Sembra strano, vero? Gli oceani, di solito, sono lontani l’uno dall’altro. Eppure, sulla Terra ci sono alcuni luoghi in cui “si toccano”.
Vicino a uno di questi scorre il fiume Delkjú, che nasce sui pendii del monte Berill, nel Territorio di Khabarovsk, e il cui letto si divide poi in due corsi d’acqua (qui la geolocalizzazione del punto della biforcazione). Uno, il Delkjú-Okhotskaja, confluisce poi nel fiume Okhota, che sbocca nell’Oceano Pacifico, mentre l’altro, il Delkju-Kujdusunskaja sfocia nel Mar Glaciale Artico, che, nonostante il nome di “mare” diffuso nella tradizione geografica italiana, è in realtà, secondo l’Organizzazione Idrografica Internazionale, massima autorità internazionale in ambito idrografico, l’Oceano Artico (definizione utilizzata anche in russo, dove si parla di “Severnij Ledovitij Okean”; letteralmente “Oceano Glaciale Settentrionale”).
Il raro fenomeno del fiume Delkju-Okhotsk si chiama “biforcazione fluviale”. Nel mondo esistono pochissimi fiumi di questo tipo. Il più celebre è il fiume Orinoco, nel sud del Venezuela, con la biforcazione Orinoco-Casiquiare e le due foci ad oltre mille chilometri di distanza!
A proposito, già il toponimo Delkju ne svela la particolare conformazione: nella lingua evenki questa parola significa “calzoni”, “pantaloni”. Il fiume, infatti, ricorda le due gambe di un paio di pantaloni.
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