I bunker di Mosca: ecco i quattro che vale la pena di visitare (FOTO)

Turismo
ANNA POPOVA
Ormai sono dei musei, ma scendere nelle profondità della capitale russa e vedere con i propri occhi queste impressionanti strutture è un’esperienza che non si dimentica

"Bunker-42"

Nelle viscere dell’Urss: il museo della Guerra Fredda si trova a 65 metri di profondità tra la stazione della metropolitana Taganskaja e il lungofiume Kotelnicheskaja. La sua vicinanza al Cremlino non è casuale: in caso di minaccia nucleare, il governo doveva spostarsi qui per continuare a gestire il Paese. È una delle più grandi strutture speciali: la sua superficie è di settemila metri quadrati e può ospitare 600 persone.

Il bunker è stato progettato nel 1947, nel 1954 erano pronti i sistemi di supporto vitale e le comunicazioni, e due anni dopo ha iniziato a operare qui il posto di comando di riserva del quartier generale dell’aviazione a lungo raggio: fino alla metà degli anni Ottanta, i bombardieri nucleari strategici sovietici venivano comandati da qui.

Oggi qui vi racconteranno i dettagli del confronto tra Urss e Usa durante la Guerra Fredda e di come il bunker sia stato progettato per proteggersi da un attacco atomico. L’esposizione comprende una replica a grandezza naturale della bomba atomica RDS-1 (quella del primo test nucleare dell’Urss, nel 1949), apparecchiature di comunicazione segrete e vari manufatti relativi al lavoro della struttura sotterranea. Il museo offre escursioni interattive e i più coraggiosi possono giocare a Zarnitsa, un popolare gioco di guerra dell’era sovietica, e a laser tag nei suoi tunnel.

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Mosca sotterranea

Il rifugio civile antiatomico dello zuccherificio “Mantulin”, costruito nel 1972, è stato recentemente trasformato in un museo chiamato “Podzemnaja Moskvá”, ossia “Mosca sotterranea”. L’esposizione racconta tutto ciò che si nasconde nel sottosuolo della capitale: sotterranei e rifugi, antiche cantine e abitanti del mondo ipogeo.

Un’ampia sezione è dedicata ai rifugi civili: la loro struttura, la vita quotidiana, le attrezzature. È possibile, ad esempio, sfogliare una copia della “Pravda” del 1972, scoprire come veniva effettuato il trattamento speciale di decontaminazione e osservare le tute di difesa chimica e biologica. E con le proprie mani si può tirare la leva del sistema di purificazione dell’aria. Quasi tutti gli oggetti esposti nel museo possono essere toccati per una vera esperienza immersiva!

Bunker-703

L’edificio ChZ-703, poco appariscente, sembra un garage. È stato progettato in questo modo proprio perché nessuno potesse immaginare che al suo interno si trovava un archivio speciale del Ministero degli Affari Esteri dell’Urss. Nei locali del tunnel tecnologico costruito durante lavori per la linea della metropolitana Zamoskvoretskaja si trovavano casseforti ignifughe con importanti documenti segreti. La vicinanza alla metropolitana ha giocato il suo ruolo: i locali sono finiti allagati di tanto in tanto, finché alla fine è stato riconosciuto che non erano adatti allo scopo.   

Dal 2018 qui è attivo un museo, a 43 metri di profondità. Non c’è glamour, ma piuttosto una dura atmosfera steampunk dietro pesanti porte di sicurezza. L’esposizione comprende modelli di strutture di difesa, attrezzature speciali, materiali informativi sui bunker sovietici. Il bonus è un incredibile tunnel dove si potrebbe benissimo girare un film di fantascienza.

Bunker di Stalin

Il nome completo di questo museo, situato a Izmajlovo, è “Posto di comando di riserva del Comandante supremo dell’Armata Rossa I.V. Stalin durante la Grande Guerra Patriottica del 1941-1945”. Si trova nella tribuna dello stadio di Izmajlovo. La costruzione dell’impianto sportivo iniziò negli anni Trenta: per le Spartachiadi dei popoli dell’Urss era prevista l’edificazione di un gigantesco stadio dalla capacità di almeno 120 mila persone. Ma a causa della Seconda guerra mondiale, il progetto fu congelato e ripreso solo negli anni Sessanta, ma senza la portata originale. Del primo progetto sono rimasti solo una tribuna e un tunnel di settanta metri attraverso il quale gli ospiti importanti dovevano salire al palco del governo.

Il museo del bunker è attivo dal 1996: nei suoi locali sono stati ricreati l’ufficio di Stalin, una sala da pranzo in stile georgiano e la sala riunioni del Quartier Generale del Comandante Supremo in Capo. L’esposizione non è tanto storica quanto di fantasia: Stalin non è mai stato qui e non c’era alcun progetto di allestire un bunker in quanto tale nella tribuna. 

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