“Il nostro giro del mondo a bordo di un furgoncino russo vintage che non ci abbandona mai”

Nikolaj Balandinskij
Aleksandr e Nikolaj sono partiti dalla Russia e nei prossimi due anni contano di attraversare quasi tutto il pianeta. Al termine della loro prima tappa, che ha toccato diversi paesi d’Europa e la costa occidentale dell’Africa, ci raccontano cosa significa attraversare mezzo mondo a bordo di un vecchio UAZ Van

Dopo aver percorso 45.000 km e attraversato 45 paesi, i due protagonisti di questa storia hanno portato a termine la prima tappa del loro tour mondiale a bordo di un vecchio furgoncino russo UAZ Van, da loro amichevolemnte ribattezzato “bukhanka” (pagnotta). Loro si chiamano Aleksandr Morozov e Nikolaj Balandinskij, sono due blogtrotter affezionati alle quattro ruote, e da Mosca (dove in queesti giorni si stanno concedendo una pausa prima di riprendere il viaggio) hanno raccontato a Russia Beyond la loro incredibile avventura.

Il primo grande traguardo è stato raggiunto a gennaio, quando Morozov e Balandinskij hanno attraversato per la prima volta l’equatore. Prima di arrivare qui, i due hanno attraversato tutta l’Europa, dalla Finlandia alla Norvegia, dalla Svezia alla Danimarca, passando per Polonia, Austria, Svizzera, Italia e tanti altri paesi, in un viaggio che li ha condotti fino al Marocco.

Da lì i due avventurieri si sono diretti verso la costa occidentale dell’Africa, attraverso Benin, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea-Bisau, Guinea, Sierra Leone, Liberia, Ivory Coast, Ghana e Togo. La seconda tappa africana del tour ha toccato Nigeria, Cameroon e Congo.

Il progetto è partito nell’ottobre 2017 e durerà due anni. Il loro viaggio proseguirà poi per l’America Latina, terza tappa del tour. Ma prima di allora dovranno passare per l’Angola, la Namibia e il Sudafrica. Da lì si imbarcheranno verso il Sud America.

Ciò che più sorprende di questo furgoncino vintage è la sua incredibile capacità di resistenza: dopo 45.000 km i due viaggiatori avevano perso “solo” il parafango e il coperchio del serbatoio del carburante.

“Se avete intenzione di fare il giro del mondo, l’auto è la soluzione ideale – racconta Aleksandr -. Questo mio hobby dei motori negli anni si è trasformato in una professione”.

“Abbiamo speso 2.000-3.000 dollari in circa due o tre settimane – racconta Aleksandr -. Con il vantaggio che, a differenza dei pacchetti turistici, in questo modo si ha la possibilità di ammirare ed entrare in contatto con la natura selvaggia dell’Africa”.

E quando gli si chiede che impressione gli ha fatto il paesaggio dell’Africa occidentale, risponde: “Non è esattamente come me lo aspettavo. Ci siamo infatti resi conto che tutti gli animali che pensavamo di incontrare sono invece stati relegati in riserve naturali, a disposizione dei turisti che visitano le riserve. Noi invece abbiamo attraversato la Guinea, la Liberia e il Gabon, si tratta di punti morti per il turismo”.
Aleksandr dice che le strade rurali dell’Africa gli ricordano la campagna russa. “Non esistono strade, solo direzioni... Osservando la cartina della Guinea, ci siamo resi conto che non aveva niente a che vedere invece con il paesaggio che si stagliava davanti ai nostri occhi: dove sulla mappa veniva indicata una strada, noi avevamo di fronte una giunga”.

I cosiddetti hotel a zero stelle, dice, non sono affatto divertenti: di notte il termometro segna 25 gradi ma ciò non significa che le condizioni siano le migliori: con l’inizio della stagione delle piogge la malaria in certi punti è dilagante. E così Aleksandr e Nikolaj si sono ritrovati a dover dormire chiusi dentro a delle zanzariere per tutta la notte.
Il posto che più di tutti gli è piaciuto è stata la Nigeria.

E mentre i nostri eroi si riposano a Mosca, dove sono tornati momentaneamente per una breve sosta, il loro furgoncino vintage li aspetta in Congo, in attesa di iniziare la terza tappa del tour, prevista per metà maggio. Destinazione: Repubblica del Congo, Sudafrica e poi via verso l'America Latina!

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