L'ambasciatore italiano a Mosca Cesare Maria Ragaglini.
Aleksandr KorolkovDalla qualità dei servizi offerti all’ostacolo dei visti. L’ambasciatore italiano a Mosca Cesare Maria Ragaglini ha fatto il punto della situazione sul turismo russo in Italia. Cercando di capire cosa bisognerà aspettarsi dal 2016.
Perché l’Italia sta scommettendo sui turisti russi?
La Russia per l’Italia è sempre stata un partner strategico. Ciò vale in tutti gli ambiti della nostra collaborazione, soprattutto nel turismo. A causa della situazione economica l’anno scorso il flusso di visitatori dalla Russia è diminuito in maniera sostanziale. Ma, nonostante tutto, quest’anno faremo di tutto per andare incontro ai turisti.
Per questo, come prima cosa, è stato lanciato il portale “La tua Italia” (latuaitalia.ru): uno strumento utile, che permette di costruire itinerari individuali e pianificare le vacanze. Inoltre sul sito è possibile trovare informazioni sugli alberghi che aderiscono al programma RussianFriendly: sono oltre trecento in tutta Italia.
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Inoltre credo sia una cosa molto importante il fatto che l’Italia nel 2016 sosterrà una politica liberale di visti con la Russia.
Cioè si potrà contare su visti Schengen multipli e di lunga durata?
Già nel 2013 abbiamo iniziato a rilasciare visti della durata di uno, tre e cinque anni. Oltre il 90% dei permessi di ingresso rilasciati adesso è multiplo e di lunga durata.
Se un cittadino russo non è ancora stato in Italia, è possibile che gli venga rilasciato un visto di tre o sei mesi. Se invece è già stato nel nostro Paese, allora l’ultimo visto sarà di un anno, tre o addirittura cinque anni. Il visto di cinque anni, per esempio, spesso lo ottengono gli imprenditori russi il cui business è legato al nostro Paese. Ciò riguarda anche i partner dell’Ambasciata che spesso visitano l’Italia per lavoro o per altri scopi.
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Verranno aperte nuove rotte aeree tra la Russia e l’Italia quest’anno?
La compagnia aerea russa Pobeda realizzerà voli regolari e diretti a Verona e Bergamo. Ora stiamo portando avanti il dialogo con i vertici delle compagnie aeree e i rappresentanti delle imprese per capire quali altre possibilità ci sono. Per attrarre turisti è importante avere dei collegamenti aerei diretti e regolari.
Tra l’altro non sono pochi i voli diretti dalla Russia: basti pensare a Catania, Palermo, Genova, Bologna, Roma, Pisa, Napoli, Verona. Inoltre gli aerei non volano solo da Mosca e San Pietroburgo, ma anche da Rostov e Samara. Per quanto riguarda la stagione invernale, i turisti russi possono fare affidamento sui voli diretti verso quegli aeroporti vicini agli impianti sciistici e cercheremo di allargare il programma di volo in queste zone.
Poco tempo fa la stampa russa ha parlato di un rappresentante del settore alberghiero italiano che ha invitato i colleghi a sfruttare i flussi dei turisti russi che invece di andare in Turchia e in Egitto potrebbero andare in Italia. Cosa ne pensa?
Senza dubbio si tratta di un’idea interessante. Ma è importante ricordare che non si possono attirare turisti solo perché altre destinazioni sono state chiuse. Lo si può fare offrendo loro servizi di migliore qualità. Noi italiani siamo fortunati a vivere in un Paese affascinante, ricco dal punto di vista culturale, naturalistico, gastronomico. Oltre il 60% del patrimonio culturale mondiale si trova in Italia. Ma sarebbe sbagliato adagiarsi sugli allori. Per questo dobbiamo continuare a lavorare per offrire il massimo del comfort ai nostri ospiti.
Un aspetto da non trascurare è l’accessibilità della vacanza. Il costo medio di un viaggio di una settimana in Turchia o Egitto, per un russo, si aggira sui 600 euro. Un viaggio in Italia costa almeno il doppio.
L’Italia è unica al mondo. Un viaggio nel nostro Paese in tutto il mondo viene visto come una forma di turismo prestigioso e di alto livello. Per questo il prezzo medio di un soggiorno da noi è più elevato. Tuttavia in Italia si sta capendo che bisogna rafforzare il turismo non solo nei grandi centri, ma anche nelle piccole città. E in molte zone sono previsti sconti speciali. In Italia ci sono migliaia di questi percorsi. Un modo per viaggiare a prezzi più ragionevoli, senza perdere la qualità.
Qui la versione originale dell'intervista
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