Grano saraceno con gli shkvarki: un porridge rétro dal gusto sovietico

Cucina
VASILISA MALINKA
È una ricetta nostalgica; una variante ancora più saporita (per merito della pancetta croccante) del piatto con cui sono cresciuti (e ancora crescono) milioni di russi: la kasha

Ogni madre e casalinga russa sa come preparare la kasha (una varietà di porridge) e per molte generazioni questo è stato il piatto principale e più consistente servito a colazione. La kasha è preparata con una varietà qualsiasi di cereale (ma più spesso di grano saraceno, che, a dispetto del nome, non è un cereale) bollito in acqua o latte. I russi sono cresciuti mangiandola ogni mattina prima della scuola, ma questo piatto non è esclusivamente per la colazione. In effetti, è un cibo-camaleonte: può essere dolce o salato; un pasto principale sontuoso o un contorno modesto. E nei tempi antichi la parola kasha era un sinonimo della parola “banchetto”.
Da un punto di vista storico, la kasha più popolare e importante è quella di grano saraceno. Quando trovate la parola kasha in leggende, saghe e fiabe potete essere sicuri che si riferiscano a quella di grano saraceno! Si potrebbe persino dire che sia un simbolo dell’identità russa: facile da cucinare, semplice, disponibile ovunque e conveniente. E non c’è bisogno di menzionare i suoi benefici per la salute, che sono ampiamente riconosciuti. Ma non andiamo fuori strada, e lasciamo la questione ai dietisti.
La kasha di grano saraceno può anche essere un piatto per un evento solenne, come ha dimostrato Nikolaj Gogol nel suo romanzo del 1842 “Le anime morte”, dove descrive una gamba d’agnello farcita di grano saraceno. Eppure, è anche un piatto dietetico popolare, e dopo le feste più importanti, come il Capodanno, e i relativi eccessi alimentari, potrete spesso sentire: “Ecco fatto! E d’ora innanzi grano saraceno!”. Questo semplice alimento bollito vi manterrà sazi per molto tempo e vi aiuterà a tornare in forma.
Eroi nazionali come il generale Aleksandr Suvorov e il poeta Aleksandr Pushkin amavano il grano saraceno. Pushkin scrisse in alcune lettere a sua moglie che durante il suo famoso periodo passato alla storia come “l’autunno di Boldino” mangiava grano saraceno con il burro. E si dice che a causa di Suvorov la kasha di grano saraceno fosse soprannominata “soldataglia”, perché lui suggerì di cucinare la kasha con le provviste che erano rimaste quando il suo esercito attraversò le Alpi. 
Più tardi, la kasha di grano saraceno venne soprannominata Bogatirskaja (degna dei bogatyr, i mitologici eroi slavi), e nel 1987 fu persino realizzato un cartone animato per incoraggiare i bambini a mangiarla, promettendo loro una forza incredibile e che avrebbe potuto salvare loro la vita!
Questa ricetta che vi proponiamo è molto simile a quella base, ma vi aggiungeremo gli shkvarki, ovvero la pancetta molto ben arrostita. Gli shkvarki sono fatti quasi sempre con un taglio della pancetta di maiale stagionata, ma potete anche usare le pelli di oca o di pollo. Le persone spesso discutono su quali siano gli shkvarki più gustosi, ma tutti indifferentemente aggiungono un fascino incredibile a questo piatto. Avanti, dunque! Cucinate la kasha di grano saraceno con gli shkvarki e vi sentirete come un vero bogatyr russo!

Ingredienti

Preparazione

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