Vyacheslav Tikhonov nel ruolo di Bolkonsky (left) e Boris Zakhava nel ruolo di Kutuzov nel film “Guerra e Pace”.
Ria Novosti1. La mole del romanzo corrisponde alle 1.300 pagine di un formato editoriale standard. Non si tratta del romanzo più lungo della letteratura mondiale (com’è noto, nel XX secolo sono stati scritti romanzi di millecinquecento e persino di duemila pagine), ma è senz’altro uno dei più ponderosi della letteratura europea del XIX secolo. Nelle prime due edizioni non era suddiviso, come nell’edizione definitiva, in quattro parti, bensì in sei. Solo nel 1873, quando fu dato alle stampe per la terza volta, l’autore modificò la suddivisione del testo in più tomi, assegnandogli la metà dell’ottavo tomo dell’allora raccolta di opere.
Metti una sera a cena a casa di Tolstoy |
2. Il progetto iniziale di Tolstoj, che risale al 1856, prevedeva la stesura di un romanzo non sulle guerre napoleoniche, ma sulla storia di un vecchio decabrista (si designavano così gli aristocratici che avevano preso parte alla rivolta del 14 dicembre 1825 per rovesciare il regime autocratico dello zar) a cui viene concesso di far ritorno a casa dopo trent’anni di deportazione in Siberia. Ma ben presto Tolstoy aveva compreso di non poter celare ai lettori le ragioni della partecipazione del suo eroe alla rivolta, tralasciando di descrivere la sua esperienza nelle guerre napoleoniche negli anni della prima giovinezza. L’autore non poteva non essere consapevole che descrivendo quella rivolta fallita contro lo zar sarebbe incorso in problemi con la censura. Così il progetto di “un racconto su un decabrista” si era trasformato in un “romanzo epico sulle guerre napoleoniche in Russia”.
3. Per motivi di censura, ma anche su insistenza della moglie Sofia Andreevna, lo scrittore tagliò alcune scene alquanto esplicite sulla prima notte di nozze del protagonista del romanzo, Pierre Bezukhov, con la prima moglie Hélène. Sofia Andreevna riuscì a convincere il marito che la Chiesa ortodossa le avrebbe vietate.
La vita leggendaria di Lev |
4. A Hélène Bezukhova, che per Tolstoy incarnava, com’è evidente, l’“archetipo di una sensualità oscura” è legato il colpo di scena più d’effetto del romanzo. Hélène, una bella donna ancora nel fiore degli anni, muore, neanche a farlo apposta, nel 1812, lasciando così libero Pierre di sposare Natasha Rostova. Gli studenti quindicenni che analizzano il romanzo a scuola interpretano questa fine improvvisa come una convenzione stilistica necessaria allo sviluppo successivo del soggetto. Solo i lettori che riprendono il romanzo ormai da adulti per rileggerlo, comprendono, da alcune velate allusioni dello stesso Tolstoy, che Hélène muore in seguito a un tentativo di aborto.
5. Rappresentando le vicende delle famiglie Rostov e Bolkonsky, Tolstoy descriveva in realtà in modo piuttosto fedele la vita dei propri antenati di antico lignaggio principesco.
Il personaggio di Nikolay Rostov, per esempio, adombra in gran parte la figura del padre dell’autore, Nikolay Tolstoy, eroe della Guerra patriottica del 1812 che aveva servito con il grado di tenente colonnello nel reggimento Pavlogradsky (il reggimento è menzionato con lo stesso nome anche nel romanzo); mentre quello di Maria Bolkonskaya adombra invece sua madre, Maria Nikolaevna, nata principessa Volkonskaya (1790-1830).
Alquanto fedele alla realtà è anche la descrizione delle circostanze che portarono alle loro nozze, mentre Lysye Gory, è simile alla tenuta di Tolstoy di Yasnaia Poliana.
Dopo l’uscita del romanzo, tuttavia, solo le persone più intime dei Tolstoy avrebbero potuto indovinare simili particolari. Wikipedia allora non esisteva e Tolstoy stesso assicurava che i cognomi dei personaggi principali immortalati in Guerra e pace come Bolkonsky, Drubetskoy, Kuragin riproducevano cognomi nobiliari realmente esistenti come Volkonsky, Trubetskoy, Kurakin solo perché con questo espediente l’autore poteva più facilmente inserirli nel contesto storico, “consentendogli” di farli dialogare con personaggi storici reali rappresentati nel romanzo, dal generale Fedor Rostopchin, governatore di Mosca, a Napoleone all’imperatore russo Alessandro I.
La riforma scolastica secondo Lev |
6. Durante la stesura di Guerra e pace la moglie di Tolstoy, Sofia Bers, copiò il testo del romanzo integralmente almeno otto volte, e alcuni singoli episodi oltre 26 volte. Dal 1863 al 1869 il romanzo venne riscritto cinque volte. Un anno prima dell’inizio della sua stesura il 34enne Tolstoy era convolato a nozze con la 18enne Sofia, che assunse anche il ruolo di sua segretaria. Nello stesso lasso di tempo Sofia diede alla luce quattro figli (i primi dei tredici della coppia).
7. Il francese che leggiamo nel romanzo era la lingua parlata dalla nobiltà russa nel XIX secolo. A confermarlo è il più autorevole slavista francese contemporaneo, Georges Nivat, che parla fluentemente il russo. In realtà questa lingua appare più vicina a quella parlata verso la metà del XIX secolo, epoca in cui è stato scritto il romanzo e non a quella degli inizi, quando esso è ambientato.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email