Gli affreschi, gli arazzi, le decorazioni d’ebano. È una visita esclusiva, anche se virtuale, quella che l’Ambasciata d’Italia a Mosca ha organizzato all’interno di Villa Berg, dal 1924 sede della rappresentanza diplomatica in Russia. A fare da guida, l’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano, che in un video pubblicato sulla pagina Facebook dell’Ambasciata accompagna il pubblico tra le sale affrescate e gli spettacolari interni dell’edificio. “È la casa dell’amicizia italo-russa, un luogo dove si organizzano tanti incontri, e che utilizziamo come vetrina per mostrare tutte le eccellenze italiane tanto amate dai nostri amici russi: dall’arte, alla musica, alla moda, al design, all’enogastronomia”, racconta l’ambasciatore, dando il benvenuto nella dimora storica in Denezhnij Pereulok, a pochi minuti dalla Vecchia Arbat.
Credit: Ambasciata d'Italia a Mosca
Dal vestibolo in stile neoclassico alla Sala degli Arazzi in stile neogotico, l’ambasciatore Terracciano ripercorre le stanze e la storia della villa, “il primo edificio privato illuminato a Mosca dalla luce elettrica alla fine dell’800”. E proprio queste stanze, che in passato ospitarono i principali leader comunisti del mondo, tra cui Lenin, Trotskij e Gramsci, il 6 luglio del 1918 furono teatro dell’attentato all’allora ambasciatore tedesco, il conte von Mirbach-Harff.
Nella sala da pranzo, straordinariamente abbellita con decorazioni in stile art nouveau, si tennero incontri storici, come il banchetto organizzato nel gennaio del 1924 in onore di una delegazione di scrittori guidata da Aleksej Tolstoj. “Tra gli scrittori presenti - racconta l’ambasciatore -, c’era anche Bulgakov, che in quel banchetto conobbe quella che poi sarebbe diventata la sua seconda moglie e che gli avrebbe ispirato la figura di Margherita per il suo romanzo ‘Il Maestro e Margherita’”.
Pochi mesi dopo, Villa Berg sarebbe diventata la sede dell’Ambasciata d’Italia, dove ancora oggi si accolgono ospiti illustri e si coltivano le relazioni diplomatiche e culturali tra i due paesi.
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