Turismo: se riaprissero le frontiere la maggior parte dei russi non sceglierebbe i viaggi all’estero

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Ecco come cambia la mappa del turismo all’epoca del covid: secondo un sondaggio, se i confini riaprissero oggi il 55% dei russi sceglierebbe di trascorrere le ferie in patria. Fra le mete preferite, il Bajkal e la Crimea

Se avessero la possibilità di trascorrere una vacanza in qualsiasi parte del mondo e le frontiere fossero aperte, non tutti i russi sceglierebbero l’estero. Secondo un sondaggio condotto dal Fondo d’opinione pubblica (FOM), la pandemia sta spingendo molti cittadini della Federazione a scoprire e rivalutare le bellezze naturali e le città d’arte del proprio paese. Lo studio rivela infatti che al giorno d’oggi solo il 32% dei russi andrebbe all’estero, mentre il 55% sceglierebbe un viaggio all’interno del proprio paese. 

La destinazione preferita di chi sogna una vacanza oltre confine resta la Turchia (6%): un sogno tutt’altro che irrealizzabile, visto che le frontiere fra i due paesi sono aperte nonostante la pandemia. Secondo i dati del servizio doganale dell’FSB, nell’anno nero del covid, il 2020, circa 1,5 milioni di turisti russi hanno trascorso le ferie nella penisola anatolica. 

Seguono i paesi europei (4%), tra cui l’Italia (2%) e la Spagna (2%). La Francia è stata indicata dall'1% degli intervistati, insieme alla Germania e agli Stati Uniti.

Restando in Russia, la maggior parte dei cittadini visiterebbe il lago Bajkal (42%), seguito dalla Crimea (37%), San Pietroburgo (32%), Sochi e dalle località balneari della regione di Krasnodar (31%).

L'8% degli intervistati ha detto che non andrebbe da nessuna parte e il 7% per cento non sa dare una risposta.

Il sondaggio è stato condotto alla fine di febbraio 2021 su un campione di 1.500 cittadini russi che vivono in varie parti del paese



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