Tozzi: "Sogno un concerto in Russia"

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Con l’uscita della versione russa di “Gloria”, fatta insieme al cantante Alan Tsarikaev, Umberto Tozzi si racconta a Rbth e confessa: “Adoro questo Paese. E spero un giorno di esibirmi davanti al pubblico russo”

Nella sua carriera ha venduto 50 milioni di dischi ed è uno degli artisti italiani più conosciuti all’estero, Russia compresa, dove è tra i cantanti del Belpaese più apprezzati insieme ad Adriano Celentano, Al Bano, Pupo, Toto Cutugno e i Ricchi e Poveri. Ma Umberto Tozzi, autore di hit internazionali come Ti amo e Gloria da oggi nei negozi con il nuovo album “Ma che spettacolo”, spiega all’edizione italiana di Russia Beyond the Headlines, "in Russia non conoscono me come artista, ma amano la mia musica".

Umberto Tozzi. Fonte: ufficio stampa

Una sottigliezza non da poco. "Io non ho mai fatto promozione in Russia – chiarisce il cantautore torinese -, però ho cantato spesso a Mosca e San Pietroburgo, in Ucrania a Kiev e in Georgia. La mia è una popolarità indotta da Al Bano che è un carissimo amico e mi ha invitato tante volte a esibirmi come ospite nei suoi concerti".

Cosa conosci della Russia?

In realtà ben poco: però la Piazza Rossa a Mosca è bellissima, e San Pietroburgo, una citta davvero stupenda.

Ti piacerebbe andarci per un concerto completamente tuo?

Ovviamente sì, mi piacerebbe tanto. Ma per farlo dovrei avere un’agenzia che mi curi la promozione radio, stampa e televisiva. Io al momento non ce l’ho, ma chissà che le cose, prima o poi, non cambino.

Potrebbero cambiare anche in virtù della versione russa di Gloria fatta insieme al russo Alan Tsarikaev…

Vedremo quel che sarà, non sono cose facili da realizzare.

Da Vladikavkaz a Firenze
Il viaggio in Italia di Alan

Com’è nato il progetto con Alan?

Da un’amicizia cominciata un paio d’anni fa grazie al suo produttore, un comune amico che vive a Ginevra. Alan è un artista molto conosciuto nella Russia caucasica, ed è un ragazzo davvero talentuoso e speciale. Quando mi ha chiesto di partecipare al suo album “Viaggio in Italia”, nel quale ci sono alcuni duetti con Al Bano e altri, ho detto subito sì. Così adesso è arrivata anche la versione russa di “Gloria”.

Una canzone più che internazionale. La tua versione di "Gloria" è stata inserita anche nella colonna sonora di "The Wolf of Wall Street" con Leonardo di Caprio?

Sono rimasto molto sorpreso da quest’inserimento voluto da Martin Scorsese. Io non ne sapevo niente, perché la richiesta è stata fatta attraverso la casa discografica. Questa cosa mi ha colpito molto di più di quando la versione di Laura Branigan venne utilizzata in Flashdance. Ma è solo qualcosa in più nella mia carriera.

Fonte: ufficio stampa

È vero che in Italia ti senti trascurato?

In Italia quando hai successo dai fastidio. All’inizio della carriera ci fu chi apostrofò i miei brani, che poi hanno fatto il giro del mondo, come canzonette. Fuori dall’Italia, invece, ho ottenuto molte più gratificazioni, a partire dalla Francia dove gli artisti hanno il peso che meritano. Fossi nato a Liverpool, invece, sarei potuto diventare il quinto Beatles. In ogni caso sono in tour senza pause da vent’anni.

È appena uscito il tuo nuovo album, Ma che spettacolo. Potrebbe uscire anche in Russia?

Ma che spettacolo è un album che ho scritto tra febbraio e marzo quando è arrivata la scintilla che aspettavo da tempo. Poi ho deciso di proporlo insieme al primo dvd live (nella versione deluxe, ndr) registrato a dicembre 2012 a Padova. Le tredici nuove canzoni parlano d’amore, perché io ne ho sempre scritto d’amore, e di donne. Mi piacerebbe, un giorno, vedere un mondo gestito dalle donne perché hanno un cervello sano e sanno cos’è il sacrificio. Però al momento è presto per parlare di uscite all’estero.

Tu hai vinto il Festival di Sanremo, evento trasmesso anche in Russia, nel 1987 con Si può dare di più. Durante la tua ultima partecipazione, nel 2005, dicesti che non ci saresti più tornato. Hai cambiato idea?

No, infatti non ho mai più partecipato.

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