Non solo Bolshoj: i teatri in giro per la Russia dove ammirare il balletto

Cultura
ANNA GALAJDA
Tutti in fila per un biglietto a Mosca o al Mariinskij di San Pietroburgo? Errore! Ci sono ottimi palcoscenici da non perdere, dal Volga agli Urali e persino in Siberia. Ecco quali

Tutto il mondo conosce i celebri balletti del Teatro Bolshoj di Mosca e del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Ma entusiasmanti spettacoli di questa tradizionale forma d’arte possono essere visti anche su altri palcoscenici russi, persino ben fuori dai confini delle due metropoli. Ecco una lista dei principali “altri” teatri da non perdere.

Teatro accademico musicale di Mosca Stanislavskij e Nemirovich-Danchenko

Nonostante abbia sede nella capitale, questo teatro è sempre rimasto un po’ ai margini. Un anno fa a dirigere il corpo di ballo è stata chiamata l’étoile dell’Opéra di Parigi Laurent Hilaire (nato nel 1962). Hilaire ha tagliato in cartellone il numero di vecchi spettacoli di un solo atto, e ha scommesso su varietà e novità. Per la prima volta sono stati messi in scena qui balletti di George Balanchine (“Serenade”, del 1935) e William Forsythe (“The Second Detail”, del 1991). Ha fatto conoscere al pubblico di Mosca il franco-russo Serge Lifar (“Suite en blanc”, del 1943), il classico moderno Paul Taylor (“Aureole”, del 1962), e la giovane stella della coreografia Alexander Ekman. Hilaire ha dato spazio a tanti giovani ballerini, tra cui in primo luogo a Oksana Kardash, che ha un talento unico e vicino alla quale crescono Ksenia Shevtsova, Erika Mikirticheva, Zhanna Gubanova e i loro partner in scena Dmitrij Sobolevskij, Sergej Manujlov, Ivan Mikhalev, e altri ancora. 

Teatro dellOpera e del Balletto di Perm

Il corpo di ballo si Perm, composto da 90 ballerini, ancora oggi lavora nell’antico e accogliente teatro cittadino costruito a metà del XIX secolo. Nonostante il palcoscenico non troppo grande, in repertorio c’è praticamente tutta l’eredità del balletto classico russo. Alla fine dello scorso secolo, Perm ha sorpassato le due capitali del balletto (Mosca e San Pietroburgo) quanto a valorizzazione dei lavori di Balanchine e di Jerome Robbins. Qui sono stati messi in scena una ventina dei loro balletti, e negli ultimi tempi hanno avuto molto spazio anche i lavori dei britannici Frederick Ashton e Kenneth MacMillan. A dirigere il balletto è il pietroburghese Aleksej Miroshnichenko, che in passato ha lavorato al Teatro Mariinskij e al New York City Ballet. Il repertorio unico e molto ben bilanciato attira a Perm non solo fanatici del balletto da Mosca e San Pietroburgo, ma anche stelle del palcoscenico. Con il corpo di ballo collabora Diana Vishneva, mentre Natalija Osipova, assieme al titolo di solista del Balletto Reale della Gran Bretagna, porta con orgoglio quello di prima ballerina del Teatro di Perm.

Teatro dellOpera e del Balletto di Ekaterinburg

Ekaterinburg è diventata un centro di attrazione dei fanatici del balletto solo recentemente, grazie alla direzione di Vjacheslav Samodurov. Arrivato sugli Urali con nel bagaglio personale le esperienze del Balletto Nazionale olandese e del Balletto Reale della Gran Bretagna, il balletto per lui rappresenta l’eterna ricerca di nuove possibilità della danza classica. In questo modo Samodurov, che è uscito dal Teatro Mariinskij, interpreta il valore dell’eredità del balletto russo. Giunto a Ekaterinburg, ha rianimato il corpo di ballo, facendo crescere il suo livello anno dopo anno, dal ripristino delle versioni pietroburghesi di “Giselle” e del “Lago dei cigni” fino alle prime rappresentazioni in Russia del neoclassico Hans van Manen e dei maestri della danza contemporanea Sol León e Paul Lightfoot.

Ma, ai vertici, Ekaterinburg è arrivata grazie alle originali messe in scena di Samodurov. I suoi “Romeo e Giulietta”,  “Le Variazioni di Salieri”, “Il sipario” (su musica di Ottorino Respighi) e “Canzoni dell’Artico” hanno raccolto un numero record di premi e, a livello di singoli, la ballerina Elena Vorobjeva ha superato la concorrenza delle prime ballerine del Bolshoj e del Mariinskij.

Teatro baschiro dellOpera e del Balletto

Questo è il teatro dove un giovane tataro di appena otto anni, Rudolf Nureev (1938-1993), vide per la prima volta un balletto. In quella serata era in programma “La canzone della gru”,  che è un po’ “Il lago dei cigni” baschiro, nella messa in scena della coreografa di Leningrado Inna Anisimova. A quell’epoca venivano aperti teatri un po’ ovunque nella città e cittadine dell’Urss e nei capoluoghi più grandi, come Ufà, venivano mandati artisti esperti del Bolshoj e del Mariinskij, che scrivevano pièce sulla base delle leggende e tradizioni locali, spesso unendo il balletto classico e le danze nazionali dei popoli dell’Urss.

Ufà ebbe la fortuna di essere l’ultima delle città dove venne aperta una scuola di coreografia. Per cui oggi il teatro ha un corpo di ballo splendido, alla cui unicità i membri sono educati non solo dal primo giorno di lavoro sul palcoscenico, ma fino dal momento in cui i bambini per la prima volta mettono piede in una classe di balletto. Per questo, Ufa va giustamente orgogliosa dei suoi legami con San Pietroburgo, che sono ancora oggi vivi e vitali grazie a Leonora Kuvatova, allieva della prestigiosa scuola Vaganova (molti la conoscono per la registrazione della performance dello spettacolo di fine corso di Mikhail Baryshnikov; lei era infatti la sua partner in scena) che è a capo sia del corpo di ballo che della scuola di coreografia di Ufa.

Teatro tataro dellOpera e del Balletto

Il teatro di Kazan da sempre unisce le tendenze europee e le tradizioni nazionali tatare. E questo ben risulta dal suo repertorio, nel quale “Il lago dei cigni”, il “Don Chisciotte” e “La Bayadère” convivono con la leggenda nazionale “Shuralè” e il balletto contemporaneo a tema storico “L’orda d’oro”. Oggi la punta di diamante del teatro è la sua prima ballerina Kristina Andreeva, che rispetta tutti i canoni della moderna bellezza da balletto: è alta ed elegante, ha il passo lungo e il salto felpato, e senza problemi esegue 32 fouettés en tournant e decolla nei più complessi battement soutenu.

Teatro dellOpera e del Balletto di Krasnojarsk

Il teatro di Krasnojarsk aprì i battenti solo nel 1978 e ne prese subito le redini il Teatro Bolshoj. Nel 1998 fu chiamato a dirigerlo Sergej Bobrov, solista proprio del Bolshoj. Come coreografo, in venti anni ha dato vita a un repertorio originale, che comprende “Lo zar-pesce”, basato sul romanzo di Viktor Astafjev, un grande classico sovietico.

In cartellone il teatro ha poi un gran blocco di balletti classici russi, nelle versioni adattate per il Bolshoj.

Ad aver fortuna, a Krasnojarsk ci si può imbattere anche nella messa in scena di “Spartak” (a volte tradotto anche come “Spartacus” o “Spartaco”) nella versione di Jurij Grigorovich, di cui Bobrov è stato allievo. Ma vedere uno spettacolo qui può non essere semplice, visto che il Balletto di Krasnojarsk (come del resto quello di Kazan) per molti mesi all’anno è un tournée in giro per il mondo.

Se volete sapere quali saranno le stelle del balletto del futuro, leggete qui