Marina Vlady e Vladimir Vysotsky (Foto: Tass)
Muse, amiche, amanti. Compagne di una vita. Per ogni genio della letteratura russa ci sono mani e occhi femminili che ne curano la vita quotidiana. Per la festa della donna, Rbth ha selezionato dieci donne per dieci scrittori.
Sofia Andreevna Berrs (1844-1919, moglie di Lev Tolstoy dal 1862 fino alla sua morte, nel 1910) è un esempio, si potrebbe dire tipico di moglie di uno scrittore russo: partoriva continuamente figli e riscriveva i manoscritti. È difficile stabilire cosa fosse stato più difficile: partorire 13 bambini (solo 10 di loro sono sopravvissuti dopo l’infanzia) o riscrivere per intero tutti gli scritti di Tolstoy, mentre l’autore vi lavorava.
Sofia Berrs e Lev Tolstoy (Foto: Tass)
Anna Grigorevna Snitkina (1846-1918, moglie di F.M. Dostoevskij dal 1867 fino alla sua morte, nel 1881), quasi coetanea di Sofya Andreyevna, si sposò molto giovane seguendo un grande amore. Anche lei fu una moglie esemplare, ma in modo completamente diverso rispetto a Sofya Andreyevna. Aveva vent'anni meno del marito, già famoso al tempo. Lo ammirava fin dall'adolescenza e continuò ad ammirarlo anche dopo il matrimonio. Vedova a 35 anni, non si sposò più.
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Olga Leonardovna Knipper (1868-1959, moglie di Anton Cechov dal 1901 al 1904, anno della morte di Cechov). L’inizio della relazione di Cechov con l'attrice, interprete di Irina nelle "Tre sorelle" e Arkadina ne “Il gabbiano”, può essere fissato abbastanza precisamente: 20 maggio 1900, quando lui le scrisse da Yalta a Mosca: "Cara, deliziosa attrice, ciao! Come vivete? Come vi sentite?" Firmato: "Il vostro Cechov". E il 9 agosto dello stesso anno, dopo un viaggio: "Cara Olga, mia gioia, ciao!", firmato "Il tuo Antonio". Si sposarono l'anno successivo, il 25 maggio (7 giugno) del 1901, continuando a vivere prevalentemente ognuno per conto proprio.
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Lyubov’ Dmitrievna Mendeleeva (1881-1939, moglie di Aleksandr Blok dal 1903 fino alla sua morte, nel 1921). Nonostante non ci fosse nulla che lo lasciasse presagire, fu un amore molto sfortunato. Una delle ragazze più invidiate di tutta al Russia (nella schiera delle giovani non aristocratiche) iniziò a ricevere le splendide attenzioni di uno dei migliori poeti del paese. Ma qui iniziarono le stranezze. La paffuta damigella aveva tutte le ragioni per aspettarsi di diventare la moglie normale di un marito normale. Ma fin da subito le fu imposto il ruolo di una certa disincantata “splendida dama” e di “donna vestita di sole” di un esaltato simbolista. Questi sinceri amanti si tormentarono a vicenda per vent’anni, si tradirono, ma non si lasciarono.
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Anna Andreevna Gorenko (Akhmatova, 1889-1966). Risulta strano parlare della Akhmatova come “la moglie di Gumilyov”. Si sposarono nel 1910, e restarono insieme per più di otto anni. Era una moglie sorprendentemente “normale”, con una famiglia “normale” e un marito con il quale condivideva le proprie poesie.
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Isadora Duncan (1877-1927, moglie di Sergei Esenin dal 1922 al 1924). Quello tra Isadora Duncan e Sergei Esenin fu uno dei matrimoni più straordinari della storia russa: quando si conobbero, nell’autunno del 1921, Esenin non parlava nemmeno una parola di inglese. Allo stesso modo Isadora, che esprimeva in maniera eccellente le proprie emozioni con il corpo, non capiva il russo. I coniugi erano così costretti ad affidarsi all’aiuto di un interprete anche per le più semplici questioni quotidiane. Il matrimonio fu breve. Così come la vita dei due amanti.
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Elena Sergeevna Nyurenberg-Shilovskaya (1893-1970, moglie di Mikhail Bulgakov dal 1932 in poi, fino alla sua morte nell'anno 1940). Elena Sergeevna Bulgakova è la Margarita del romanzo. Non serve aggiungere altro. “L’amore si è presentato davanti a noi così come un omicida sbuca fuori da un angolo davanti alle sue vittime… e ci ha subito presi entrambi!”. Elena è stata una figura molto importante per Bulgakov: riscriveva i suoi appunti, ne custodiva i diari, sottoscriveva accordi con i teatri. E per oltre vent’anni fece di tutto per dare alle stampe il romanzo. Il celebre libro è diventato famoso grazie a lei.
Natalia Dmitrievna Svetlova (nata nel 1939, moglie di Aleksandr Solzhenitsyn dal 1973 fino alla sua morte, nel 2008). È stata stenografa e segretaria del famoso scrittore, e ha condiviso con lui l’amarezza e le difficoltà dell’esilio.
Alla scoperta degli eroi della letteratura
Marina Vlady (Marina Vladimirovna Polyakova, nata nel 1938, moglie di Vladimir Vysotsky dal 1970 fino alla sua morte, nel 1980). È considerata, non senza qualche “forzatura”, la “Yoko Ono russa”: una bellezza esotica, dall’aspetto slavo e l’accento francese, capace di svelare il mondo a Vysotsky e Vysotsky al mondo. Stella autosufficiente, sacrificò in parte il proprio splendore da star a favore del marito, sul quale scrisse un libro passionale e parziale, che divenne in breve tempo un bestseller.
Natalia Dmitrievna Svetlova (nata nel 1939, moglie di Alexander Solzhenitsyn dal 1973 fino alla sua morte nell'anno 2008). Se Solzhenitsyn con la sua lunga barba, alla francese, con la famosa “camicetta" tolstoyana, sembra lo stesso personaggio della sua lettera - solido e preciso, si sentiva un po’ il moderno Leo Tolstoy - con la sua biografia Natalia Dmitrievna ricorda piuttosto Anna Snitkina. Anche lei all’inizio è stata stenografa e segretaria del suo famoso marito, poi ha condiviso con lui l'amarezza dell'esilio e la difficoltà dell’alloglossia. Rimasta vedova, la si porta come esempio di come dovrebbe essere oggi l'esemplare "moglie di uno scrittore” per quelle ragazze che sognano di sposare un letterato.
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