A VDNkh tra i pionieri dello spazio

: Ruslan Krivobok / RIA Novosti
Prosegue il viaggio on the road lungo la Russia. E durante la tappa moscovita non può ovviamente mancare una passeggiata nel quartiere nord-orientale della città, dove il monumento ai cosmonauti solletica il cielo, proprio come l’adiacente statua dedicata all'operaio e alla kolkhoziana

Fonte: Ruslan Krivobok / RIA NovostiFonte: Ruslan Krivobok / RIA Novosti

Passeggiando per le strade di Mosca si scopre che i fast food e i brand americani sono ovunque: Mac Donald, Burger King, KFC, i negozi della Apple. Per strada c'è una gran quantità di automobili tedesche; i negozi vendono Coca Cola, birre di importazione europea e sono pieni di ogni sorta di alimentari, anche freschi.

I ristoranti di Mosca sono cari, ma esiste una grande variabilità di prezzi. Si può mangiare bene e a buon prezzo in molti locali e trattorie frequentate non solo dai turisti. Molto è il turismo interno, sia dalla grande Russia che dall'Asia in generale; qui i cinesi sono più turisti che emigranti. Tra gli europei occidentali, italiani e spagnoli sono i più numerosi... o almeno i più rumorosi. L'intera popolazione del Giappone sembra si sia trasferita qui, e girano fotografando anche i lavori in corso, che non sono pochi. Un pezzo alla volta stanno ripavimentando tutta la città, impresa titanica ma realizzabile, visto lo stato dei monumenti e delle strade anche extraurbane. Squadre di operai e operaie che indossano la stessa tuta e caschetto lavorano alla manutenzione: due lavorano e quattro guardano (si spera facciano a turno) ma i lavori sembra li portino a termine, a giudicare dai risultati. Troppi luoghi della capitale meriterebbero una visita, a iniziare dai musei e dalle ricchissime gallerie, ma dobbiamo selezionare e mi vengono bocciate dai familiari.

Fonte: Ivano Dei GiudiciFonte: Ivano Dei Giudici

Il bel tempo favorisce le visite all'aria aperta e per ritorsione impongo alla famiglia il Monumento ai Conquistatori dello Spazio. Nel 1996 ero alloggiata all'hotel Cosmos, un gigantesco palazzone ad arco di 1.500 stanze proprio di fronte al grandioso monumento, sono curiosa di tornare. Tra i due c'è una piazza con l'uscita della metro VDNKh. La prima sera che arrivai a Mosca, dopo la frugale cena in albergo, andai subito a fare un giro nella piazza. Fuori dai grandi alberghi gruppi di bambini aspettavano i pullman dei turisti cantilenando per favore mille lire in italiano, e forse in altre lingue e valute. Era sabato sera, come adesso, quella piazza era molto frequentata e lo è tuttora. Allora era pieno di piccoli chioschi che vendevano alimentari e sigarette di basso prezzo (oggi scomparsi), era tutto un mercato povero ed improvvisato. Vecchiette disperate chiedevano l'elemosina, le contadine mettevano in vendita la loro scarsa mercanzia su fogli di giornale: due uova, un cavolo, tre barbabietole, mazzolini di fiori o rose. Gli uomini, probabilmente disoccupati, ciondolavano in giro con in mano una bottiglia di birra. La nota tenera erano le giovani coppie: le ragazze avevano tutte in mano un mazzolino di fiori o una rosa incartati nel giornale o nella stagnola, regalo del fidanzato. Credo sia stato il loro periodo peggiore dopo lo zarismo, erano i ruggenti anni novanta, come li ha definiti Stiglitz (...) In questo sabato estivo del 2015 la piazza della fermata metro VDNKh è ugualmente molto affollata, le ragazze hanno ancora i fiori in regalo dai fidanzati, ma tutto il resto è sparito: chioschetti, mercato improvvisato, mendicati. Nessun alcolizzato in giro, almeno di giorno. Tutti al passeggio nei parchi. Suonatori andini si esibiscono davanti a un pubblico che li applaude e li ricompensa con qualche rublo. I russi, amanti della musica e dell'arte circense, apprezzano gli spettacoli di strada. Si troverà sempre un gruppetto di spettatori ben disposto a vedere l'esibizione di chicchessia. In una piazza un ragazzo di colore, forse americano, si sperticava in modesti virtuosismi con un pallone da basket ed aveva comunque il suo pubblico.

Fonte: Ivano Dei GiudiciFonte: Ivano Dei Giudici

Se gli zar erano malati di gigantismo, anche i “tovarish” non scherzavano! Il monumento ai conquistatori dello spazio è una freccia di acciaio rivestita di titanio alta cento metri, simboleggia un missile che si innalza al cielo. Molti non saranno d'accordo, ma io lo trovo bellissimo ed elegante a dispetto della mole. I due lati lunghi del basamento sono coperti da grandi bassorilievi in metallo stile soviet, che celebrano l'epopea dei primi cosmonauti, grande orgoglio nazionale. Su un lato sono collocati i busti di Gagarin, primo uomo nello spazio, Valentina Tereschova, prima donna nello spazio, e degli altri astronauti pionieri (...)  A piedi raggiungiamo un altro gigante tra i monumenti soviet, l'operaio e la contadina (conosciuto anche come l'operaio e la kolchoziana, ndr), la prima statua realizzata in acciaio inossidabile, alta 25 metri, del 1937. La posa è epica, la coppia affiancata guarda lontano, entrambi con un braccio alzato ed appaiato: la contadina impugna la falce e l'operaio il martello, l'acciaio lucido splende al sole estivo.

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