Terrorismo, così cresce la paura

I centri commerciali potrebbero essere tra gli obiettivi più sensibili.

I centri commerciali potrebbero essere tra gli obiettivi più sensibili.

Lori / Legion-Media
Prima l’aereo di linea russo colpito in Sinai. Poi le stragi di Parigi e i giovani morti al Bataclan. I cittadini delle grandi città della Federazione iniziano a temere nuovi attacchi. E, se possono, evitano i luoghi affollati

Il fantasma del terrorismo striscia per le strade della Russia. Secondo il Centro russo di ricerche sull’opinione pubblica (Vtsiom), la maggior parte dei russi nell’ultimo mese ha cominciato a temere possibili attacchi terroristici; solo il 12% degli intervistati si è dichiarato indifferente (fino a ottobre la percentuale era del 18%). Un indicatore così alto non era stato registrato neppure nel 2010 dopo le bombe esplose nella metropolitana di Mosca: allora a dichiarare di essere molto spaventati era il 29% degli intervistati.

Valery Fedorov, direttore generale del Centro russo di ricerche sull’opinione pubblica collega l’intensificarsi della paura alla serie di tragici episodi accaduti nelle scorse settimane, come il jet russo esploso nei cieli dell’Egitto, gli atti terroristici di Parigi, il caccia abbattuto in Siria.

I luoghi affollati

Secondo i risultati di un altro sondaggio online, condotto dalla società demoscopica Online Market Intelligence (Omi) e commissionato da Rbc (RosBusinessConsulting), che ha visto coinvolti 4.198 intervistati, di età compresa tra i 18 e i 54 anni, di varia estrazione sociale e provenienti da 82 regioni russe, quasi la metà degli intervistati (47,1%) avrebbe dichiarato che gli ultimi attentati terroristici hanno in qualche modo influito sul loro stile di vita. Inoltre, tale percentuale risulta più elevata a Mosca e San Pietroburgo che nel resto della Russia. I più preoccupati sarebbero gli abitanti della Crimea.

Il sondaggio ha dimostrato che dopo gli attentati terroristici il 34,5% degli intervistati cerca di evitare i luoghi troppo affollati e preferisce evitare concerti, eventi sportivi e cinema. La percentuale degli intervistati che ha rinunciato a volare a causa degli attentati terroristici non è elevata: solo il 3,8% ha annullato i viaggi già prenotati. Tra i luoghi a spaventare di più ci sono i centri commerciali. Gli intervistati individuano un’alternativa nei negozi online.  

La paura collettiva

“Se a dichiarare di provare una grande paura è ‘oltre il 30%’ degli intervistati, dato del tutto inedito, significa che la paura si è radicata molto profondamente nell’inconscio collettivo”, spiega Elena Shestopal, titolare della cattedra di Sociologia e psicologia all’Università statale di Mosca. L’esperta rileva l’importanza rivestita attualmente in questo contesto dai media che “devono assumersi un ruolo psicoterapeutico”. Se questo non accadrà, la società potrebbe avere delle reazioni imprevedibili.

La società potrebbe “diventare disciplinata, ma anche manifestare aggressività”, dichiara il professor Aleksandr Plotkin dell’Istituto di psicoanalisi di Mosca. “La fase più acuta di paura degli attentati terroristici dura due settimane e in generale la paura, dopo gli attentati terroristici, può protrarsi per un paio di mesi”, spiega Elena Vinogradova, direttrice del Centro di Psicologia “Reshenie”.

L'articolo è stato realizzato sulla base di materiali tratti da Rbc e Kommersant

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