti più anziani vivono nella Repubblica dei Gatti vicino al museo. Qui potete saperne di più sui gatti, veri custodi dell’Ermitage.
3 Vasilia, il re del Museo di storia dei Gulag di Mosca

Le giornate del gatto Vasilisa iniziano con il buongiorno ai dipendenti del museo. Quindi controlla le sale, accoglie i visitatori e partecipa curioso ai tour e agli incontri che periodicamente si tengono nella sala espositiva. Esattamente come farebbe ogni vero studioso che si rispetti, anche Vasilia trascorre parecchie ore nella libreria di scienze... sonnecchiando.
4 Samuel, il micio del Museo di Storia locale di Ulan-Ude

Samuel vive qui ormai da sette anni. E il suo posto preferito è sopra l’armadio. Controlla l’ingresso, zompetta sul pianoforte e “lavora” con la macchina da scrivere (ovvero ci balza sopra). Ovviamente dà la caccia ai topolini che osano affacciarsi nell’edificio del museo.
5 Pushok e Ryzhik, i custodi del Museo riserva Mikhailovsky della Regione di Pskov

Questi gattoni fanno da guardia all’area della tenuta dove un tempo viveva il famoso poeta russo Aleksandr Pushkin. Negli ultimi anni Pushok ha ottenuto così tanta popolarità che ora, se non gli viene concessa l’attenzione che si aspetta da parte dei visitatori, fa l’offeso.

Si dice che una volta, non essendo stato “invitato” all’inaugurazione di una mostra, si fosse piazzato al di fuori di una finestra a guardare con sguardo offeso i festeggiamenti. Quando finalmente si è deciso a entrare, ha voltato le spalle a tutti allontanandosi dalla gente con aria altezzosa e offesa.
Un anno dopo al museo è apparso un altro micione, Ryzhik, uno splendido gatto rosso che ha assunto le funzioni di “guardiano”. E oggi, mentre Pushok dà il benvenuto agli ospiti, Ryzhik dà la caccia ai topi.
6 Filimon, un amico a quattro zampe al Castello di Vyborg nella regione di Leningrado

Filimon è il primo e unico dipendente a 4 zampe del Castello di Vyborg. La sua principale attività consiste nel catturare i topi e posare per le foto dei turisti.
7 Garage, il felino del Museo di arte contemporanea Garage di Mosca

Questo micio che porta lo stesso nome del museo nel quale vive non si perde una riunione e si indispettisce quando qualcuno arriva in ritardo. Non gli è permesso mettere le zampe sugli oggetti in esposizione ed è per questo che il più delle volte lo si può intravedere accoccolato sui divanetti del bar del museo.
8 I gattoni della tenuta di Lev Tolstoj a Yasnaya Polyana, nella regione di Tula

La tenuta di Lev Tolstoj ha accolto una colonia di mici ben prima della formazione del moderno stato russo: in epoca sovietica alcuni gatti sono stati portati al museo da alcuni residenti dei villaggi vicini. Oggi nella tenuta vivono tre colonie di mici neri, bianchi e tigrati.