Urali, le cinque perle della Collana Blu

Un luogo speciale: l'unica catena montuosa che divide Europa e Asia. Detta anche la "Cintura di pietra della terra Russa” e la "Collana blu"

Catene montuose, riserve naturali. E anche un sito che ogni anno viene raggiunto dagli ufologi di tutto il mondo. Abbiamo scelto 5 simboli leggendari degli Urali, ognuno dei quali costituisce un buon motivo per visitare questa regione.

I monti

Foto: Lori / Legion Media

I monti Urali custodiscono frammenti di civiltà sconosciute e attraggono visitatori da tutto il mondo. La loro catena si estende fino al Mar Glaciale Artico: una parte di essa rimane sommersa dall’ acqua per poi riaffiorare sull'isola di Vaygach e nell’arcipelago Novaya Zemlya. Il punto più alto dei Monti Urali è il Monte Narodnaya (1895 m), ma molto più bello e riconoscibile è il monte sacro di Manaraga (1660 m). Uno dei monti più popolari tra i turisti è il Konjakovskij Kamen (1569 m) mentre il più insolito è il monte "che brucia" Yangan-Tau nel Bashkortostan, il quale non si raffredda ormai da parecchi secoli.

La riserva di Ilmensky

Foto: Lori / Legion Media

Questa riserva costituisce una sorta di Mecca per i naturalisti, è un "paradiso mineralogico", dove per più di un secolo c’è stato un’altissima concentrazione di pietre preziose. Nei 303.8 km² della riserva di Ilmensky sono stati ritrovati 264 minerali e 70 rocce. E’ qui che è stato ritrovato il corindone stellato nero, un rarissima pietra preziosa che brilla in modo particolare e che non si trova in nessun altro posto del mondo: è formata da due stelle a sei punte infilzate in un raggio. Oggi vengono tutelate all’interno della riserva oltre alle 368 miniere, anche la flora e la fauna delle foreste e dei laghi.

La zona anomala di Molyobka 

Foto: Lori / Legion Media

Molyobka è una delle zone anomale più conosciute al mondo. E’ diventata, già dal 1980, una destinazione popolare per gli ufologi e i turisti di tutto il mondo. Le anomalie della zona di Molyobka consistono nella presenza di fenomeni quali: bagliori insoliti, sagome nere, palle volanti, mutazioni di piante, miraggi sonori e anomalie cromatiche, fulmini colorati, il suono di un antico canto corale e il verificarsi di guasti a foto e video apparecchiature. Tra i luoghi di interesse locali abbiamo la “Polyana Ujasov” (radura degli orrori, ndr) con i cerchi tracciati sull'erba, le Piramidi erette con pietre di origine sconosciuta, la “Astral’naya Polyana” (radura astrale, ndr), i “Cerchi stregati”, la “Casa del Minotauro”, “La cascina dei morti”, l’astronave UFO e la cabina telefonica (unico punto, di soli 4 m² di ampiezza, in cui funzionano i cellulari).

Il lago Turgoyak 

Foto: Lori / Legion Media

Questo lago viene chiamato il "Bajkal degli Urali" per la purezza e il gusto speciale della sua acqua. Rientra nella lista delle fonti di acqua più importanti del mondo ed è stato a lungo considerato sacro dagli indigeni locali.

L’attrazione principale del lago Turgoyak consiste nei resti di megaliti presenti sull'isola misteriosa della Fede, che ha oltre 6 mila anni ed è un centro di culto per i fedeli. Qui troviamo resti dei vecchi insediamenti dell’uomo di Neanderthal (circa 60-100 mila anni fa), resti del monastero dei vecchi credenti e delle antiche cave di pietra e menhir.

Fiume Chusovaya 

Foto: Lori / Legion Media

Il fiume Chusovaya è l'unico fiume al mondo, che scorre sia in Asia che in Europa. Il fiume scorre per 592 km, attraversando le pendici dei Monti Urali. Il fiume ha la sua fonte nelle zone paludose della regione di Chelyabinsk (nel nord degli Urali meridionali) e confluisce nel fiume Kama, vicino alla città di Perm (1442 km da Mosca).

Nel fiume Chusovaya vi sono circa 200 scogliere alte dai 10 ai 115 metri di altezza e, per la loro alta concentrazione, il fiume Chusovaya non ha pari. Lo scorrere del fiume è in alcuni punti di una bellezza unica. La pittura delle rive della Chusovaya, le sue numerose attrazioni e i frequenti riferimenti letterari ad esse, hanno fatto sì che il fiume diventasse una delle destinazioni turistiche più popolari degli Urali.

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