Il turismo russo in Italia torna ai livelli pre-crisi

Dr. Wilfried Bahnmüller/Global Look Press
I dati sono stati resi noti in occasione della 25esima edizione della fiera MITT di Mosca: 872 mila i viaggiatori della Federazione che nel 2017 hanno visitato il Belpaese. L’ambasciatore Pasquale Terracciano: “Turismo russo per noi strategico”

Il 2017 è stato l’anno della ripresa per il turismo russo in Italia. Una ripresa ben fotografata in occasione della 25esima edizione del MITT (13-15 marzo), la più importante fiera russa del turismo, la quinta a livello globale, che come ogni anno accoglie a Mosca espositori dall’Italia e dal mondo. Tra i 190 paesi presenti sui 40 mila mq di superficie espositiva, lo Stivale partecipa con dieci regioni, accorse per raccontare borghi, spiagge, enogastronomia e dolce vita. 

“Il turismo russo per noi è strategico - ha detto ieri l’ambasciatore d’Italia a Mosca Pasquale Terracciano durante la presentazione dell’offerta turistica dell’Emilia Romagna a Villa Berg, sede dell’ambasciata -. Nel 2017 le cifre sono tornate a crescere”. 

Secondo i dati della Banca d’Italia, infatti, nei primi undici mesi del 2017 i turisti russi in Italia sono stati 872 mila: un incremento del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2016, con 825 milioni di euro di spesa, ovvero +4,2% sul 2016. Cifre che fanno tornare il turismo dalla Russia praticamente ai livelli pre-crisi. 

“Nel 2017 - ha aggiunto Terracciano -, si è registrato un incremento dei visti rilasciati del 12,4 % rispetto al 2016. E il consolato di Mosca risulta al primo posto nella rete diplomatica”. 

Volendo tracciare una fotografia generale del turista con passaporto russo, dall’ultimo rapporto Enit emerge che i visitatori dell’est in Italia scelgono soprattutto strutture alberghiere di alto livello: il 47% dei viaggiatori che si spostano da soli o in gruppo predilige infatti alberghi di categoria 4 o 5 stelle. Stessa cosa vale per il 58% dei professionisti in viaggio per affari. Solo i giovani al di sotto dei 25 anni optano per sistemazioni più economiche. 

A fare da ponte tra Italia e Russia sono i crescenti collegamenti aerei: la compagnia S7 unisce adesso anche Roma e Mosca, oltre a Torino e Verona a San Pietroburgo. Previsti poi ulteriori voli verso Catania, Olbia e Bari per l’estate 2018. Dal primo luglio Aeroflot volerà dalla capitale russa a Verona e Napoli, mentre Pobeda ha già inaugurato nei mesi scorsi le tratte Mosca-Treviso e San Pietroburgo-Pisa. Infine da Milano adesso si può raggiungere Mosca anche con la Utair. 

Tra gli aeroporti dove più di tutti riecheggia la lingua di Tolstoj ci sono anche il “Fellini” di Rimini, che nel 2017 ha registrato un +31,05% di arrivi dalla Russia rispetto al 2016, e il “Marconi” di Bologna (+19,2%).

“Grazie alle nostre eccellenze siamo convinti di poter accogliere nel migliore dei modi un turismo, quello russo, che continua a premiarci - ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini intervenuto ieri a Villa Berg -. Nel 2017 i viaggiatori russi sono aumentanti del 25,3% per quanto riguarda gli arrivi e del 19,7% per le presenze. Numeri che contiamo di vedere aumentare ulteriormente nei prossimi anni”.

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