Una scena tratta dal film "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone.
: ufficio stampa / NiceIl nuovo cinema italiano è più vivo che mai. Parola di Naum Klejman, celebre critico cinematografico russo, convinto che la “settima arte” nel Belpaese stia vivendo una nuova stagione. Una stagione fatta di registi giovani, audaci, capaci di staccarsi dalla brillante eredità lasciata da maestri come Fellini e Rossellini per fare qualcosa di proprio. Di unico.
E saranno proprio questi giovani registi i protagonisti della 19esima edizione del Nice, il festival del cinema italiano che si apre questa sera a Mosca (5-11 aprile 2016), prima di approdare a San Pietroburgo (8-13 aprile 2016) e volare in molte altre città della Federazione come Astrakhan e Novosibirsk. La rassegna, diretta da Viviana del Bianco, punta a promuovere il meglio del cinema del Belpaese, per dare “una visione a 360 gradi" di ciò che accade sul grande schermo in Italia.
Ospite d’eccezione, il regista Matteo Garrone, che per la prima volta sbarcherà in Russia a presentare i propri film e un’intera retrospettiva a lui dedicata. “Negli anni abbiamo sempre organizzato rassegne dedicati ai giovani registi ormai affermati, che in passato sono stati ospiti del Nice”, ha spiegato Viviana del Bianco in conferenza stampa. Fu proprio Garrone, infatti, a inaugurare la prima edizione del Nice negli Stati Uniti, 25 anni fa. Di tempo da allora ne è passato parecchio. E a separarlo da quell’evento ci sono sette David di Donatello, cinque European Film Award, e le numerose partecipazioni ai festival internazionali che lo hanno consacrato nell’olimpo dei migliori registi italiani degli ultimi anni. Al Nice verranno presentati, alla presenza del regista, “Gomorra”, “Reality”, “Il racconto dei racconti”, “Primo amore” e “L’imbalsamatore”.
Oltre a Garrone, a Mosca saranno presenti in sala anche i registi Alessia Scarso, Matteo Bini e Roan Johnson e la sceneggiatrice Ottavia Madeddu, che incontreranno il pubblico al termine delle proiezioni. “È un onore e una grande emozione, per me, essere a Mosca”, ha dichiarato Alessia Scarso, unica regista donna del festival, che in Russia presenterà il film “Italo”, girato con una squadra tutta al femminile. “L’unico rappresentante maschile nel film è il cane - ha detto, scherzando -. Il film, ambientato in Sicilia, racconta la storia vera di un cane che improvvisamente sconvolge un’intera comunità. Sono molto contenta di aver avuto la possibilità di partecipare al Nice: la Russia è infatti un Paese di cui si sente molto la risonanza quando si studia la storia, la musica... Io, tra l’altro, nasco come montatore e tutt’ora il montaggio si basa sullo studio dei lavori di Sergej Ejzhenstejn”.
Le selezione di pellicole, che include generi e stili molto diversi fra loro, propone al pubblico russo anche “Cloro” di Lamberto Sanfelice, “Io, Arlecchino” di Giorgio Pasotti e Matteo Bini, “Se Dio vuole” di Edoardo Falcone, “Mi chiamo Maya” di Tommaso Agnese, “Tempo instabile con probabili schiarite” di Marco Pontecorvo e “Fino a qui tutto bene” di Roan Johnson. In chiusura, anche "Noi e la Giulia" di Edoardo Leo.
Quest'anno, ha spiegato la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Mosca Olga Strada, è inoltre stata avviata una collaborazione con gli studenti della facoltà di italianistica dell'Università MGU, che hanno tradotto i sottotitoli di due film.
Infine, come nelle scorse edizioni, una giuria composta da critici cinematografici selezionerà, tra gli studenti dell’Istituto statale panrusso di cinematografia VGIK, il vincitore del premio Aleksandr Gimelfarb Award, intitolato allo scienziato di San Pietroburgo che nella sua vita ha sempre sostenuto il cinema.
Per maggiori informazioni sul festival e sul programma, cliccare qui
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