Cannes, la giuria premia Zvyagintsev: quattro motivi per vedere "Loveless"

Il regista russo Andrej Zvyagintsev ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes con il suo ultimo film “Loveless – Senza amore”.

Il regista russo Andrej Zvyagintsev ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes con il suo ultimo film “Loveless – Senza amore”.

: Reuters
L’ultimo capolavoro del regista russo, premiato al festival francese, uscirà nei cinema europei solo a settembre. In Russia invece verrà proiettato in sala già dal primo giugno. Ecco i motivi per cui vale la pena vedere questo drammatico ritratto familiare

L'ultimo lavoro di Zvyagintsev ha conquistato la giuria di Cannes. Il suo film "Loveless - Senza amore" ha infatti vinto il Premio della Giuria (presieduta da Pedro Almodovar) al prestigioso festival francese. Rbth ha selezionato quattro buone ragioni per cui vale la pena guardare questo film.

1) Il riconoscimento a Cannes

Il nuovo film di Andrej Zvyagintsev “Loveless – Senza amore” al Festival di Cannes ha vinto il premio della Giuria, presieduta quest’anno dal regista Pedro Almodovar.

I lavori di Zvyagintsev vengono sempre accolti nel mondo con grande interesse e in varie occasioni hanno vinto importanti riconoscimenti. Il precedente lungometraggio “Leviathan” ha ottenuto il premio per la miglior sceneggiatura alla 67esima edizione del Festival di Cannes ed è stato nominato all’Oscar come miglior film straniero nel 2015, vincendo poi il Golden Globe come Miglior film straniero. Nel 2003 il suo film d’esordio “Il ritorno” ha vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia.

2) Un brillante thriller psicologico familiare

Formalmente “Loveless” non è altro che la storia di un normale dramma familiare. Ma la trama nasconde molto di più. Il film racconta infatti la storia di un ragazzino che si trova al centro di drammatiche vicende familiari, con i genitori sull’orlo del divorzio. I problemi e i litigi dei genitori passano poi in secondo piano quando il figlio all’improvviso scompare.

Una scena tratta dal film. Fonte: Kinopoisk.ruUna scena tratta dal film. Fonte: Kinopoisk.ru

3) Sarà proiettato nei cinema di tutta Europa

Ancor prima del riconoscimento a Cannes, molti Paesi europei hanno dimostrato il proprio interesse nei confronti dell’ultimo lavoro del regista russo. L’interesse è stato già dimostrato da Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Danimarca e Finlandia. Il produttore cinematografico Aleksandr Rodnyanskij ha annunciato che ci sono delle trattative in corso anche con società di distribuzione in Asia e in America Latina.

La premiere cinematografica è prevista in Russia il 1 giugno, mentre il film arriverà in Europa a settembre.

4) Le allusioni al contesto politico

Secondo molti critici il film nasconde chiare allusioni alla questione russo-ucraina. Anche il precedente film “Leviathan” faceva riferimento all’attuale situazione politica del Paese, alla corruzione, al peso della chiesa russo-ortodossa e ai problemi della provincia russa. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il regista ha ammesso che sarebbe stato per lui difficile evitare parallelismi con la situazione ucraina, ma che “questa metafora non è altro che un semplice sfondo alla storia”. “Questa storia riguarda l’uomo, l’assenza di empatia, l’egoismo permanente, la concentrazione su se stessi, perciò non vogliamo trasformare questa storia in una questione politica”. 

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