Vi piaccia o no, la cucina russa è piena di piatti nei quali non si può fare a meno dell’aneto. Questa pianta erbacea dall’odore molto deciso la troverete a inverdire zuppe, patate lesse e fritte, pesce, manzo alla stroganoff e praticamente qualsiasi altro gustoso piatto russo. L’aneto viene aggiunto molto generosamente praticamente in ogni piatto. Per i russi è normale, ma per molti stranieri è un problema, specie quando viene infilato anche là dove non se lo aspetterebbero proprio (per esempio sulla pizza).
Perché i russi mettono l’aneto ovunque?
La stessa etimologia della parola aneto, che in russo si dice ukròp, parla chiaro: proviene dal verbo kropit, “aspergere”, “disseminare”. In effetti un piatto russo sembra non finito senza la copertura di una generosissima pioggia di aneto. Certo, questa erba è usata anche in altri Paesi: per esempio in certe ricette con il salmone nei Paesi scandinavi o nello tzatziki greco, ma non è così onnipresente. Invece in Russia, l’ukrop ricopre pressoché ogni portata, comprese insalate e focacce. E potete anche acquistare kefir all’aneto, patatine fritte all’aneto e, ovviamente, è impossibile trovare cetrioli (anch’essi onnipresenti) senza aneto.
In effetti, i russi usano molte erbe a crudo: non solo l’aneto ma anche prezzemolo, coriandolo, cipollotti verdi e acetosella. Visto il clima, frutta e verdura sono sempre stati poco diffusi, specie in inverno, e le erbe erano un buon modo per assumere vitamine. Nell’aneto ci sono un sacco di elementi salutari, e inoltre abbassa la pressione e allevia il mal di testa. E, cosa importante, si è ben adattato al clima russo e può essere coltivato senza problemi anche in vasetti sul davanzale.
Perchégli stranieri odiano l’aneto russo?
“La risposta è semplice”, dice il giornalista americano di base a Mosca Tim Kirby, “nella dieta anglo-americana, l’aneto non è così pervasivo. Certo, è conosciuto. Si può acquistarlo e usarlo, ma non è così enormemente popolare come nell’ex Unione Sovietica”. Immaginatevi lo choc per gli expat che provengono da Paesi dove è ancora meno utilizzato, come l’Italia o la Spagna. Gli stranieri sono spesso molto frustrati dall’apparente impossibilità di evitarlo, andando a mangiare fuori in Russia.
Il giornalista del Guardian Shaun Walker ha persino dato vita a uno scherzoso gruppo chiuso su Facebook, chiamato Dillwatch (“Osservatorio aneto”). Il gruppo denuncia “l’uso improprio dell’aneto” e dice di combattere “per la riclassificazione dell’aneto da erba a droga”. Gli utenti pubblicano foto di piatti in cui l’aneto è finito anche se categoricamente non avrebbe dovuto esserci.
Pizza con aneto
Se avete un’improvvisa voglia di margherita in Russia, pensateci due volte. Spesso la mozzarella (sotto regime di controsanzioni) scarseggerà, il basilico sarà assente non giustificato, ma in compenso abbonderà l’aneto.
Bistecca con aneto
Attenzione anche se vi coglie la nostalgia di una bella fiorentina. Le bistecche oltre a essere solitamente molto cotte, fino a far sparire ogni lontana traccia di sangue, saranno coperte da una fitta foresta di aneto.
Pastasciutta con aneto
Specialmente sulla carbonara l’aneto non può mancare. Così come altri ingredienti che farebbero impazzire i puristi: panna, funghi, cipolla, aglio… Assenti invece uova e guanciale. Buon appetito.
Feta con aneto
Anche nei caffè più trendy di Mosca, attenzione a farvi venire nostalgia delle vacanze in Grecia. La feta (spesso di provenienza bielorussa) sarà quasi sicuramente soffocata sotto l’aneto.
Draniki con aneto
Ma le profanazioni non riguardano solo i piatti stranieri russizzati. Ci sono anche ricette russe dalle quali questa erba dovrebbe rimanere alla larga, come i draniki, di origine bielorussa e molto diffusi in tutto lo spazio postsovietico, le frittelle di patate e cipolle. Non prevederebbero l’aneto, ma guardate la foto…
Come iniziare ad adorare l’aneto
Intanto, iniziate a considerarne i benefici per la salute. Poi prendetelo come una medicina, e sopportatelo al ristorante. Infine iniziate ad aggiungerlo voi stessi ai vostri piatti. A quel punto la rieducazione sarà completa.
L’avvocato britannico Oliver Lyon, che lavora a Mosca chiede: “Maionese con l’aneto, aneto sul pesce, persino dolci all’aneto, e aneto di qua, e aneto di là. Ma non c’è limite a dove lo mettono i russi?”. No, caro Oliver, non ci sono limiti.
E Tim Kirby spiega: “Per adattarti alla cucina di un posto, serve tempo. Io per esempio all’inizio odiavo la grechka (il porridge di grano saraceno, ndr) perché sa di metallo. Adesso invece la desidero ardentemente, proprio perché sa di metallo. Vivo qui da troppo tempo. Se il mio cibo non è aggredito dall’aneto, mi sembra che manchi qualcosa. Una volta che inizi con aneto, panna acida e maionese, non torni più indietro”. Resistere è inutile.