Impressionismo russo, l’arte che rende omaggio a tutti gli stili

Tra la fine del 1800 e i primi decenni del Novecento gli artisti russi hanno iniziato a fondere vari stili, creando capolavori unici oggi esposti nel Museo dell’Impressionismo russo. Ecco chi sono stati quei grandi maestri

L’impressionismo russo, se confrontato con quello europeo, ha avuto uno sviluppo piuttosto inteso e complesso dal 1860 al 1930: in quel periodo gli artisti hanno iniziato a fondere vari stili. Ed è per questo che i lavori di molti pittori russi impressionisti e post-impressionisti ricadono spesso sotto altri generi d’arte come il cezannism, il neo-primitivismo e il simbolismo russo. Un mix che non fa che rendere ancor più interessante l’impressionismo russo.
Il grande contributo russo al movimento è racchiuso nel Museo dell’Impressionismo russo. Ecco a voi i pittori impressionisti più rappresentativi del paese.
Konstantin Korovin (1861 – 1939)

Considerato uno dei più importanti impressionisti russi, Konstantin Korovin ha trovato grande ispirazione nel suo soggiorno a Parigi. E non è un caso che l’artista abbia dedicato alla capitale francese un sacco di dipinti come “Parigi. Boulevard dei cappuccini”, “Parigi. Mattina” e “Strade di notte. Parigi”.

Korovin ha lavorato anche alla realizzazione di fondali e scenografie per opere e balletti.
Valentin Serov (1865 – 1911)

“Nel secolo in cui stiamo vivendo si dipinge solo crudeltà. E non c’è niente di gratificante in tutto ciò. Io prometto di dipingere solo cose gioiose”, scriveva Valentin Serov. Ed è proprio per questo che i suoi ritratti risultano sempre luminosi, festosi e pieni di vita.
La fama di Serov è dovuta principalmente ai dipinti “La ragazza con le pesche” (1887) e “La ragazza illuminata dal sole” (1888). I suoi ritratti sono particolarmente apprezzati perché sembrano ritrarre l’anima del soggetto dipinto.

Maestro del ritratto psicologico, Serov era estremamente popolare all’interno dei circoli d’élite. Ha realizzato anche alcuni ritratti della famiglia Romanov.
Pyotr Konchalovsky (1876 – 1956)

Grande appassionato di Paul Cezanne e profondo ammiratore della cultura europea, Konchalovsky ha preso ispirazione per le sue opere da vari movimenti artistici come l’impressionismo, il post-impressionismo e il cubismo.

Veniva descritto come una persona allegra, in grado di immortalare la bellezza della natura nelle sue nature morte. Cercando di far risaltare il lato positivo della vita, Konchalovsky era solito ripetere che “il dolore passa, la belleza invece resta per sempre”.
Nikolai Feshin (1881-1955)

Feshin è stato un artista molto apprezzato non solo in Russia, ma anche negli Stati Uniti, dove ha vissuto per quasi 30 anni. In Russia era famoso per la sua straordinaria capacità di narrare la vita di tutti i giorni; in America, invece, per la sua maestria nel ritrarre i nativi americani.
Oggi i suoi dipinti vanno a ruba nelle aste, superando il valore di svariati milioni di dollari. Il lavoro di Feshin “Little cowboy” (piccolo cowboy), venduto nel 2010 al prezzo di 6,9 milioni di sterline, ha resto l’artista uno dei pittori più costosi in Russia.

Una delle sue opere più famose, il ritratto di Varya Adoratskaya (1914), è spesso paragonato alla “Ragazza con le pesche” di Serov.
Vladimir Baranov-Rossine (1888–1944)

La carriera di questo artista è iniziata con una serie di eccezionali opere impressioniste. Poi Baranov-Rossine si è dedicato alle cosiddette sculture politecniche, composte da materiali organici e inorganici.
Dopo essersi diplomato all’Accademia di belle arti di San Pietroburgo, il pittore si è recato a Parigi, dove ha vissuto nello stesso quartiere dove vivevano Marc Chagall e Amedeo Modigliani. Tra le opere più famose ci sono di sicuro le sue nature morte.


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