Quali sono i record geografici russi? Per esempio, la montagna più antica del mondo

Getty Images
Si chiama Karandash e non è certo per l’altezza (610 metri) che si fa ricordare, ma per il fatto di essere vecchia quasi come la Terra e formata di un materiale “alieno”. E poi sono in Russia il lago più profondo e il numero maggiore di confini

1. La montagna più antica del mondo

Se dovessimo vedere come le catene montuose del mondo si mettono in fila in termini di età, il primo posto andrebbe alla Barberton Greenstone Belt, situata in Sud Africa, che ha un’età di circa 3,6 miliardi di anni. Tuttavia, guardando non alle catene ma alle singole cime, il Monte Karandash (letteralmente, in russo “Matita”, ma nelle lingue turche “Pietra nera”) prende la testa della classifica con uno stupefacente 4,2 miliardi di anni. Considerando che l’età totale del nostro pianeta è di 4,6 miliardi di anni, questo è assolutamente incredibile. Gli stessi monti Urali non hanno che 350 milioni di anni, mentre le Alpi risalgono all’Oligocene (che va da 33,9 a 23 milioni di anni fa).

Ma l’età del Karandash non è la cosa più sbalorditiva: la montagna è fatta quasi interamente di izrandite, un tipo completamente di pietra nera rarissimo; un materiale così strano, che alcuni scienziati le attribuiscono origini aliene.

2. La Taiga più estesa

Se stessimo facendo una classifica tra le foreste di tutti i tipi, dovremmo dare il primo premio alla Foresta pluviale amazzonica. Ma la Taiga è pur sempre il bioma più esteso del mondo, dopo l’oceano. E la taiga siberiana orientale è il suo più grande rappresentante insieme a quella canadese, sebbene le misurazioni precise manchino. L’uso russo della definizione di taiga differisce da quello nordamericano. Lì, il termine “foresta boreale” è usato per descrivere la parte boschiva, mentre la taiga è usata solo per indicare il nord inospitale e arido.

Con una superficie di quasi 6 milioni di chilometri quadrati, la taiga siberiana è enorme, con la Siberia stessa che si estende dalla Tundra fino alle temperate foreste miste del sud della Russia, al confine con la Mongolia e la Cina, rappresentando il nove per cento della superficie terrestre. La flora e la fauna sono sorprendenti in termini di adattabilità, dovendo resistere a temperature comprese tra + 40 ºC in estate e -62 ºC in inverno.

La taiga siberiana orientale è il collegamento più stretto del Paese con l’America continentale, con un gran numero di specie animali e vegetali che colonizzano entrambe le parti, che un tempo erano unite dal ponte di terra di Bering.

Allo stesso tempo, la Siberia occidentale ospita la più vasta pianura aperta del mondo.

3. Il lago più profondo del mondo e la più grande fonte di acqua dolce

Ovviamente stiamo parlando del Bajkal. Il lago, situato nella Siberia meridionale, fra i territori della Regione di Irkutsk e della repubblica di Buriazia, è profondissimo: fino a 1.642 metri. Ed è la più grande fonte di acqua dolce al mondo, con circa 23,6 chilometri cubi di acqua.

Fatto curioso: tutti i principali fiumi del mondo – dal Rio delle Amazzoni al Gange – avrebbero bisogno di fluire per un intero anno per riempire il bacino del Bajkal, che è alimentato da oltre 330 immissari.

L’antico specchio d’acqua defluisce con un unico emissario (il fiume Angarà) nello Enisej, che a sua volta scorre verso nord nell’Artico. Simile all’Oceano Atlantico, l’esile Bajkal si allarga di circa 2,5 centimetri ogni anno, a causa di graduali spostamenti tettonici.

Ultimo, ma non meno importante: il Bajkal è alla base dello studio subacqueo dei neutrini e ha sede qui il primo telescopio al mondo di neutrini subacquei, incaricato di studiare i processi cosmici e di cercare nuove particelle, tra cui quelle che suggeriscono fortemente l’esistenza della leggendaria materia oscura. Il Baikal Deep-Underwater Neutrino Telescope fa parte del laboratorio polivalente del lago ed è incorporato nella rete globale di telescopi per neutrini, Gnn.

4. L’unico Paese al mondo a essere bagnato da 12 mari e a confinare con 16 Paesi

Dodici mari di tre bacini oceanici (considerando il Mar Glaciale Artico un Oceano, come fa l’Organizzazione Idrografica Internazionale, ma come non è uso fare in Italia) bagnano la Russia. per essere precisi: il Mar Baltico, il Mar Nero, il Mare di Azov, il Mare di Barents, il Mar Bianco, il Mare di Kara, il Mare di Laptev, il Mare dei Ciukci, il Mare della Siberia orientale, il Mare di Okhotsk e il Mare di Bering. E questo elenco non include il Mar Caspio, che vorrebbe essere un mare, ma in realtà è un lago salato.

Ciò che è strano in tutto questo è la quasi totale mancanza di accesso ai porti di acqua calda, che non restano congelati la maggior parte del tempo. Anche se la Russia gode di vaste risorse marine, la sua situazione con le rotte commerciali potrebbe essere migliore, persino nel Pacifico, dove, non appena lasci il porto, finisci nelle acque territoriali giapponesi. Non proprio ideale.

A peggiorare le cose, la Russia confina con 16 Paesi, due in più rispetto alla Cina, rendendo la difesa delle frontiere un incubo. Quali sono? Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia, Ucraina, Georgia, Azerbaigian, Kazakistan, Mongolia, Cina, Nord Corea, Giappone, Stati Uniti (con questi ultimi due, il confine è solo marittimo). Inoltre la Russia confina anche con due Stati a solo parziale riconoscimento internazionale: Abcasia e Ossezia del Sud. La linea di confine più lunga? Quella con il Kazakistan. Circa 7.600 chilometri.

Come vivono i russi nelle città di confine con altri Stati? Scopritelo qui

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie