La danza notturna dell’arte

Vitalij Mikhajlyuk
Cinema, concerti, spettacoli e master class: Mosca si è trasformata in un enorme palcoscenico, con eventi e rappresentazioni portati in scena nelle metro e nelle stazioni ferroviarie dopo il calare del sole. Oltre duecento le istituzioni culturali coinvolte nell’iniziativa

I ballerini della compagnia di danza “Balet Moskva” si esibiscono nella stazione “Polyanka” della metro di Mosca in occasione della “Notte delle arti”. Fonte: Vitalij MikhajlyukI ballerini della compagnia di danza “Balet Moskva” si esibiscono nella stazione “Polyanka” della metro di Mosca in occasione della “Notte delle arti”. Fonte: Vitalij Mikhajlyuk

Quattrocento eventi gratuiti tra concerti, spettacoli, lezioni e master class. Per far conoscere al pubblico la moderna arte russa. Il 4 novembre si è svolta a Mosca la quarta edizione della Notte delle Arti, un evento organizzato dal Ministero russo della Cultura con la partecipazione di oltre duecento istituzioni culturali, che hanno aperto le porte ai visitatori fino a ben oltre il calare del sole.

L’edizione di quest’anno è stata dedicata al cinema, con una serie di “incontri notturni” con registi, attori e sceneggiatori. Il centro “Il giardino dei ciliegi”, per esempio, ha ospitato una discussione tra il critico Roman Volobujev e il regista Nikolaj Homeriki, autore del recente film “Rompighiaccio”.

E se l’anello centrale della metro di Mosca ha fatto da cornice a spettacoli e visite guidate, le stazioni ferroviarie si sono trasformate in veri e propri teatri e sale concerto: nella sala d’aspetto della stazione Kazanskij è stato organizzato un concerto di musica jazz con la cantante Polina Kasjanova. Tra il pubblico, non solo persone accorse appositamente per l’evento, ma anche semplici viaggiatori che si sono imbattuti per caso in questa piacevole sorpresa.

Tra i protagonisti della Notte delle Arti non poteva ovviamente mancare la metropolitana della capitale: mentre nella stazione “Mayakovskaya” si esibiva il sestetto di ottoni "1/2 Orchestra", a “Polyanka” il teatro “Balet Moskva” ha portato in scena “Equus", balletto ispirato allo spettacolo teatrale di Peter Shaffer.

Vitalij Mikhajlyuk\nI ballerini della compagnia di danza “Balet Moskva”. Fonte: Vitalij Mikhajlyuk<p>Vitalij Mikhajlyuk</p>\n
I ballerini della compagnia di danza “Balet Moskva”. Fonte: Vitalij Mikhajlyuk
I ballerini della compagnia di danza “Balet Moskva”. Fonte: Vitalij Mikhajlyuk
I ballerini della compagnia di danza “Balet Moskva”. Fonte: Vitalij Mikhajlyuk
I ballerini della compagnia di danza “Balet Moskva”. Fonte: Vitalij Mikhajlyuk
 
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“Il titolo dello spettacolo significa ‘cavallo’ - ha raccontato il ballerino Mikhail Kirshin -. Io interpreto la parte di un fantino, mentre gli altri danzatori rappresentano i cavalli, che vengono addestrati e addomesticati. Tutto ciò non è altro che una metafora del balletto”. Un palcoscenico tutt’altro che abituale, quello dove si sono esibiti i ballerini del “Balet Moskva”. “Speriamo che il rumore dei treni non sia così forte da sovrapporsi alla musica - ha detto Kirshin prima dell’esibizione -. Non ci siamo mai esibiti in luoghi particolari come questo. Si tratta di un palcoscenico improvvisato più piccolo rispetto al normale: la superficie è di soli 49 metri quadri. Durante le prove generali abbiamo tracciato un perimetro dello spazio nel quale dovremo ballare”. Nonostante i timori iniziali degli artisti, lo spettacolo ha lasciato a bocca aperta gli spettatori entusiasti. E la circolazione dei treni non ha per niente disturbato la messa in scena. La banchina, dove normalmente si formano crocchi di viaggiatori con le valigie, si è trasformata in un vero e proprio palcoscenico. Solo quando la musica ha smesso di suonare in stazione si è nuovamente sentito il rumore dei treni.

“È già la seconda volta che partecipiamo a un evento simile - ha raccontato il portavoce della metro Andrej Kruzhalin -. Poco fa, nella stazione metropolitana Dostoevskaya, lo stilista Aleksandr Terekhov ha presentato la sua ultima collezione di moda sulla banchina, vicino ai binari. Sono state scelte le fermate meno frequentate, per consentire agli artisti di esibirsi senza dover bloccare la circolazione dei treni”.

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