La Russia è sempre stata fra i mercati più promettenti per il Made in Italy e l’accordo siglato tra Confindustria Padova e Confindustria Russia testimonia una nuova fiducia (Foto: Tass)
Non arretrare di un solo centimetro. È questo l’imperativo che Confindustria Padova grida per far fronte alla pesante riduzione dell’export verso la Russia. La difficile situazione economica, la crisi in Ucraina, le tensioni con l’Occidente, le sanzioni commerciali e la svalutazione del rublo nei primi tre mesi del 2015 hanno infatti ridotto le esportazioni padovane verso Mosca di oltre 40 milioni di euro. Un trend (-49,6%) che, proiettato su dodici mesi, amplierebbe il conto a 155 milioni di euro. Ben 538 milioni per l’intero Veneto.
Padova risulta la provincia più colpita, con un calo del 49,6% delle esportazioni verso la Russia, seguita da Venezia (-49,3%), Belluno (-35,9%) e Vicenza (-28,6%).
“Non dobbiamo mollare - afferma Mario Ravagnan, vice presidente di Confindustria Padova, così come si legge in una nota -, perché non possiamo permetterci di perdere le posizioni guadagnate con fatica in questi anni in Russia e lasciare campo libero ai competitor cinesi e turchi. Altrimenti come faremo poi a rientrare su quel mercato così complesso? A quali costi?”.
La parola d’ordine è quindi ripartire. Ripartire da nuove sinergie industriali, da nuovi legami economici, da atre opportunità di business che rimettano in moto settori come la meccanica strumentale, l’agroindustria, l’arredamento e il sistema moda, gravemente colpiti dagli eventi degli ultimi mesi. Il dialogo, ovviamente, in questo contesto si rivela fondamentale. “Il combinato tra crisi economica, svalutazione del rublo e sanzioni ha danneggiato pesantemente la nostra industria, in particolare la filiera meccanica, il sistema moda, l’arredo e l’agroindustria. Ma non possiamo arretrare nel presidio di un’area che è diventata un partner strategico per le nostre filiere”, aggiunge Ravagnan.
Da qui, la voglia di rivincita e di ripartire: a margine di un incontro sulla situazione economica nella Federazione, Confindustria Padova e Confindustria Russia hanno siglato un accordo di collaborazione per promuovere gli scambi commerciali e le partnership tra imprese padovane e russe, sviluppando progetti e joint venture, favorendo la partecipazione a missioni, fiere e incontri B2B. La firma sul memorandum è stata messa da Mario Ravagnan, vice presidente di Confindustria Padova e presidente delle imprese metalmeccaniche e da Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia.
“L’accordo di oggi nasce da queste convinzioni e, attraverso il network con Confindustria Russia, offre alle Pmi il valore aggiunto di una piattaforma diretta, assistenza sul campo e ricerca di partner - spiega Ravagnan -. Gli imprenditori italiani vanno in giro per il mondo a vendere il made in Italy, ma l’Europa deve metterci nelle condizioni di farlo. Chiediamo al Governo di lavorare a una soluzione europea che ponga fine alle sanzioni e per una maggiore autonomia del nostro Paese”.
Se non si correrà ai ripari, infatti, i prossimi mesi risulteranno ancora più difficili, nonostante l’economia russa prometta di tornare a crescere a partire dal 2016 (+0,4% secondo Confindustria).
“La firma del memorandum odierno tra Confindustria Padova e Confindustria Russia - spiega Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia, così come si legge in una nota -, è la risposta forte del mondo confindustriale alla richiesta delle aziende italiane di riconquistare quote del mercato russo che da oltre mezzo secolo rappresenta un mercato di grande interesse per il sistema industriale italiano, sia nelle attività di esportazione che di sinergie industriali. In poco più di un anno l’export italiano verso la Russia ha subìto un crollo di oltre il 30% per un valore che supera i 2 miliardi di euro. Ripartiremo con questo accordo per portare assieme a Confindustria Padova le nostre aziende a discutere con le controparti russe forme innovative di sinergie industriali”.
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