Come cucinare la soljanka, la zuppa campagnola russa, miglior rimedio per il dopo sbornia

Cucina
VASILISA MALINKA
Questo piatto tradizionale, per preparare il quale si usa anche il liquido di salamoia, in Russia è servito ovunque: dalle mense economiche ai ristoranti di lusso

Storicamente, il nome “seljanka”, usato dai cuochi, significava: “cibo del paesano”, “stufato del villaggio”, perché il “seljànin” in russo è il “campagnolo”, da “selò” (“villaggio”, “zona rurale”). Tuttavia, da ormai cento anni, la parola “seljanin” è obsoleta, e praticamente non viene utilizzata nella lingua contemporanea. Ma tali zuppe di solito erano preparate in modo abbastanza saporito, quindi il nome stesso iniziò a trasformarsi in “soljanka”, introducendo la parola “sol” (“sale”) grazie alla semplice sostituzione di una lettera.

La soljanka è un tipo di zuppa russa, con una base di brodo mescolata con cetrioli, cavolo, pomodoro e altri vegetali in salamoia. Può essere a base di carne, pesce o meno spesso a base di funghi. Tradizionalmente, la soljanka di carne richiede l’uso di carni affumicate e salame cotto. La soljanka di pesce dovrebbe invece contenere pesce salato e affumicato, come il salmone o la trota. Ogni soljanka ha cipolle, cetrioli sott’aceto, olive e/o capperi e una fetta di limone aggiunto al momento giusto. Inoltre questo tipo di zuppa ha bisogno di molte erbe e spezie, come pepe, prezzemolo e aneto

La soljanka è una zuppa molto popolare in Russia. La mattina dopo una festa o dei bagordi, la soljanka è uno dei migliori cibi che si possano avere nel piatto. Il suo sapore piccante e aspro, e tutto quel ricco brodo aiutano il corpo ad affrontare i postumi della sbornia. È anche la zuppa che viene comunemente servita nelle mense scolastiche, perché è molto nutriente e ricca: ti riempie e ti dà un sacco di energia. Non esiste una ricetta “classica” di questa zuppa. Tutti nelle loro famiglie cercano di aggiungere qualcosa di unico alla loro soljanka.

Ingredienti per la soljanka:

Preparazione:

Sbucciate i sottaceti e tagliateli a pezzetti, lasciando da parte la buccia.

In una piccola pentola, coprite i sottaceti con il liquido di salamoia, portate a ebollizione e lasciate cuocere per 10 minuti.

Tagliate la cipolla a dadini piccoli. Spremete la salamoia in eccesso dai crauti e tagliateli a pezzi di dimensioni uguali a quelle della cipolla.

In una pentola di medie dimensioni, versate un po’ di olio e aggiungete le cipolle, i sottaceti e il cavolo. Cuocete fino a quando non diventano morbidi.

Aggiungete il concentrato di pomodoro e cuocete per 2 minuti. Aggiungete il brodo, alcuni grani di pepe e una foglia di alloro. Portate la miscela a ebollizione.

Tagliate i salamini in piccole fette e aggiungeteli alla miscela in ebollizione insieme alla carne cotta. Portate di nuovo a ebollizione.

Quindi aggiungete i capperi, le olive e la salamoia calda che avrete ottenuto dalle bucce dei sottaceti. A questo punto, se vi sembra ancora che la zuppa manchi di sale, è un buon momento per aggiungerlo.

Portate di nuovo a ebollizione la zuppa e poi spegnete il fuoco. Lasciate riposare per 15-20 minuti.

Servite con un po’ di prezzemolo e aneto tritato e una fetta di limone sopra come guarnizione.

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