Made with Russia, la nuova sfida italiana

Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia.

Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia.

: ufficio stampa
Maggiori sinergie e joint venture tra gli imprenditori: con il nuovo memorandum siglato tra Confindustria Russia e il Ministero russo del Commercio si punta a irrobustire il business tra i due Paesi, per rafforzare una collaborazione sulla quale pesano embargo e crisi del rublo. I dettagli dell’accordo spiegati da Ernesto Ferlenghi

L'export si riduce e lo sviluppo dell'impresa locale russa si rafforza. Un trend rapidamente individuato da Confindustria Russia che ha deciso di approfondire l'intuizione sul cambio di rotta in corso nell'economia della Federazione. Come? Con il rafforzamento della sinergia tra i due Paesi grazie alla recente firma di un memorandum di cooperazione. L'analisi di Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia. 

Come nasce l'idea di un memorandum di cooperazione per creare nuovi business tra Italia e Russia?

Negli ultimi due anni il calo del prezzo del petrolio, la flessione del cambio rublo/euro e le sanzioni hanno ridotto del 40% l'export delle aziende italiane verso la Russia. Confindustria Russia ha avuto l'intuizione di approfondire il processo di localizzazione in corso nell'economia russa che punta a sviluppare la creazione di joint venture e sinergie tra imprenditori italiani e russi.

Già tra marzo e aprile 2015 sono stati emanati i decreti governativi relativi alla sostituzione delle importazioni. Successivamente, ad agosto 2015, Medvedev ha istituito la commissione speciale sul local content. Questi elementi ci hanno confermato che stavamo andando nella giusta direzione e abbiamo quindi chiesto un incontro con il Ministero dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa. Il primo incontro, a settembre 2015, ci ha permesso di porre le basi per l'incontro di marzo e la contestuale firma del memorandum.

La firma del memorandum tra il Ministero russo dell’Industria e del Commercio e Confindustria a Mosca. Fonte: ufficio stampa

Quali saranno concretamente gli obiettivi dell'accordo?

Il memorandum rappresenta un accordo di collaborazione tra il Ministero dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa e Confindustria Russia.

Vogliamo stabilire insieme, e secondo le sfere di competenza, una cooperazione efficace, basata sulla condivisione delle informazioni, sull'organizzazione e sull'analisi, reciprocamente vantaggiosa sia per le aziende italiane in Russia che per quelle russe in Italia.

Concretamente, lavoreremo alla elaborazione di proposte per la creazione e lo sviluppo della produzione industriale, inclusi nuovi poli produttivi ad alta tecnologia nel territorio della Federazione Russa, e alla valutazione del clima degli investimenti in Italia e Russia per quanto riguarda il settore industriale. Inoltre, il Ministero russo fornirà informazioni per la promozione di progetti in Russia e Confindustria Russia fornirà informazioni per la promozione di progetti in Italia.

Che vantaggi porta il memorandum?

Attraverso la firma di questo memorandum si è aperto un canale diretto fra Confindustria Russia e il Ministero dell'Industria e del Commercio della Federazione Russa. 

Si è stabilito un rapporto informativo e operativo, che permette di capire quali sono le strategie industriali e commerciali nella Federazione Russa, quali i piani di investimenti delle aziende e regioni russe, nonché gli strumenti operativi che permettono di agevolare l’ingresso delle aziende italiane in Russia (ad esempio i contratti speciali di investimento). L'accordo permette anche di capire meglio come le aziende italiane possono avere accesso a tali strumenti e quali sono i criteri decisionali della commissione sui local content.

Questo canale diretto assume un’importanza strategica, poiché in questo modo Confindustria Russia potrà aumentare la competitività delle aziende italiane nella Federazione e far fronte all’erosione delle nicchie di mercato italiane da parte degli altri competitor internazionali come Francia, Germania e Cina, che già da tempo investono in Russia in modo più compatto e strutturato.

Chi parteciperà al gruppo di lavoro?

Le aziende italiane del nostro sistema, così come gli istituti finanziari, la Sace (Servizi assicurativi del commercio estero), ma anche entità russe e associazioni di imprese russe come Opora Rossia, Delovaja Rossia, già partner strategici.

Sono previste collaborazioni con il mondo accademico?

Riteniamo fondamentale collaborare con università e istituti di ricerca perché sono il vero incubatore di know-how e competenze che saranno poi inserite nel tessuto industriale russo.

Confindustria Russia collabora con alcune tra le maggiori università italiane come Firenze, Roma, Bologna e Venezia e molti giovani hanno già fatto esperienze di stage presso il nostro ufficio di Mosca. Alcuni di loro restano a vivere e lavorare con aziende italiane nel territorio. 

Per noi è fondamentale essere un ponte formativo fra il mondo accademico italiano e il mondo delle imprese radicate nel territorio russo.

In che modo il memorandum faciliterà l'attività delle pmi?

Questi canali servono soprattutto alle pmi che hanno esigenze diverse dai grandi gruppi. 

La grande impresa fa da apripista e può chiudere contratti anche in autonomia grazie una struttura organizzativa che glielo permette. Le pmi spesso non hanno al proprio interno le risorse per affacciarsi su un nuovo mercato e possono avvalersi della nostra associazione, sfruttando le esperienze e competenze che abbiamo acquisito su questo mercato.

Quali sono i settori con maggiore potenziale di collaborazione tra i due Paesi?

Il settore farmaceutico, ma anche l'ingegneria, i macchinari e l'energia. Lo studio delle nuove normative che privilegiano le attività locali, ci ha fatto capire come questi settori possano essere il drive strategico per i prossimi anni. Da qui partiremo, consapevoli che il sistema italiano per essere tale deve coinvolgere imprese, associazioni, banche, e noi abbiamo l'ambizione di divenire gli interlocutori privilegiati per lo sviluppo delle relazioni industriali tra i nostri due paesi.

Intravede già delle possibili joint venture?

Per la creazione di joint venture servono linee di credito ad hoc e serve rafforzare il sistema di sinergie fra la parte industriale e quella finanziaria delle banche.

L’Italia è sempre stato un grande partner commerciale, ma non un grande investitore, ad esempio la Germania conta già 3.000 jointventure contro le 150 italiane. Ma lentamente la cultura e la mentalità stanno cambiando: l'Italia prende consapevolezza di quanto possa essere importante investire a lungo termine nel paese, anziché intrattenere solamente rapporti commerciali.

In questo momento, il mercato russo offre enormi potenzialità e l'Italia ha tanto da offrire dal punto di vista di know-how, competenze e tecnologie.

Il primo passo resta la ricerca di un partner affidabile (industriale o finanziario). Gli italiani portano competenze e tecnologia e il partner russo, soprattutto nelle fasi iniziali, porta contratti e condizioni fiscali agevolate. 

Può stimare l'importanza di questo tipo di accordi per sostenere lo sviluppo del Made in Italy in Russia?

Penso che il Made in Italy rimarrà sempre forte in alcuni settori, ma il futuro trend trainante sarà quello del "Made with Russia" che costituisce il vero valore aggiunto di molte produzioni in diversi settori strategici dell’economia. Il mondo e l'economia sono sempre più globalizzati e la tendenza è quella di integrare sempre di più le competenze. L'Italia ha le competenze necessarie per sostenere lo sviluppo del tessuto industriale russo, forte di una grande forza lavoro a basso costo. Basti pensare che le pmi rappresentano il 72% del tessuto imprenditoriale italiano, in Russia sono solo il 23%: lo spazio di crescita è notevole.

A questo riguardo, stiamo organizzando una serie di seminari tecnici (a Milano il 1° aprile e a maggio a Mosca) sulla catena delle costruzioni con Federlegno. Il potenziale è grande, ma non bisogna dimenticare che i nostri concorrenti sono agguerriti.

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