Pitture rupestri e sculture in pietra incastonati in una natura imponente e sconfinata. Un passato antico e affascinante che si intreccia con la storia della grande Via della Seta, che attraversava queste steppe. Sui monti Altaj, il sistema montuoso dell'Asia che si estende per circa 2000 km fino al bassopiano della Siberia occidentale, è vivo ancora oggi il ricordo degli antichi popoli nomadi che per secoli hanno abitato questi luoghi di silenzio e bellezza. E ormai da 20 anni, l’obiettivo del fotografo russo Eduard Leven si posa sui prati, sulle rocce e sugli animali che popolano questi spazi.
Usando solo pochi mezzi espressivi e un nastro di pellicola monocromatica, Leven ricostruisce lo spirito antico di questa terra, sopravvissuta ai cambiamenti frenetici della modernità.
Un chadyr, la tradizionale capanna dei popoli dell’Altaj, sulla foce del fiume Ilgumen
Eduard Leven/Art of Foto
Due ponti sul fiume Katun
Eduard Leven/Art of Foto
Lo sguardo del grifone
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Guerriero di pietra: il tumulo funerario Ker-Kechu
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Il fiume Katun vicino al villaggio Inegen
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Pitture rupestri a Kalbak Tash
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Un cammello e un'auto di passaggio nella steppa di Chuya
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Un cimitero presso il villaggio Kuraj
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Un'inondazione primaverile nella valle di Uymon
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Due buoi al pascolo nella steppa Chuya
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La mostra “Lo sguardo del grifone” resterà esposta nella galleria “Art of foto” di San Pietroburgo fino al 30 maggio 2021