Sulle pendici occidentali delle montagne del Caucaso sono ancora oggi visibili i resti di un’antica civiltà: si tratta dei dolmen, tombe megalitiche realizzate con blocchi di pietra grandi come una casa! Risalgono al 3.000 a.C.
In tutta la Russia, e in particolar modo sulle montagne del Caucaso occidentale e sulle pianure sottostanti, si contano circa 3.000 dolmen; solo il 6% di queste costruzioni però è stato studiato e analizzato.
Gli abitanti del posto chiamano queste costruzioni “le case dei morti”. E non è un caso: i dolmen, ricavati da pietre arenarie e calcari, relativamente facili da tagliare, nascevano come tombe per seppellire i morti. Spesso queste enormi lastre di pietra dovevano essere trasportate per chilometri e chilometri, e ancora oggi nelle vicinanze vengono ritrovati vecchi strumenti di pietra utilizzati per tagliare i massi, o vecchi scalpelli di bronzo.
Buona parte dei dolmen custodiva tesori appartenuti al defunto; ma mettersi alla ricerca del “bottino” si è rivelata quasi sempre un’operazione inutile, visto che nel corso degli anni le tombe sono state saccheggiate e in alcuni casi distrutte. Dopo la Seconda guerra mondiale, molti dolmen sono stati usati come camera di detonazione per sbarazzarsi di vecchie bombe facendole saltare in aria.
I dolmen si trovano solitamente su altipiani pianeggianti, in cima a delle colline o sulle loro pendici soleggiate; sono perlopiù orientati astronomicamente a scopi di culto.
Alcuni dolmen sono stati utilizzati anche come cripte di famiglia e custodivano altari in pietra. Talvolta venivano progettati con lo scopo di accogliere grandi gruppi di persone per cerimonie religiose.
Ancora oggi si possono osservare le incisioni realizzate nella pietra, testimonianze dei culti e delle usanze della preistoria.
L'unico dolmen monolitico rimasto intatto al mondo è il dolmen di Volkonskij: la camera interna è stata scavata nella roccia di arenaria attraverso un piccolo foro d'ingresso... un'arte antica e affascinante!
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