Oltre il palcoscenico: i destini a tratti tragici delle ballerine russe

Bolshoi Ballet dancers Yekaterina Maximova and Vladimir Vasilyev rehearsing "Icarus", a 1971 ballet by the contemporary Russian composer Sergei Slonimsky

Bolshoi Ballet dancers Yekaterina Maximova and Vladimir Vasilyev rehearsing "Icarus", a 1971 ballet by the contemporary Russian composer Sergei Slonimsky

Alexander Makarov/RIA Novosti
Sognavano il successo e l’ammirazione del pubblico. Ma la vita fuori dal teatro non sempre regalò loro la felicità che si aspettavano

Alla Shelest  (1919-1998)

Alla Shelest in una rappresentazione del balletto di Boris Assafiev. Teatro di Stato accademicodi opera e balletto di Leningrado. Fonte: Ria NovostiAlla Shelest in una rappresentazione del balletto di Boris Assafiev. Teatro di Stato accademicodi opera e balletto di Leningrado. Fonte: Ria Novosti

Alunna preferita della grande maestra Agripina Vaganova presso l’Accademia di danza di San Pietroburgo, Alla Shelest dimostrò un incredibile talento fin da bambina. E fu proprio grazie a questo talento, oltre che a una profonda dedizione al balletto, che Alla riuscì a entrare nella compagnia del teatro Mariinskij di San Pietroburgo, che all’epoca portava il nome di Kirovskij.

Alla Shelest lavorò nella compagnia del celebre teatro insieme a molte altre étoile come Dudinskaya, Ulanova, Osipenko e altre ancora. Ma il genio della Shelest possedeva moltissime qualità, tranne una: non era in grado di difendere la propria posizione. E alla fine non riuscì a farsi assegnare molte parti che invece la sarebbe piaciuto interpretare. Danzò nel ruolo di Giselle una sola volta prima di andare in pensione. Non è un caso infatti che ci sia un solo unico video della ballerina, girato nel 1963 prima di abbandonare il palcoscenico.

Nina Timofeieva (1935-2014)

Nina Timofeieva e Vladimir Vasiliev nel balletto Macbeth. Fonte: Aleksandr Makarov/RIA NovostiNina Timofeieva e Vladimir Vasiliev nel balletto Macbeth. Fonte: Aleksandr Makarov/RIA Novosti

Nina interpretò il ruolo principale nel Lago dei Cigni sul palco del Teatro Mariinskij nell’anno in cui ottenne il diploma all’Accademia Vaganova. Ma, così come ha raccontato lei stessa, il giorno dopo si ritrovò con la proposta di “reggere il candelabro” nell’opera Dubrovskij. L’orgogliosa Timofeieva non accettò e nel 1956 passò al Teatro Bolshoj dove si traformò in una delle étoile di Galina Ulanova.

Anche fuori dal teatro Nina si ritrovò a dover superare diverse difficoltà: dopo aver divorziato con il direttore d’orchestra Gennadij Rozhdestvenskij, si sposò nuovamente con il compositore Kirill Molchanov, che scrisse per lei il balletto “Macbeth”. Purtroppo il compositore morì nel giorno della prima dell’opera.

Alla Osipenko (1932)

Alla Osipenko e Askold Makarov nel balletto Coast of Hope, Teatro di stato accademico di opera e balletto di Leningrado. Fonte: Ria NovostiAlla Osipenko e Askold Makarov nel balletto Coast of Hope, Teatro di stato accademico di opera e balletto di Leningrado. Fonte: Ria Novosti

Tra le ultime alunne di Vaganova, Alla Osipenko è ricordata non solo per il suo talento sulle punte, ma anche per la sua aristocratica bellezza. Ben lontana dal volersi adattare ai semplici ruoli classici, ha partecipato alle leggendarie rappresentazioni di Yurij Grigorovich “Il fiore di pietra” e “Le leggende dell’amore”.

Quando decise di trasferirsi a Mosca per seguire il marito, Alla rifiutò l’offerta di essere la prima ballerina del Mariinskij, accettando di far parte di un gruppo semiprofessionale creato da Leonid Yakobson. Qualche anno dopo entrò nel gruppo di ballo di Boris Eifman. Osipenko continua ancora oggi a dare lezioni di danza e i suoi alunni la adorano.

Ekaterina Maksimova (1939 - 2009)

Ekaterina Maksimova e Vladimir Vasiliev durante le prove di “Icaro”, 1971. Fonte: Aleksandr Makarov/RIA NovostiEkaterina Maksimova e Vladimir Vasiliev durante le prove di “Icaro”, 1971. Fonte: Aleksandr Makarov/RIA Novosti

È difficile trovare un’altra ballerina che abbia goduto di così tanta fama come lei, che si esibì al cospetto della regina del Belgio e del famoso coreografo danese Gerard Lander quando era ancora una semplice studentessa. Ma il successo per lei arrivò con la sua prima tournée con il Teatro Bolshoj negli Stati Uniti e in Cina: fu proprio in quell’occasione che il suo destino incrociò nuovamente quello di Vladimir Vasiliev, suo futuro fidanzato, con il quale aveva studiato al collegio.

Quella di Ekaterina Maksimova fu una brillante carriera: riusciva sempre a ottenere i ruoli principali nei balletti e vantava il riconoscimento da parte del pubblico. Si esibì anche nel film “La Traviata” di Franco Zeffirelli. In pochi però sanno che una sfortunata caduta durante un’esibizione sul palcoscenico, nel 1975, le causò una seria lesione della colonna vertebrale che la costrinse a trascorrere vari mesi in ospedale. Ci mise parecchio tempo a riprendersi ma tornò a calcare il palcoscenico ancora per vari anni.

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