Come vengono utilizzati i geyser in Russia per il riscaldamento e la produzione di elettricità?

La centrale geotermica di Mutnovskaja in Kamchatka

La centrale geotermica di Mutnovskaja in Kamchatka

Legion Media
Alcuni centri abitati remoti dell’Estremo Oriente russo dispongono di centrali elettriche insolite per il Paese. Non termiche o nucleari, ma geotermiche. Dove sono e come funzionano?

L’“elettrificazione del Paese” fu uno dei compiti chiave dei bolscevichi fin dalla presa del potere con la Rivoluzione del 1917. Gli scienziati “addomesticarono” l’acqua e il vento alla ricerca di nuove fonti di energia, senza le quali lo sviluppo industriale dello Stato sarebbe stato impossibile. E poi venne trovata un’altra fonte di energia alternativa nell’Estremo Oriente del Paese…

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Un esperimento sovietico 

La Kamchatka è la terra delle sorgenti termali

La penisola di Kamchatka (amministrativamente: Territorio della Kamchatka) e le Isole Curili (che ricadono nella Regione di Sakhalin) si trovano lontano dal “continente” russo, e hanno un’alta concentrazione di vulcani attivi, geyser e acque termali.

L'impianto di Pauzhetskaja

Il vapore era già stato utilizzato in passato per riscaldare le abitazioni, ma solo nel XX secolo è stato possibile convertirlo in elettricità per scopi industriali. La prima centrale geotermica al mondo è stata costruita in Toscana nel 1904 e ancora oggi è attiva a Larderello, una frazione del comune di Pomarance, in provincia di Pisa. Produce il 10% dell’energia geotermica mondiale, con un ammontare di 4800 GWh annui, dando energia a un milione di case italiane. Gli scienziati sovietici iniziarono le loro ricerche nel settore in Kamchatka dopo la Grande Guerra Patriottica (la Seconda guerra mondiale).

Vicino all'impianto di Pauzhetskaja

Il sito per la costruzione della prima centrale geotermica sovietica venne scelto nell’estremo sud della penisola, nell’insediamento di Pauzhetka, vicino alle sorgenti termali di Ozernovskij. Nel 1966 venne avviato un impianto pilota, che ancora oggi alimenta l’intero insediamento urbano di Ozernóvskij, dove vivono circa 1.600 persone e sono attive varie imprese attive nel settore della pesca. La sua capacità installata oggi è di 12 MW. Oltre all’elettricità e al riscaldamento, l’impianto fornisce all’insediamento anche l’acqua calda per la coltivazione degli ortaggi nelle serre (il che è molto utile per l’orticoltura, dato che qui la temperatura è di circa 10 °C anche in piena estate, mentre in inverno ha una media di -6 °C).

Produzione a emissioni zero

Nel 1967, a 70 chilometri dalla capitale della Kamchatka, Petropavlovsk-Kamchatskij, nei pressi dei villaggi di Paratunka e Termalnyj, l’Unione Sovietica avviò la prima centrale geotermica binaria al mondo. Si tratta di un impianto a ciclo chiuso, in cui l’acqua termale viene utilizzata per far evaporare liquidi con un basso punto di ebollizione (questo impianto in particolare utilizza il freon, che bolle a 51,9 °C). Le turbine, invece, ruotano utilizzando il vapore prodotto. Pertanto, è possibile utilizzare anche sorgenti non molto calde per una centrale geotermica.

La centrale geotermica presso Paratunka, 1968

Gli scienziati ritengono che queste stazioni siano il futuro del mondo, poiché sul pianeta ci sono poche sorgenti estremamente calde, mentre le acque di temperatura media sono ovunque.

L’Unione Sovietica avrebbe potuto continuare a sviluppare l’energia dei geyser, ma negli anni Settanta, a causa della crisi politica in Medio Oriente, i prezzi del petrolio quadruplicarono e l’ulteriore sviluppo dell’energia geotermica non sembrò conveniente. Proprio in Urss vennero individuate grandi riserve di idrocarburi che hanno fornito per decenni ai Paesi europei la base per una rapida crescita economica e all’Unione Sovietica una fonte di reddito affidabile. 

Una piscina sul fiume Paratunka, vicino ai vulcani attivi della Kamchatka. La temperatura dell'aria è di -37°C e quella dell'acqua di +37°C, 1974

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Lo sviluppo di fonti energetiche alternative è stato ripreso solo alla fine degli anni Ottanta, quando venne emanato un decreto del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica sullo sviluppo dell’Estremo Oriente. Tuttavia, pochi dopo l’Urss crollò e l’industria dell’energia geotermica è stata riportata in vita solo un decennio più tardi.

E oggi?

L'impianto di Mutnovskaja

Attualmente in Russia sono in funzione quattro impianti geotermici, di cui tre in Kamchatka e uno nelle Isole Curili. Oltre alla Centrale di Pauzhetka, alla fine degli anni Novanta sono state avviate le nuove centrali Verkhne-Mutnovskaja e Mutnovskaja che hanno preso il posto della Paratunskaja, nel sud della penisola, ai piedi del vulcano Mutnovskij, nel distretto di Elizovskij (dove vivono più di 50 mila persone). Funzionano in sincronia con le centrali idroelettriche e termoelettriche locali, immettendo la loro energia nella rete generale della Kamchatka. Queste centrali geotermiche sono state costruite tenendo conto della situazione sismica e sono in grado di resistere a un terremoto di magnitudo 9.

L'impianto di Verkhne-Mutnovskaja

Nel 2002 è stata messa in funzione la centrale geotermica Mendeleevskaja sull’isola di Kunashir (la più meridionale delle isole Curili). La sua capacità è di soli 7,4 MW, ma fornisce elettricità e riscaldamento alle case e alle imprese di pesca dell’insediamento di Juzhno-Kurilsk, dove vivono 7 mila persone.

All'interno dell'impianto Mutnovskaja

In queste regioni orientali ci sono anche centri abitati interamente riscaldati dalle acque termali: Esso, Termalnyj, Paratunka. Si tratta di località termali oggi molto frequentate.

Le acque termali sono una risorsa rinnovabile e praticamente inesauribile, le centrali elettriche non richiedono un grande consumo di acqua e non inquinano l’atmosfera. Tuttavia, hanno un grave svantaggio: la loro efficienza è bassa, circa il 10% (un impianto termoelettrico convenzionale raggiunge circa il 40%, un impianto idroelettrico supera il 90%). Anche se la loro quota sul totale del settore energetico russo è inferiore all’1%, in Kamchatka sono diventate indispensabili, poiché le altre fonti energetiche sono difficili e costose da raggiungere. La produzione di energia nelle centrali geotermiche qui è 2-3 volte più economica rispetto alle centrali termoelettriche locali, perché queste ultime funzionano con combustibile che deve essere trasportato fin qui da lontano.

Juzhno-Kurilsk

Un’altra regione russa promettente per l’energia geotermica è il Caucaso settentrionale, dove alcuni villaggi vengono riscaldati con sorgenti calde e si discute della costruzione di centrali geotermiche.

Le sorgenti di Esso

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