Oltre 2.000 chilometri tra il freddo e le bufere di neve. Una gara mozzafiato a bordo di slitte trainate da cani, entrata nel guinnes dei primati e raccontata nel nuovo documentario “Hot Race, Cold Dogs” di RT. La troupe di RT ha infatti seguito passo dopo passo per quasi 1.500 km i protagonisti della competizione Beringia-2018, entrata a far parte del Guinness World Record per la colossale distanza percorsa dai partecipanti: 2.100 km tra cumuli di neve e temperature gelide, che la rendono la corsa più lunga (e fredda) del mondo.
“La distanza non è l’unica sfida – racconta Aleksey Svistunov, del Guinness World Records, bisogna considerare le dure condizioni climatiche nelle quali si svolge”.
La gara si snoda lungo il territorio della Kamchatka, nell’Estremo oriente russo, una delle regioni meno densamente popolate del paese. Lì non esistono strade e gli sperduti villaggi sono raggiungibili solo in aereo o a bordo di slitte trainate da cani.
Alla gara hanno partecipato 15 persone. E il vincitore ha portato a casa quasi 50.000 dollari.
“A un certo punto ci siamo ritrovati nel mezzo di una grossa bufera di neve. Il vento soffiava così forte che ha rotto i vetri delle motoslitte. I partecipanti si sono visti costretti a scavare delle buche nella neve per ripararsi. Dopo la tormenta, uno dei concorrenti ha deciso di ritirarsi”, racconta la regista del documentario, Natalya Kadyrova.
“Ciò che mi ha colpito più di tutto è stata la natura incontaminata di quei luoghi – aggiunge -. Per centinaia di chilometri non c’è traccia di vita umana. Niente strade, niente antenne, nessuna traccia lasciato dall’uomo. Si incrociano solo impronte di animali sulla neve e volpi curiose che ogni tanto sbucano per dare un’occhiata al nostro inusuale convoglio”.
“Per quanto riguarda il Libro dei Record, in qualità di suo editore negli ultimi 29 anni, devo ammettere che questo è un vero e proprio record”, ha dichiarato Aleksey Svistunov al termine della competizione.
“Non si chiama Libro dei Record a caso... Sia i partecipanti, sia i cani, danno il massimo durante tutta la gara. C’è chi si ammala e chi decide di abbandonare la competizione prima del traguardo”, dice Anfisa Brazaluk, una dei partecipanti che ha deciso di ritirarsi dall’impresa.
Il documentario che racconta questa straordinaria impresa sarà trasmesso il 25 settembre su RT, e dal 25 al 29 settembre su RTD.
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