Da Pidma a Liavlia, dove le chiese in legno si riflettono sui fiumi del nord

Viaggio alla scoperta dei luoghi di culto dell'ortodossia, nei villaggi bagnati dai fiumi settentrionali della Russia

Villaggio di Liavlia (Khorkovo). Chiesa in legno di San Nicola (a sinistra) e Chiesa della Dormizione della Vergine. Vista sud-ovest. 9 giugno 1998

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere vivide e dettagliate fotografie a colori (vedi il paragrafo in basso). 

La sua visione della fotografia come forma di educazione e di comprensione dell’esistente si è espressa con particolare chiarezza attraverso gli scatti di monumenti architettonici in siti storici nel cuore della Russia.

Villaggio Pidma. Chiesa in legno della Trasfigurazione. Vista sud con l'abside (contenente l'altare principale). Estate 1909

Tra i suoi numerosi viaggi, nel giugno-luglio del 1909 Prokudin-Gorskij ottenne una commissione da parte del Ministero dei Trasporti per realizzare delle fotografie lungo la via d’acqua Mariinskij, nella Russia nord-occidentale. Questa via d'acqua, che collegava San Pietroburgo al bacino del fiume Volga, fu costruita da Pietro il Grande per rifornire la sua nuova capitale - fondata nel 1703 - di grano e altri beni essenziali provenienti dall'interno del Paese. 

La via d'acqua Mariinskij fu ulteriormente sviluppata durante il regno dell'imperatore Paolo (1796-1801), che la ribattezzò con il nome della sua consorte, l'imperatrice Maria Feodorovna. La parte superiore del sistema si estendeva dal fiume Neva, a San Pietroburgo, al lago Ladoga, per poi attraversare il fiume Svir verso la parte meridionale del lago Onega. 

Il tramonto di un villaggio

Pidma. Chiesa della Trasfigurazione. Estate 1909

Pidma, un villaggio del XVI secolo situato vicino alla parte centrale del fiume Svir, attirò l'attenzione di Prokudin-Gorskij soprattutto grazie alla sua incantenvole Chiesa della Trasfigurazione, una grande struttura ottagonale costruita nel 1690. Questo monumento fu distrutto da un incendio nell'aprile del 1942, durante l'occupazione finlandese del villaggio (da settembre 1941 a maggio 1944). Durante il XIX secolo, Pidma servì attivamente il traffico fluviale e lì fu costruito anche un mulino per la farina. Nel 1830 fu eretta una chiesa in mattoni, anch'essa dedicata alla Trasfigurazione, e poi ampliata nel 1862 con due nuovi altari dedicati a Sant'Alessandro di Svir e a San Varlaam Khutinskij.

Dopo la Seconda guerra mondiale, il villaggio, danneggiato dai bombardamenti, cadde in rovina e alcuni servizi essenziali, come la scuola, furono interrotti. La popolazione si ridusse ad appena 20 anime, perlopiù anziani. Fortunatamente, nel 1909, Prokudin-Gorskij aveva scattato diverse fotografie della chiesa in legno della Trasfigurazione, nelle quali si intravede anche l’adiacente chiesa di mattoni bianchi. Chiusa nel 1937 e ulteriormente rovinata da un incendio nel 2003, la Chiesa di mattoni della Trasfigurazione è stata ricostruita nel 2007-2009.

Liavlia (Khorkovo). Chiesa di San Nicola. Vista sud. 9 giugno 1998

Anche se l’originale Chiesa della Trasfigurazione di Pidma è andata perduta per sempre, le fotografie di Prokudin-Gorskij mostrano un edificio molto particolare, con la torre che si erge come una struttura ottagonale direttamente dalle fondamenta. Di solito, le torri ottagonali delle chiese di tronchi nel nord russo sorgono da una struttura di base rettangolare, ma ci sono rari esempi - sopravvissuti fino a noi - che ricordano la perduta chiesa di Pidma.

La chiesa della Dormizione e San Nicola

Liavlia. Chiesa di San Nicola. Vista sud-ovest. 9 giugno 1998

L’esempio più interessante è la chiesa di San Nicola, risalente al tardo XVI secolo, situata nel villaggio di Liavlia, sulla riva destra del fiume Dvina settentrionale, a 35 km a sud-est della città portuale di Arkhangelsk. Come a Pidma, anche la chiesa di Liavlia è stata eretta su un’altura.

Il villaggio di Liavlia è sorto vicino alla confluenza tra il piccolo fiume Liavlia e la Dvina. A causa della persistente erosione degli argini, gli abitanti di Liavlia si sono ritirati nel vicino villaggio di Khorkovo (nome ufficiale alternativo del villaggio).

Liavlia. Chiesa di San Nicola. Vista ovest. 9 giugno 1998

Liavlia vantava già nel XIV secolo non solo forti legami commerciali con la città medievale di Novgorod, ma anche un monastero dedicato alla Dormizione della Vergine. Nel 1339, il Gran Principe Ivan Kalita, volendo estendere l'influenza di Mosca sulla zona, commissionò per il monastero un manoscritto dei Vangeli che è uno dei primi lavori russi su pergamena. Quando il monastero di Liavlia fu subordinato nel 1633 al più grande monastero di Sant'Antonio Siiskij (situato sul lato opposto della Dvina), il manoscritto fu trasferito lì. Conosciuto come i Vangeli di Siiskij, è oggi conservato nella Biblioteca dell'Accademia delle Scienze di San Pietroburgo.

Liavlia. Chiesa di San Nicola. 9 giugno 1998

Nel XVI secolo, il monastero di Liavlia era composto da due chiese in legno: quella della Dormizione e quella di San Nicola. Un incendio nel 1580 portò alla costruzione di una nuova chiesa in legno della Dormizione, la cui forma arcaica è oggi la rara dimostrazione di come le antiche chiese fossero erette da terra come torri ottagonali.

Liavlia. Chiesa di San Nicola, interni. 9 giugno 1998

Convertita in chiesa parrocchiale nel 1765, dopo la chiusura del monastero di Liavlia, la chiesa della Dormizione fu chiusa nel 1805, a causa di alcuni problemi strutturali. Nel frattempo, nel 1804 nelle vicinanze era già stata costruita una chiesa della Dormizione in mattoni per servire la parrocchia.

Liavlia. Chiesa di San Nicola. Vista est. 9 giugno 1998

Ciò avrebbe potuto significare la fine definitiva della Chiesa della Dormizione di legno. Ma, nel 1844, il governatore generale di Arkhangelsk, il marchese Aleksandr de Traversaj (1780-1850), visitò il villaggio e decise di restaurare la massiccia struttura in legno. Nonostante le nobili intenzioni, il rozzo processo di “conservazione” terminò con l’eliminazione di 2 metri e mezzo di tronchi vecchi, che furono scartati; la parte rimanente della chiesa ottagonale fu riassemblata.

Dal legno al mattone 

Liavlia. Chiesa di San Nicola. Vista sud-est. 9 giugno 1998

Nel 1845, la struttura restaurata fu riconsacrata come Chiesa di San Nicola, nome che porta ancora oggi. La chiesa fu poi rivestita in legno e la sua torre fu coperta con un tetto di latta. 

Malye Korely (museo a cielo aperto vicino ad Arkhangelsk). Chiesa in legno di San Giorgio. Vista sud-ovest. 30 dicembre 1998

Alla fine degli anni '60, un accurato restauro ha rimosso le assi e il rivestimento metallico, ricostruito la cupola e collocato il telaio originale della cupola - un prezioso esempio di design tradizionale in legno - all'interno della chiesa come esposizione museale. Negli anni '70, la chiesa di San Nicola fu affiliata all'adiacente Museo di architettura in legno Malye Korely, che ha un proprio esempio di chiesa a torre ottagonale dedicata a San Giorgio.

Malye Korely. Chiesa di San Giorgio da Vershina. Vista sud. 9 giugno 1998

L’usanza nordica di completare un'antica chiesa di legno con una struttura in mattoni è visibile anche nell’estremità nord-occidentale della città di Arkhangelsk. Quest'area è caratterizzata da un terreno paludoso segnato da mutevoli canali del delta del fiume Dvina settentrionale. Una delle isole più grandi dell'area è a sua volta divisa dal piccolo fiume Zaostrovka, ed è conosciuta come Zaostrovye (“oltre l'isola”). Questa terra, nutrita da frequenti inondazioni, ospita un paio di interessanti edifici in legno e mattoni, conservati vicino al villaggio di Rikasovo.

Malye Korely. Chiesa di San Giorgio da Vershina. Interni. A sinistra: crocifisso di legno intagliato. 27 luglio 1998

Un esempio in legno 

Come a Liavlia e Pidma, la chiesa di legno di Zaostrovye è la forma più sorprendente di abbinamento di stili. Nel corso dei secoli, nel villaggio sono state costruite diverse chiese. Nel 1683, la parrocchia fu autorizzata a costruire una nuova chiesa dedicata alla Purificazione, con altari dedicati ai santi Pietro e Paolo e ai santi martiri del II secolo, Florus e Laurus.

Zaostrovye (vicino a Arkhangelsk). Chiesa dell'Intercessione della Vergine (in origine Purificazione). A destra: Chiesa della Purificazione. 21 maggio 2000

Il design della chiesa di Zaostrovye è idiosincratico, con una cupola centrale che poggia su una torre ottagonale inclinata la cui base del tetto era circondata da otto cupole di legno su alti tamburi.

Zaostrovye. Chiesa dell'Intercessione della Vergine. Vista sud-ovest. 10 giugno 1998

Nel 1808, iniziarono i lavori per una Chiesa della Purificazione in mattoni che avrebbe dovuto sostituire la struttura in legno. La Chiesa della Purificazione in legno, chiusa per decenni, fu riparata e riconsacrata nel 1864 come Chiesa dell'Intercessione della Vergine. Nel corso del successivo mezzo secolo, la sua forma insolita fu modificata e deturpata.

Chiusa durante il periodo sovietico, la Chiesa della Purificazione/Intercessione fu oggetto di un grande lavoro, alla fine degli anni '60, che ripristinò gran parte della sua forma precedente. Anche così, il lavoro non è mai stato completato e la manutenzione è stata trascurata. La parrocchia oggi utilizza la chiesa in muratura. 

Zaostrovye. Campanile e Chiesa della Purificazione. Vista sud-ovest. 10 giugno 1998

Da Pidma a Liavlia e Zaostrovye, i villaggi fluviali sono la testimonianza della presenza dell’uomo lungo i corsi d'acqua della Russia settentrionale. E le loro chiese in legno sono l'ultima traccia di un antico passato.

Konetsdvorye (sul delta della Dvina settentrionale, vicino ad Arkhangelsk). Sullo sfondo: case di legno con campanile e chiesa di San Nicola, vista sud. 21 maggio 2000

Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

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