In Russia le fontane sono il centro di attrazione di giovani mamme con le carrozzine, paracadutisti nel giorno della Festa delle Forze aeree, operai che amano bersi una birretta dopo il lavoro, poeti, romantici e innamorati. Sì, i russi le amano. Nessuna città della sterminata provincia russa con un minimo di amore per se stessa può fare a meno di una fontana in centro, e le megalopoli si differenziano dalle città minori per il numero di questi dispositivi architettonici.
Purtroppo, non sempre il gusto degli amministratori locali e degli scultori chiamati a realizzare l’opera si rivela raffinato, e i cittadini non di rado devono accontentarsi di un singolo zampillo o si ritrovano davanti una fontana con statue di rane dalla straziante tristezza.
Fontana “Samson”
Fonte: Wikipedia
Monumento alle grandi vittorie militari russe e biglietto da visita della reggia di Peterhof, la fontana a cascata della residenza di campagna degli zar, poco fuori San Pietroburgo, fu costruita a partire dal 1735, per festeggiare il venticinquesimo anniversario della Battaglia di Poltava, episodio chiave della Grande guerra del nord contro gli svedesi. Il progetto della fontana era dello scultore italiano Bartolomeo Carlo Rastrelli, padre del noto architetto. La statua centrale, coperta in fogli d’oro è stata ricostruita dopo i danni della Seconda guerra mondiale, basandosi sulle fotografie e i materiali d’archivio.
Fontana “Fiore di pietra”
Fonte: Moskva Agency
Una delle più significative fontane della Russia, attualmente si trova sotto restauro. Il “Fiore di pietra” (in russo: Kamennyj tsvetòk) fu inaugurato nel 1954 per l’apertura del parco Vdnkh di Mosca, (l’Esposizione delle realizzazioni dell’economia nazionale), sul viale centrale. Da questa fontana potevano allo stesso tempo zampillare fino a mille getti d’acqua e come accompagnamento musicale risuonava l’Ouverture Festiva (Op. 96) in La maggiore di Dmitrij Shostakovich (concepita e scritta nel 1947 per celebrare i 30 anni passati dalla rivoluzione, ma eseguita solo nel 1954).
L’opera era all’epoca oggetto di particolare orgoglio, perché per un po’ di anni dette all’Unione Sovietica un particolare record: si trattava della prima fontana “fioremusicale” al mondo.
Fontana “Amicizia delle nazioni”
Fonte: Wikipedia
Un altro simbolo del parco moscovita Vdnkh, la Fontana “Amicizia delle nazioni” (in russo: “Druzhba narodov”) era e rimane la fontana principale del Paese. Anche nei documenti del progetto si chiamava già così: solo e semplicemente “Fontana principale”. In origine al suo posto progettavano di erigere un monumento a Stalin, ma nel 1954 si decretò la fine del culto della personalità e quindi il suo posto lo dettero a questa fontana che, oggi, quanto a frequenza nelle foto turistiche, è seconda solo al Cremlino. Attorno a un’isola al centro della vasca della fontana si innalzano 16 grandi statue di ragazze nei costumi nazionali delle repubbliche che costituivano l’Urss, coperte d’oro.
In mezzo a loro c’è un gigante covone formato dai tre fondamentali tipi di raccolto di quel tempo: grano, girasole e canapa. È in restauro, fino al 2018.
Fontana “Lotta tra bisonti”
Lo scontro tra due bisonti di bronzo a grandezza naturale ha già più di cento anni. L’opera dello scultore tedesco August Gaul (1869–1921) apparve a Königsberg, nella Prussia Orientale, nel 1912. Dopo la Seconda guerra mondiale la città divenne russa, e attualmente, con il nome di Kaliningrad, è il capoluogo dell’omonima exclave russa, compresa tra Polonia e Lituania. All’epoca il “Kämpfende Wisente”, questo il nome in tedesco dell’opera (in russo è invece “Borjushschiesja zubry”), si trovava di fronte al Palazzo di Giustizia, e per questo, il gruppo scultoreo era stato soprannominato “Procuratore e avvocato”. Gaul non amava questa ironica interpretazione allegorica e insisteva che si trattasse solo di due bisonti.
Negli anni Cinquanta la fontana fu spostata dalle autorità sovietiche nello zoo cittadino, per tornare al suo posto negli anni Settanta. E da allora va avanti una tradizione, che è anche una sfida alle autorità che si ripete ogni anno. Alla vigilia di Pasqua ignoti dipingono i genitali dei bisonti di rosso (ai tempi dell’Urss) o di verde chiaro (ai tempi nostri) e la polizia non riesce mai a cogliere sul fatto i burloni responsabili.
Fontana di Muravev
Fonte: Legion Media
Un solo getto centrale, come la tipica fontana di mille città russe. Qualcuno nel passato evidentemente decise che già così sono abbastanza belle. La fontana di Muravev (in onore del ministro Mikhail Muravev-Vilensky, 1796-1866) si trova nella cittadina di Staraja Russa, nella Regione di Novgorod, 570 chilometri a nordovest di Mosca. La stranezza sta nel fatto che a zampillare non è semplice acqua, ma acqua minerale termale. Probabilmente la sorgente più potente d’Europa. Per questo è diventata il simbolo della città e appare su tutti i souvenir.
Fontana “Attesa”
Fonte: Legion Media
Nella città di Dmitrov, una settantina di chilometri a nord della capitale, nel 2003 è apparsa una bizzarra fontana che dev’essere un omaggio a quello che c’era qui fino al XIX secolo: infinite paludi. Raffigura infatti rane sedute. Si intitola “Attesa” perché si rifà alla favola della zarina ranocchia, che aspetta il principe per essere baciata e trasformarsi in principessa. Le figure trasmettono una straziante malinconia per le loro pose: una si appoggia sui gomiti, un’altra aspetta con le zampette penosamente divaricate… E visto che in Russia il mostriciattolo della statua del 2016 “Homunculus loxodontus” dell’artista olandese Margriet van Breevoort (che si trova a Leida), è diventata un onnipresente meme sui social network, con il nome di Zhdun (“quello che aspetta”), potete facilmente capire come è stata soprannominata la fontana.
Fontana “Favorita”
Fonte: Legion Media
Al centro della fontana, che gira come una giostra, c’è un povero carlino che insegue all’infinito delle anatre. Inutile dire che i turisti ne vanno pazzi.
Fu costruita su ordine di Caterina I nel 1725 nella reggia di Peterhof, ispirandosi alla favola di Jean de La Fontaine “Le anatre e il barboncino”. Le figure non solo si muovono: le anatre starnazzano e il cane abbaia! (Qui il video). Questi versi animaleschi, che provengono da un angolo appartato del giardino inferiore della residenza zarista, sono come una calamita per i visitatori, che si perdono nel parco alla ricerca di questa piccola ma stranissima fontana.
Fontana “Musica della gloria”
Fonte: Legion Media
Questa istallazione composta da giganteschi tubi e da una piramidale “corona della Vittoria” è stata inaugurata in uno dei quartieri sudorientali di Mosca nel 2005, per il sessantesimo anniversario della Vittoria nella Seconda guerra mondiale. Si tratta di un progetto collettivo e nelle intenzioni degli autori la fontana simboleggia la musica che veniva eseguita al momento della guerra e dei festeggiamenti per il successo bellico. Batte ogni record nazionale quanto a luci utilizzate per illuminarla in occasione dei festeggiamenti solenni.
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