Negli ultimi anni l'interesse nei confronti della lingua russa è aumentato considerevolmente. Quelli che fino agli anni Novanta erano numeri impensabili, oggi si registrano in molti atenei italiani, dove le iscrizioni continuano a confermarsi abbondanti e in continua crescita. Non solo università, comunque. Si moltiplicano anche le associazioni e le scuole private che ogni giorno offrono corsi per tutte le età e per diversi livelli.
«Quando, nel 2004, ho iniziato i primi corsi all'Università degli Studi di Roma Tre, il numero degli iscritti era davvero molto basso rispetto ai più frequentati corsi di francese, inglese e spagnolo. Da allora però, anno dopo anno, ho assistito alla crescita sempre maggiore di giovani affascinati dalla cultura russa». Elena Zucco, 30 anni, laureata nell'ateneo romano, è solo uno dei tanti testimoni che hanno assistito, negli anni, alla crescita esponenziale dell'interesse nei confronti di questa lingua. Un interesse alimentato dai rapporti commerciali intrattenuti con la Russia: nonostante la complessa situazione internazionale, infatti, l'Italia è uno dei partner più importanti a livello economico per la Federazione. E il più delle volte, dietro a quelle aziende che fanno affari con Mosca, è richiesta la figura di un professionista che non sappia solo comunicare, ma che conosca anche la cultura e la mentalità di questo popolo. «Lo studio della lingua russa in Italia sta avendo grande interesse perché la sua conoscenza facilita la ricerca del lavoro», spiega Svetlana Persiyanova, insegnante dell'Istituto Pushkin di Mosca.
Secondo uno studio realizzato dal Centro di ricerca sociologica del Ministero russo dell'Educazione e della Scienza, oggi sono oltre 150 milioni le persone al mondo che considerano il russo la propria lingua madre. Più di2 260 milioni, invece, coloro che sostengono di parlare e comprendere la lingua di Pushkin, sia essa la loro lingua madre o straniera. Il russo, poi, è una delle sei lingue lavorative ufficiali dell'Onu, insieme all'inglese, all'arabo, allo spagnolo, al francese e al cinese. Inoltre, è uno degli idiomi più diffusi su internet: nel 2015, secondo i dati della W3Techs, che realizza analisi relative ai vari tipi di tecnologie utilizzate per la creazione dei siti web, la lingua russa avrebbe superato il tedesco nella classifica degli idiomi più usati in Rete, andando a occupare il secondo posto, dopo l'inglese.
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Ma non si tratta solo di una lingua molto richiesta. È anche ricca e variegata. Il dizionario conta circa 500mila vocaboli, di cui 50mila vengono utilizzati frequentemente da un russo madrelingua con un'istruzione medio alta. Mentre un ragazzino russo delle elementari ne conosce mediamente 2mila. Sono circa 400mila, invece, le parole italiane presenti sul dizionario, di cui circa 47mila servono a coprire le necessità del vivere quotidiano. Vladimir Dal', tra i più famosi linguisti russi dell'Ottocento, nel suo "Dizionario esplicativo della lingua grande-russa viva" aveva contato circa 200mila vocaboli.
A tenere viva e a diffondere la conoscenza del cirillico ci pensa il Ministero dell'Istruzione e della Scienza, affiancato dal Consiglio per la lingua russa presso il governo della Federazione e da "Rossotrudnichestvo". Ogni cinque anni viene confermato il progetto federale "Lingua russa", mentre la fondazione "Russkij Mir" mette a disposizione di organizzazioni senza scopo di lucro borse di studio finalizzate alla diffusione di questo idioma. Nel mese di novembre, poi, il Presidente Vladimir Putin ha firmato un documento che prevede l'introduzione di un sistema di sostegno per le scuole russe all'estero: un supporto di carattere informativo e metodologico, affiancato da supporti logistici, di cui potranno beneficiare sia i cittadini russi sia quelli stranieri.
L'articolo è stato pubblicato sulla versione cartacea di Rbth del 10 dicembre 2015
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