I principali romanzi del 2015

L'autore Guzel Yakhina durante il premio letterario "Bolshaya kniga" a Mosca

L'autore Guzel Yakhina durante il premio letterario "Bolshaya kniga" a Mosca

Vladimir Vyatkin / RIA Novoati
Da “Zuleykha apre gli occhi” a “La candela”, ecco quali sono le nuove rivelazioni letterarie russe degli ultimi dodici mesi

È stato assegnato a Mosca il maggior premio letterario russo “Bolshaya kniga” (Il grande libro). Rbth vi presenta i tre vincitori e i loro romanzi.

Guzel Yakhina con “Zuleykha apre gli occhi”

Questa è la più grande sorpresa del premio. Fino a ieri sconosciuta al grande pubblico, la scrittrice ha debuttato nel mondo letterario russo aggiudicandosi il primo premio, superando anche grandi miti viventi come Viktor Pelevin e Aleksej Varlamov.

La Guzel è nata a Kazan nel 1977 e oggi vive a Mosca. Ha lavorato nelle pubbliche relazioni e quest'anno ha concluso i corsi di sceneggiatura della Scuola del cinema di Mosca.

Ad oggi, “Zuleykha apre gli occhi” è il suo primo e unico romanzo, nominato quest'anno anche dal premio letterario “Yasnaya polyana” e vincitore della votazione online dei lettori nell'ambito del premio “Bolshaya kniga”.

“Zuleykha apre gli occhi” è la storia di Zuleikha, una contadina di uno sperduto villaggio tataro, che negli anni trenta del '900 viene esiliata in un lager in Siberia. L’autrice evidenzia che si tratta di una vicenda familiare. Apprezzando ampiamente l'elevata componente artistica del libro, il critico Pavel Basinskij scrive: “Non è sufficiente riportare i racconti della nonna, ma bisogna immedesimarsi nella sua epoca”.

Valery Zalotukha con “La candela”

Valery Zalotukha progettava di scrivere il suo romanzo sulle sofferenze del moderno Giobbe, il veterinario moscovita Evgenij Zolotorotov, in un anno. Lo scrisse in quasi dodici. Lo scrittore è scomparso nel febbraio 2015, proprio in concomitanza con l'uscita di questa sua opera, che ha ottenuto il secondo posto nel premio “Bolshaya kniga” di quest'anno.

Zalotukha è nato nel 1954 in un villaggio della Regione di Tula, a 200 chilometri da Mosca. Ha vissuto nella capitale russa lavorando come giornalista e sceneggiatore. Fu il cinema a renderlo famoso: per la sceneggiatura del film di Vladimir Khotinenko “Il musulmano”, Zalotukha ricevette il premio cinematografico nazionale “Nika”. Iniziò a pubblicare prosa dal 1992. Il suo racconto “L'ultimo comunista” è stato candidato al premio “Russkij Buker” nel 2000.

Il romanzo in due parti “La candela” è un libro di quasi duemila pagine su fede e infedeltà, su un uomo che è entrato in chiesa per accendere una candela e che si è ritrovato in cella per una falsa accusa. Il libro ha suscitato un dibattito acceso e reazioni diametralmente opposte da parte della critica. “L'ardita richiesta di epos, le evidenti allusioni bibliche, il tentativo di rispondere ai grandi quesiti esistenziali, gli evidenti picchi e le cadute nella narrazione: tutto questo ha fornito un terreno molto fertile per il dibattito e le interpretazioni”, ha dichiarato il critico Mikhail Edelshteyn.

Roman Senchin con “Zona di allagamento” 

Il terzo posto del concorso è toccato al libro “Zona di allagamento” di Roman Senchin, comparso più volte nelle shortlist di “Bolshaya kniga”, ma vincitore solo adesso per la prima volta.

Il libro è un omaggio al famoso romanzo “Addio alle madri” dello scrittore della cosiddetta prosa contadina Valentin Rasputin. “Zona di allagamento” è ambientato in alcuni villaggi della Siberia all’inizio degli anni Duemila. Il romanzo narra i tragici destini dei loro abitanti, costretti a trasferirsi in città e abbandonare le proprie case. Queste saranno sostituite da una centrale idroelettrica e la zona circostante verrà allagata. “Zona di allagamento” è un libro sul potere assoluto di oligarchi e autorità e sull'impotenza della gente comune. I protagonisti e il luogo dell'azione, la provincia russa, sono comparabili con i protagonisti del film “Leviathan” di Andrej Zvyagintsev, di cui si è parlato tanto in tutto il mondo lo scorso anno.

Roman Senchin ha raggiunto ampia notorietà con la pubblicazione nel 2009 del romanzo “Gli Eltyshev”, comparso nelle shortlist di tutti i principali premi letterari russi, da “Bestseller nazionale” a “Bolshaya kniga”, ma senza ricevere alcun premio.

I romanzi di Senchin sono tradotti in molte lingue e lo scrittore è spesso ospite di grandi fiere internazionali. Quest’anno alla fiera di Pechino è stata presentata la traduzione in cinese de “Gli Eltyshev”.

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