Ragazzi siriani ricevono aiuti umanitari dall'esercito russo.
: Sergej Bobylev/TASSNei giorni scorsi il ministro russo della Difesa Sergej Shojgu ha annunciato l’inizio di un’operazione umanitaria su vasta scala ad Aleppo, in Siria, città che nel frattempo è stata circondata dalle truppe governative. Il 28 luglio sono stati aperti dei corridoi umanitari per consentire ai civili di lasciare la città. Corridoi che possono essere utilizzati non solo dalla popolazione, ma anche dai militari. Nello stesso giorno il Presidente siriano Bashar Al Assad ha garantito l’amnistia a tutti i combattenti pronti a deporre le armi.
L’operazione è iniziata più di una settimana fa e Mosca ha inviato ad Aleppo oltre 18.000 tonnellate di generi alimentari e medicinali. Gli aiuti umanitari, trasportati in elicottero, vengono consegnati alla popolazione in determinati punti della città ma il 1° agosto uno degli elicotteri russi impiegato per il trasporto di questi beni è stato abbattuto.
“I corridoi servono per ridurre il più possibile la concentrazione di civili e ribelli all’interno della città”, spiega l’esperto di questioni arabe Leonid Isaev, docente presso il Dipartimento di Scienze politiche della Scuola superiore di Economia.
Fedor Lukyanov, caporedattore della rivista La Russia nella politica globale sostiene che i diplomatici russi stiano negando la possibilità di un’offensiva solo a scopo politico. “Ovviamente l’operazione militare è solo una parte di un’offensiva generale che Assad sta portando avanti con il supporto dell’esercito russo”, dice Lukyanov.Allo stesso tempo Vladimir Akhmedov, ricercatore senior all’Istituto di studi orientali presso l’Accademia russa delle Scienze, sostiene che non bisogna sottovalutare il significato delle operazioni umanitarie, finalizzate ad aiutare i civili.
“Dal mio punto di vista – dice -, l’operazione è una cosa positiva: serve a nutrire la popolazione non con proiettili e bombe, ma dando loro da mangiare veramente. Assicurando aiuto umanitario ai civili sarà possibile ampliare la base di sostegno per le nostre operazioni in Siria”. Secondo Akhmedov infatti è necessario guadagnare l’appoggio della popolazione locale nelle zone controllate dai ribelli per poter ottenere un successo in Siria.
La posizione degli Usa
Le truppe russe e siriane hanno avviato l’operazione umanitaria senza discuterla preventivamente con gli Stati Uniti e le Nazioni Unite. E se l’inviato speciale dell’Onu per la Siria Staffan de Mistura ha accolto positivamente l’iniziativa umanitaria, la reazione degli Usa è stata ben più riservata. Il segretario di Stato Usa John Kerry ha affermato che l’operazione umanitaria ad Aleppo potrebbe essere uno stratagemma e che rischia di rompere completamente la cooperazione tra Mosca e Washington sulla questione siriana.
“La Russia e gli Stati Uniti hanno due punti di vista diversi sul futuro della Siria – spiega Lukyanov -. È per questo che Mosca spesso agisce unilateralmente”. La Russia, prosegue, trarrebbe beneficio da una vittoria di Assad nella battaglia di Aleppo, considerata una città chiave in Siria. Mentre gli Usa cercano di evitare la presa di Aleppo da parte delle truppe siriane e sono preoccupati per le iniziative russe in questa zona.I negoziati
Una possibile offensiva su Aleppo potrebbe pesare sul prossimo round di colloqui di Ginevra sulla Siria, previsti alla fine di agosto. “Nel caso di una crescente ostilità tra Assad e l’opposizione, il processo di Ginevra potrebbe entrare in una nuova fase di stallo”, sostiene Lukyanov, facendo comunque notare che prima o poi le ostilità finiranno e i negoziati potranno riprendere. Secondo Lukyanov sarà il vincitore della battaglia di Aleppo ad avere un maggior peso nei negoziati.
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