Alla ricerca dell'aurora perfetta

Il cielo si colora con i bagliori dell'aurora boreale (Foto: Ivan Dementievskiy)

Il cielo si colora con i bagliori dell'aurora boreale (Foto: Ivan Dementievskiy)

Viaggio a Salekhard, la città dove inseguire tutte le sfumature dell'aurora boreale. Con alcuni consigli per foto perfette

Salekhard potrebbe sembrare una città remota, perennemente innevata e praticamente impossibile da raggiungere. Ma è solo un’impressione: basta infatti prendere un volo diretto per ritrovarsi, in sole due ore e mezza, nel cuore di questa città artica. Ecco alcuni cenni storici: Salekhard fu fondata tra il XVI e il XVII secolo alla confluenza dei fiumi Polui e Ob, al quale la città deve il suo nome originario di Obdorsk. Sorta nei pressi di una fortezza costruita dai cosacchi russi, Obdorsk divenne l’avamposto settentrionale dello Stato russo e nel 1933 prese il nome di Salekhard, che in lingua Nenets significa “villaggio sul promontorio”. Divenuta capitale del Circondario autonomo di Jamalo-Nenets, nel 1938 Salekhard assunse lo status di città.

Dove cercare l’aurora boreale

L’aurora boreale può essere ammirata nelle vicinanze e all’interno del Circolo polare artico: più ci si sposta verso nord e maggiori sono le probabilità di scorgerla. Tuttavia non si tratta di un fenomeno costante, né obbligatoriamente limitato alla zona del Circolo polare: tutto dipende dalla durata e dall’intensità dell’attività solare. Prevedere con esattezza il luogo e l’ora dell’aurora boreale è facile: diversi siti pubblicano infatti informazioni più o meno accurate al riguardo. A Salekhard vige una regola: quando scende la notte, se il cielo è sgombro da nubi occorre scrutarlo con attenzione perché l’aurora potrebbe apparire da un momento all’altro. Oltre a Salekhard le aurore si verificano con maggiore frequenza nei pressi della penisola di Kola (a Murmansk, Kirovsk e Hibiny), ma se ne avvistano spesso anche ad Arcangelo, nella Jakuzia e a Taimyr.

In Russia ci si può imbattere nell’aurora boreale anche più a sud, come ad esempio nella Carelia, nel Valdai, a San Pietroburgo e a Ekaterinburg. Tuttavia, anche in caso di intensa attività solare, i caratteristici colori dell’aurora non si protraggono per tutta la notte, ma persistono per cinque-dieci minuti, o magari per mezz’ora. I colori più comuni dell’aurora sono: grigio chiaro (quando gli atomi di ossigeno si scontrano con gli elettroni) e viola (quando le molecole di nitrogeno si trovano negli strati superiori della ionosfera); talvolta capita anche di scorgere un chiarore rossastro (accade quando negli strati più bassi della ionosfera è presente il nitrogeno).


Il cielo si colora con i bagliori dell'aurora boreale (Foto: Ivan Dementievskiy)

Come scattare le foto

Per poter fotografare l’aurora occorre disporre di un apparecchio in grado di produrre esposizioni protratte e dotato di timer di scatto. La macchina fotografica deve essere protetta da un’apposita custodia che la isoli dal freddo, o tenuta sotto la giacca. Occorre anche un treppiede, senza il quale sarà difficile ottenere l’effetto desiderato, poiché il movimento della macchina fotografica durante lo scatto renderebbe le immagini sfocate. Infine, non dimenticate di portare con voi un thermos, stivali e tanta motivazione, perché le temperature della notte sono gelide anche per chi le sfida al fine di ammirare un vero e proprio capolavoro.

Quando giungete nella destinazione scelta per le foto guardatevi attorno, sistemate il treppiede e cercate di stabilire in anticipo l’esposizione, soprattutto se le luci della città rischiano di interferire con la foto. Il tempo di esposizione dovrebbe essere piuttosto prolungato, perché le aurore boreali non sono molto luminose; non dimenticate però che nella foto il resto del cielo dovrebbe apparire buio. Se possibile incrementate la sensibilità, ma fate attenzione: i rumori non devono interferire con i vostri sforzi. E non dimenticate di programmare gli scatti ad intervalli, ad esempio, di due secondi. Non appena avvistate l’aurora tirate fuori la macchina fotografica, sistematela sul treppiede, mettete a fuoco manualmente su “infinito”; scoperchiate l’obiettivo, puntatelo verso l’aurora, impostate la macchina fotografica e via! Probabilmente l’aurora vi obbligherà a modificare le impostazioni in fase di ripresa (ad esempio, diminuendo in parte l’apertura del diaframma o riducendo il tempo di esposizione).

Assicuratevi che le vostre mani rimangano lontane dalla lente più esterna, per evitare di farla appannare. A simili temperature la condensa gela immediatamente, e l’unico modo per eliminarla è quello di riportare l’obiettivo a temperatura ambiente. Quando scattare le foto C’è chi crede che per ammirare l’aurora boreale occorra scegliere i mesi più bui, ovvero dicembre, gennaio e febbraio. In quel periodo le probabilità di scorgere l’aurora boreale sono maggiori, è vero, ma solo perché le notti sono più lunghe. È possibile infatti scattare delle belle foto anche ad aprile, quando il giorno inizia a sfumare o, al contrario, quando sta per iniziare. L’aurora boreale infatti è visibile anche all’alba. Basta ricordare che da maggio in poi, con l’inizio del giorno polare, il cielo diventa così luminoso che per quanto ci si impegni il fenomeno non è più visibile.

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