Quando l'imprenditoria russa incontra il mondo accademico italiano

La fabbrica delle valvole di Cheboksarij vanta uno staff di 68 persone.

La fabbrica delle valvole di Cheboksarij vanta uno staff di 68 persone.

: ufficio stampa
Fondata nel 2011, la fabbrica delle valvole di Cheboksarij vive un momento di svolta nel 2016, quando l'imprenditore italiano Stefano Bandecchi investe nella società. Una nuova rete commerciale e il potenziamento della Ricerca e Sviluppo traghettano la fabbrica verso una nuova crescita

Quella della fabbrica delle valvole di Cheboksary (Chaz) è la storia di un incontro. Maria Asatrian Pompei è la presidente dell'Associazione Strateghia, che punta allo sviluppo dei rapporti di business e di cultura tra Italia e Russia. Incontra Stefano Bandecchi, imprenditore e fondatore dell'Università Niccolò Cusano, all'inaugurazione dell'anno accademico di quest'ultima, a Roma.

“Bandecchi parlava dell’importanza di internazionalizzazione delle società italiane, annunciando l'apertura di nuove sedi dell'ateneo nelle cinque principali capitali europee - racconta Maria Asatrian Pompei -. Mi sono presentata e ho raccontato al presidente delle possibilità offerte dal mercato russo, non solo a Mosca, ma anche in altre regioni”. L'invito a visitare il territorio della Federazione non è rimasto inascoltato e, nel febbraio 2016, Bandecchi si reca in Russia.

Stefano Bandecchi (il secondo a sinistra) nella Repubblica di Ciuvascia. Fonte: ufficio stampaStefano Bandecchi (il secondo a sinistra) nella Repubblica di Ciuvascia. Fonte: ufficio stampa

“Non conoscevo questo mercato - racconta Stefano Bandecchi -, ed era la mia prima esperienza in Russia. Come il tempo ha dimostrato, un'esperienza decisamente positiva”. A seguito della visita alla società Chaz, che dal 2013 ha iniziato una produzione in proprio di valvole, dopo una prima fase unicamente di commercializzazione, Bandecchi decide di investire e rileva il 40% del capitale sociale della fabbrica di Ciuvascia, nella regione del Volga. “La presidente dell’associazione Strateghia mi aveva dettagliatamente presentato il progetto, descrivendomi l'importanza strategica della nicchia della produzione delle valvole e della collaborazione italo-russa per il suo sviluppo. Avendo lavorato in diversi settori, tra cui la meccanica, questo progetto mi ha rapidamente interessato. Quando poi ho conosciuto i proprietari della fabbrica, ho capito di essere di fronte a delle belle persone, ragazzi giovani e molto preparati sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista commerciale, incluso le vendite online. Sono sicuro che abbiamo delle grandi potenzialità di sviluppo”.

Già nei primi mesi che hanno seguito l'acquisizione, la fabbrica ha lavorato a nuovi prodotti e ha attirato nuovi ordini. Frutto anche degli investimenti in Ricerca e Sviluppo, per i quali Bandecchi e l'Università Niccolò Cusano sono in prima linea. “Il legame tra la ricerca e l'imprenditoria è fondamentale - sostiene l'imprenditore -. Questo progetto ha permesso di esportare le tecnologie Made in Italy e dimostrare l’inizio della nuova fase dei rapporti commerciali tra Italia e Russia: non solo importazione in Russia dei prodotti finiti, ma la produzione insieme con i russi, usando  tecnologie e competenze italiane e le conoscenze russe delle regole del mercato interno. Riteniamo che il fatturato possa essere elevato di almeno dieci volte portando ottimi guadagni, che nel nostro caso, reinvestiremo, come già stiamo facendo in Russia, al fine di creare un interessante polo scientifico, culturale e industriale”.

Nell'impianto di Cheboksarij. Fonte: ufficio stampaNell'impianto di Cheboksarij. Fonte: ufficio stampa

Attualmente il polo Ricerca e Sviluppo della fabbrica è in Italia, ma Bandecchi punta a insediare un polo di ricerca in Russia “dove già esistono grandissime professionalità che saranno supportate dai nostri ricercatori in Italia. Adesso stiamo elaborando nuovi prodotti innovativi, adattati al freddo clima russo. Sono sicuro che piacerà alle società petrolifere che operano in Siberia”.

L'imprenditore non teme la crisi e vede enormi potenzialità di sviluppo nella Federazione, grazie anche al supporto che, in questo Paese, la politica dà all’economia. “I programmi di sostegno statale per gli investitori stranieri e i nuovi produttori includono sia finanziamenti a fondo perduto che agevolazioni fiscali, e tanti altri aiuti - spiega l'imprenditore -. In più, alcune nicchie di mercato, come quella delle valvole ad esempio, sono in forte crescita e non hanno la stessa concorrenza che avrebbero in Europa. Per quando riguarda la società Chaz, io dico che potrà estendere a breve il suo mercato anche nei Paesi europei”.

Attualmente la fabbrica delle valvole di Cheboksarij ha uno staff di 68 persone, inclusi gli operai e l’ufficio delle vendite, con sede nella capitale della Repubblica Ciuvascia, Cheboksarij. Lo staff di Ricerca e Sviluppo è italiano e opera, per il momento, in Italia.

“La presenza di un socio italiano, soprattutto di un’università italiana, nel capitale sociale della Chaz ha permesso non solo di implementare il portafoglio clienti, passando dalle medie imprese alle grandi imprese statali russe (Rosneft, Surgutneftegas, NizhikamskNefteHim), ma ha anche innescato un incremento della clientela perché per la Russia, l'Italia è simbolo di fiducia e qualità”, sottolinea l'imprenditore, fiero di condividere con i professionisti russi le competenze e le tecnologie del Made in Italy. Obiettivo: portare le valvole della Chaz oltre i confini della Federazione Russa per esportarle, con i certificati necessari, nei Paesi europei e arabi.

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