- Andrej Rublev (1360 - 1428)
Andrej Rublev è il più famoso pittore di icone russe. La sua leggendaria icona della Santissima Trinità può essere definita il simbolo spirituale dell’arte russa.
Ci sono pochi fatti noti della sua biografia. Si sa che era un monaco e che dedicò la sua vita a Dio e alla pittura di icone. È considerato un santo dalla Chiesa Ortodossa Russa.
Rublev fu tra i pittori di icone che lavorarono agli affreschi della cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino di Mosca (non sono sopravvissuti fino ai giorni nostri). Anche la Cattedrale Uspenskij di Zvenigorod e quella omonima di Vladimir sono state affrescate da Rublev, e queste opere sono visibili ancora oggi.
- Karl Brjullov (1799 - 1852)
Definito “lo zar della pittura” dai suoi contemporanei, Karl Brjullov è considerato uno dei primi artisti russi di respiro e fama internazionale. Il monumentale “Ultimo giorno di Pompei” (1830-1833), che il pittore realizzò, dopo aver assistito all’omonimo melodramma Giovanni Pacini, mentre viveva in Italia, vinse il grand prix al Salon di Parigi, e rese l’artista estremamente popolare sia in Europa che in Russia.
Il padre del romanticismo russo era nato da genitori francesi e alla nascita aveva il nome francese di Charles Bruleau, che russificò nel 1822. La famiglia del pittore era una lunga dinastia di artisti, iniziata con il suo bisnonno.
Ma Brjullov è noto soprattutto come ritrattista: il suo quadro “La Cavallerizza” resta una delle opere più importanti della Galleria Tretjakov di Mosca.
- Ivan Aivazovskij (1817 - 1900)
Nessuno dipinge il mare come fa lui! Ivan Aivazovskij è il famoso maestro dei panorami marini e uno dei pittori russi più costosi: la sua “Veduta di Costantinopoli e del Bosforo” (1856) è stata venduta da Sotheby’s per quasi 5 milioni di dollari nel 2012.
Aivazovskij era estremamente produttivo come pittore; la sua eredità consta di più di 6 mila opere. “La Nona onda” (1850), “Il Mar Nero” (1881), “La notte di luna sul Bosforo” (1894), sono tra i suoi capolavori.
- Aleksej Savrasov (1830 - 1897)
Il pittore realista Aleksej Savrasov fu il fondatore del genere lirico del paesaggio nella pittura russa. Le sue opere sono piene di sensibilità personale e intima nei confronti della natura.
Il suo destino è stato davvero tragico: pur essendosi dimostrato pittore geniale fin dalla tenera età ed essendo diventato accademico all’età di 24 anni, molto stimato dai contemporanei e dalle autorità, a 67 anni morì in un ospizio per i poveri e al suo funerale si presentarono solo due persone: il portinaio della scuola d’arte di Mosca e il famoso gallerista Pavel Tretjakov.
Savrasov è l’autore di uno dei paesaggi più famosi dell’arte russa “I corvi devono tornare a casa” (1871). Ogni allievo della scuola russa deve scrivere un tema dedicato a questo dipinto, così i russi conoscono quest’opera d’arte fin dall’infanzia. “I corvi” è così popolare che Savrasov è talvolta definito “autore di un solo dipinto”, poiché nessuno dei suoi altri capolavori può battere questo, quanto a bellezza e fama.
- Ivan Shishkin (1832 - 1898)
Shishkin è l’artista del vero popolo e si trova al primo posto nella diffusione della popolarità e della conoscenza dei pittori russi tra il pubblico nazionale, secondo il Centro panrusso per lo studio dell’opinione pubblica.
Probabilmente è uno dei primi pittori che i bambini russi conoscono, grazie alle popolarissime caramelle al cioccolato “Mishka kosolapij” (“Orsetto goffo”), che sulla carta hanno una riproduzione del celebre dipinto di Shishkin, diventato popolarissimo, “Mattina nella foresta di pini”.
- IlijàRepin (1844 - 1930)
È il più grande pittore realista, che ha dato vita a un’immagine epica della vita russa in tutta la sua diversità e complessità. L’artista aveva forti posizioni a livello politico-sociale, e molti suoi dipinti hanno un significativo background ideologico, il che non diminuisce i loro meriti artistici.
Tra i suoi capolavori più famosi, i celebri “burlakì”, ovvero “I battellieri del Volga” (1870 - 1873), che rappresenta l’inumana opera di persone che dovevano spostare una grande nave lungo il fiume. Repin lo dipinse mentre era studente dell’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo.
Il dipinto suscitò un enorme scandalo: alcuni critici la definirono la più grande bestemmia d’arte mai realizzata, poiché il pittore “monumentalizzò le più basse stratificazioni della vita”.
- Viktor Vasnetsov (1848 - 1926)
“Lo zarevic Ivan in sella a un lupo grigio”, “I Bogatyr”, “Snegurochka”, “La principessa che non sorrideva”, basta dare un’occhiata alle brillanti opere di Viktor Vasnetsov, e vi renderete conto che è il principale pittore folk, l’interprete della fiaba russa nella pittura; “Il bogatyr dell’arte russa”, come lo chiamavano i suoi contemporanei.
Vasnetsov era anche seriamente interessato all’architettura: è l’autore della facciata della Galleria Tretjakov di Mosca. Ha anche lavorato agli affreschi della Cattedrale di Vladimir a Kiev.
- Mikhail Vrubel (1856 - 1910)
Uno dei più brillanti rappresentanti dell’Art Nouveau russa e uno degli artisti più tragici, Mikhail Vrubel ha spesso creato i dipinti che riproducevano i suoi incubi. Era particolarmente interessato a rappresentare l’immagine dei demoni. I suoi contemporanei pensavano che la tragica follia del pittore alla fine della sua vita fosse la logica conseguenza del suo interesse per il demonismo.
Vrubel si interessò anche alla pittura monumentale e fece schizzi per gli affreschi della Cattedrale di San Vladimiro a Kiev, e, appassionato di arte decorativa, realizzò anche sculture in maiolica, stufe, vasi di ceramica.
- Valentin Serov (1865 - 1911)
L’eccezionale pittore russo Valentin Serov è conosciuto come maestro del ritratto psicologico. Era un onore per i rappresentanti dell’élite russa avere un ritratto di questo pittore.
C’era una coda permanente nel suo studio, ma allo stesso tempo le modelle avevano paura di lui, perché il pittore era molto sagace e poteva dipingere i difetti di una persona in modo molto caustico.
Alcuni critici considerano Serov un rappresentante dell’impressionismo russo. Il suo dipinto più emblematico in questa direzione è “La ragazza con le pesche” (1887), esposto alla Galleria Tretjakov.
- Boris Kustodiev (1878 - 1927)
Boris Kustodiev è un artista che ha catturato le scene della vita quotidiana e delle feste del villaggio russo sulle sue tele luminose e allegre.
Studiò con il famoso artista Ilijà Repin e fu membro del leggendario movimento artistico “Mir Iskusstva” (“Il mondo dell’arte”), famoso per la produzione dei Ballets Russes di Sergej Diaghilev. Tra i suoi dipinti più famosi ci sono “La moglie del mercante”, “L’ora del tè”, “La bella” e “Il bolscevico”. Quest’ultimo è l’interpretazione dell’artista, che continuò a lavorare anche dopo essere rimasto paralizzato, della rivoluzione russa.
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