È difficile pensare alla città di Magadan, sul mare di Okhotsk (oltre diecimila chilometri di strada o oltre sette ore di aereo da Mosca, ndr), come a un fiorente centro culturale. Questa città portuale è più famosa per le gelide temperature invernali, sovente oltre i meno 30 Cº, e per essere stata la capitale dei gulag.
Ma la vita, spesso, ama confutare gli stereotipi. Tra agosto e l’inizio di settembre, Magadan ha ospitato uno dei più importanti festival teatrali russi, “Territoria”, organizzato dalla Scuola Territoria e dalla società estrattiva Polyus.
Hanno partecipato oltre dieci compagnie teatrali, provenienti da Mosca (tra cui la giovane generazione di stelle del Bolshoj) e da altre regioni della Russia. E il festival ha riscosso un enorme successo di pubblico.
Il Lontano Oriente abbraccia l’arte contemporanea
“Abbiamo scoperto che c’è un pubblico molto colto ed educato a Magadan, profondamente interessato alla vita culturale. Qui c’è una forte mancanza di eventi culturali, e la gente ne è affamata, come è stato chiaro dalla folla che si è presentata agli spettacoli”, dice a “Russia Beyond” Ekaterina Jakimova, direttore generale di “Territoria”.
“Portare qui il teatro, anche quello contemporaneo e sperimentale, è molto importante per la regione”, ha aggiunto.
È stato in particolare evidente con lo spettacolo “Magadan. Cabaret,” messo in scena dalla compagnia moscovita del Teatro Okolo. Lo show comprende monologhi astratti e tristi canzoni su Magadan e l’Estremo Nord cantate da artisti che erano molto emozionati di recitare proprio nella città a cui l’opera è dedicata. Alla fine dello spettacolo hanno ricevuto una standing ovation.
“Non ho potuto fare a meno di piangere… hanno colto lo spirito della nostra terra”, ha detto, ancora, commosso, uno spettatore anziano dopo lo spettacolo.
“Un’altra cosa importante di questi festival, è che lasciano dietro di sé un impatto palpabile”, ha dichiarato Roman Dolzhanskij, critico teatrale e cofondatore di Territoria. “Proprio per ospitare il festival, le autorità cittadine hanno deciso di restaurare il teatro, e anche questo mi pare un bel risultato”.
Regioni, non paludi
Hanno partecipato al Festival Territoria di Magadan compagnie provenienti da altre zone di provincia: per esempio dalla città di Minusinsk (nel Territorio di Krasnojarsk, 4.300 chilometri a est di Mosca; 68 mila abitanti) e da Cheremchovo (nella regione di Irkutsk, 5.050 chilometri a est di Mosca, 51 mila abitanti). Queste piccole città sono sede di teatri seri, e questo è un trend in crescita, non l’eccezione, dicono gli esperti.
“E mentre i teatri di provincia crescono e si sviluppano, allo stesso tempo giovani e promettenti registi di Mosca e San Pietroburgo di trasferiscono nelle regioni”, racconta Aljona Karas, presidentessa della Commissione di esperti della Maschera d’oro, il più prestigioso premio teatrale russo, in un’intervista rilasciata al giornale Kommersant. “La provincia ha fatto passi da giganti, ed è un grande errore considerarla meno innovativa dei teatri nelle due metropoli”.
Posti nuovi, nuovi punti di vista
Sempre secondo la Karas, i più importanti centri del teatro russo, a parte Mosca e San Pietroburgo, sono Krasnojarsk (4.150 chilometri a est della capitale), Novosibirsk (3.350 chilometri a est), Ekaterinburg (1.800 chilometri a est), Perm (1.400 chilometri a est), Voronezh (530 chilometri a sud). E per gli appassionati di arte drammatica può ormai davvero valere la pena fare una gita in Siberia o sugli Urali.
Lo sviluppo dei palcoscenici locali è cruciale, perché offrono un nuovo approccio all’arte e una diversa visione della cultura e della società russa e regionale.
“Gli spettacoli nati con il lavoro dei laboratori artistici, dove cooperano sia gli specialisti locali che quelli di Mosca e San Pietroburgo, riscuotono grande successo sia nelle città in cui vengono creati che nella capitale”, spiega la Jakimova, aggiungendo che la principale sfida è trovare i fondi per i nuovi progetti.