Bajkal, quando la maratona è estrema

Un momento della Bajkal Ice Marathon (BIM). Fonte: Alamy/Legion-Media

Un momento della Bajkal Ice Marathon (BIM). Fonte: Alamy/Legion-Media

Correre 42 chilometri sopra i ghiacci del lago più profondo al mondo, dove vento e neve non concedono tregua nemmeno in primavera. I racconti dei concorrenti che hanno partecipato alla Bajkal Ice Marathon, considerata tra gli eventi sportivi più estremi

Ogni anno, in primavera, nella regione di Irkutsk si svolge la Bajkal Ice Marathon (BIM), il più grande evento sportivo della Siberia, che si svolge a circa 5.600 chilometri da Mosca. Se cercavate un modo alternativo per visitare questi luoghi, beh, l’avete trovato.

Correre a mille metri sopra la Terra

Udo Mueller, giornalista tedesco, ha definito la BIM “una gara a mille metri sopra la Terra”. Questa competizione è considerata una delle più eccezionali al mondo visto che, oltre ad avere la lunghezza di una maratona standard (42 chilometri e 195 metri), si svolge sopra i ghiacci del Bajkal, ovvero a 1.300 metri sopra le acque del lago più profondo del mondo.

Sole, ghiaccio, neve, vento e gelo accompagnano gli atleti. Nel 2007 questa maratona era stata inserita nella lista dei 24 eventi sportivi podistici più estremi.

Sergej Kalashnikov, collaboratore dell’Istituto di Fisica solare-terrestre di Irkutsk, dal 2008 partecipa a questa competizione, e nel 2015 è stato il primo a tagliare il traguardo

Sergej con il numero 111. Fonte: per gentile concessione di baikal-marathon.org

“Il mio record personale alla maratona è stato di 2 ore, 42 minuti e 15 secondi - racconta -. Partecipare a una competizione come questa non è una cosa fine a se stessa, ma il risultato di una sfida con gli altri partecipanti, con la distanza e con sé stesso. A coloro che vorrebbero partecipare alla BIM posso dire: dentro di voi dovete avere l’intimo desiderio di vincere contro voi stessi. Il mio unico consiglio è: andateci piano. Se si tratta della prima volta, provate innanzitutto a correre solo dieci chilometri, o una mezza maratona. Solamente poi potrete mettere piede sul ghiaccio del Bajkal”.

Nikolaj Tregubov, co-fondatore della scuola “I love running” di Krasnoyarsk, direttore della mezza maratona di Krasnoyarsk, per la prima volta tra i partecipanti della BIM

Nikolaj, il secondo sulla destra. Fonte: per gentile concessione di baikal-marathon.org

“Correre una distanza di 42 chilometri in inverno è già un’esperienza molto dura. Qui, abbiamo dovuto farlo su neve e ghiaccio, che rendono tutto ancor più complicato. Durante la preparazione abbiamo letto i consigli e le indicazioni di chi negli anni scorsi aveva già partecipato alla gara. Abbiamo comprato attrezzatura speciale, come scarpe da ginnastica chiodate e giacche a vento speciali, nel caso in cui soffiasse un forte vento: una cosa molto frequente sul Bajkal. Durante la preparazione ci siamo allenati correndo sulla neve, per prepararci al meglio alle condizioni estreme di questa gara”.

“Nel giorno della competizione il cielo era terso e splendeva il sole. La temperatura era di cinque gradi sotto zero. La natura del Bajkal lascia senza fiato e le montagne che circondano il lago sono semplicemente strepitose. Sotto di noi c’era solo ghiaccio: ghiaccio dai toni meravigliosi, con sfumature di tutti i colori. Sembrava di sentire il respiro del Bajkal. A un certo punto abbiamo corso sopra una lunga crepa, attraversando un ponticello costruito apposta per l’occasione. Successivamente si è sentito un forte scoppio e abbiamo visto la crepa allargarsi di qualche metro: ora capite perché questa competizione è considerata tra le più estreme del mondo”.

Una maratoneta in un momento di pausa. Fonte: Alamy/Legion media

“Gli ultimi cinque chilometri sembravano non finire mai. Il vento soffiava forte in direzione contraria e ormai non sentivo più i piedi. Alcuni concorrenti hanno iniziato a superarmi a passo svelto. Ma avevo fatto una promessa a me stesso: mi ero promesso che mai e poi mai avrei camminato. In nessun caso”.

“Durante gli ultimi chilometri, i concorrenti che mi superavano hanno iniziato a incoraggiarmi e a incitarmi. La cosa bella di questa maratona è l’atmosfera di amicizia che si respira: ci sono concorrenti che arrivano da ogni parte del mondo. Quest’anno tra i partecipanti c’era anche una signora peruviana, che per il suo 51esimo compleanno aveva deciso di regalarsi questa gara.

Lara McCoy, tra i concorrenti della XI BIM 2015, ha corso 21 chilometri in 3 ore, 2 minuti e 15 secondi

Lara McCoy. Fonte: archivio personale

“Verso il settimo chilometro, da sotto la neve è spuntata una lastra di ghiaccio. Ne abbiamo approfittato per prendere un ritmo di corsa diverso, ma dopo pochi metri sotto di noi è tornata una fitta neve. Verso il decimo chilometro, poi, ha ricominciato a nevicare. A quel punto mi sono venuti in mente tutti gli articoli che avevo letto sulle spedizioni polari, dove si parlava di paesaggi meravigliosi e accecanti. Il paesaggio effettivamente era meraviglioso, ma non sembrava appartenere a questa terra”.

Se il prossimo anno volete partecipare alla BIM, sarà necessario che iniziate ad allenarvi fin da ora. Se invece desiderate seguire la BIM come semplice spettatore, vi consigliamo di inserire nel vostro tour anche altre destinazioni, come Listvyanka e Irkutsk, per ammirare i paesaggi siberiani e la meraviglia unica del lago Bajkal.

 

 

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