Le forze dell'ordine in Germania intensificano i controlli dopo gli ultimi attentati.
: ReutersIl pericolo del terrorismo e l’affacciarsi di nuovi “lupi solitari”, pronti a farsi esplodere. Vladislav Belov, direttore del Centro di ricerca tedesca all’Istituto europeo dell’Accademia russa delle Scienze, interviene sul nuovo male che sta minacciando l’Occidente.
Cambierà la politica migratoria europea dopo gli ultimi attentati terroristici?
No, non cambierà. Il controllo sulle persone appena arrivate è già abbastanza rigido. Inoltre si porta avanti un monitoraggio su chi è già entrato nel territorio e si cerca di identificare possibili membri dello Stato Islamico. A seguito degli ultimi attentati verrà ulteriormente rafforzato il controllo e il lavoro della polizia sarà più rigoroso, ma in questo contesto le leggi esistenti sono già abbastanza severe.
In Russia al momento non ci sono attentati rivendicati dall’Is. Quanto influisce il ruolo di Putin come leader e i suoi contatti con gli alti vertici delle repubbliche del Caucaso?
Dubito che i leader della Cecenia e delle altre repubbliche del Caucaso siano un fattore che possa dissuadere lo Stato Islamico. Al contrario, Kadirov e Putin sono nemici dell’Is, soprattutto dallo scorso settembre, quando la Russia ha avviato il suo intervento a favore del governo legale in Siria. Questa cosa ha fatto aumentare il rischio di attacchi terroristici nel Paese. Allo stesso tempo la maggior parte della popolazione musulmana in Russia è sunnita, e non sciita.
Bisogna riconoscere il merito delle autorità regionali che fanno fronte all’arrivo dei migranti nelle zone di frontiera come il Caucaso del Nord. Comunque la struttura migratoria nel nostro Paese è diversa rispetto a quella europea e la questione del tipo di migrazione è un altro fattore che consente di mantenere l’ordine nel Paese.
Voglio che sia chiaro che per lo Stato Islamico Putin rappresenta un nemico. E bisogna ricordarlo.
Gli ultimi attentati in Europa sono stati commessi da “lupi solitari”. Crede che i servizi segreti siano capaci di far fronte a questo nuovo tipo di attacchi?
Se queste persone entrano a far parte di un sistema organizzato, allora sì sarà possibile fermarle. Ma se si tratta di persone con squilibri psicologici, che agiscono in maniera spontanea, allora sì sarà molto difficile prevenire questi attacchi.
È possibile prevenire il pericolo proveniente da uno zaino o da un’arma, ma i lupi solitari sono i più pericolosi. Per esempio, Israele possiede uno dei più efficaci sistemi di sicurezza. Tutti gli uomini rispettano il servizio militare e in alcuni casi anche le donne. Chiunque è potenzialmente pronto a difendere la società da un attacco terroristico... Ma anche in questo modo gli attentati non mancano. Non c’è alcuna difesa possibile di fronte a un lupo solitario. La cosa più probabile è che, in futuro, l’Is punti su questo tipo di persone.
L’eliminazione delle frontiere interne all’Europa non rende più difficile la gestione dei flussi migratori?
Certo che la rende più difficile. L’accordo di Schengen fa in modo che siano effettuati controlli in determinate occasioni. Ma la libertà di movimento ottenuta dalla Ue è un valore molto importante e per questo i controlli alle frontiere vengono introdotti con maggior prudenza.
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