La Baia blu, sulla costa meridionale della Crimea (Foto: Lori / Legion Media)
La Crimea è una penisola ricca di tesori, per la quale molte grandi civiltà di Oriente e Occidente (tra cui greci, ottomani e romani) hanno lottato per poi stabilirvisi, edificare città e creare opere d’arte. Tuttavia, nemmeno le più splendide testimonianze lasciate dall’uomo nella penisola possono essere paragonate alle sue bellezze naturali. E mentre molti considerano la Crimea un “paradiso in terra”, gli scienziati ritengono che il quarantacinquesimo parallelo − che attraversa la penisola − sia la sezione aurea del nostro pianeta: una delle zone più favorevoli per clima e vivibilità.
La Baia blu
La Baia blu si apre sulla costa meridionale della penisola, a venti chilometri dalla città di Yalta. L’insenatura, favorita da un clima caldo e asciutto, è completamente circondata dalle montagne: i monti della Crimea a nord, e i monti del Gatto (che devono il proprio nome alla caratteristica sagoma) a est. Più di tremila anni fa da qui partiva una strada che attraverso il valico di Shaitan Merdven (“Scala del diavolo”) conduceva alla parte occidentale della penisola. Nei dintorni della baia esistono altri luoghi di interesse, come la valle di Lemenskaya, i monti del Gatto, il picco di Ai-Petri e gli scogli Diva e Panea, la cui forma ricorda le ali di un cigno.
Nuova Comunità
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Il villaggio Nuova luce (un tempo chiamato Paradiso) fu fondato verso la fine del XIX secolo dal principe Lev Golitsyn, pioniere della produzione vinicola russa, il quale vi fece costruire uno stabilimento per la produzione di vini frizzanti. Su richiesta di Nicola II il luogo prese successivamente il nome di Nuova Comunità. I palazzi del principe Golitsyn sono visibili ancora oggi, così come le rovine della fortezza del Bosforo, sulle quali sorge un’azienda vinicola che ha contribuito a trasformare Nuova Comunità in un’importante meta dell’enoturismo.
Nel regno gelato dei laghi |
Questa zona è considerata inoltre di rilievo ambientale, per via della presenza di antiche piante di ginepro e di pittoresche insenature che si alternano lungo la costa, nelle quali si aprono numerose grotte.
La più nota tra queste è la Grotta Aperta, con sbocca sulla Baia del rapinatore, che molte centinaia di anni fa dava rifugio ai pirati del Mar Nero (c’è ancora chi spera invano di trovare un tesoro).
La grotta di marmo
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Questa grotta di singolare bellezza, il cui ingresso si trova a novecento venti metri sul livello del mare, attraversa numerosi ambienti e gallerie e dal 1989 è stata resa accessibile ai visitatori e attrezzata a questo fine. A partire dalla Galleria delle favole, impreziosita da stalattiti e stalagmiti, l’itinerario turistico si snoda per un chilometro e mezzo attraversando tra l’altro l’atrio della Perestrojka (uno dei più vasti d’Europa), dove si possono ammirare cascate di roccia, pilastri di sedimenti e “fiori di corallo”. La galleria situata a maggiore profondità è un vero e proprio museo mineralogico naturale. Oltre ad essere una delle grotte più visitate d’Europa, stando agli speleologi la Grotta di marmo è anche una delle cinque grotte più belle del mondo.
Il monastero dell’Assunzione e Chufut Kale
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Non lontano da Bakhchisarai sorge la città rupestre di Chufut Kale, fondata nel VI secolo. Nel settore occidentale, nonché più antico, dell’insediamento si possono ammirare ancora oggi numerose abitazioni scavate nella roccia, oltre ai resti di una moschea, il mausoleo dedicato alla figlia del khan Toktamish dell’Orda d’oro, due templi caraiti e una residenza padronale formata da due edifici ancora ben preservati. Vi sono poi una galleria sotterranea lunga ottanta metri, un pozzo profondo trenta metri, i resti di un’antica moschea, un antico cimitero caraitico e un boschetto di querce sacro. Non lontano da Chufut Kale sorge il monastero della Santa Dormizione: uno dei più antichi della Crimea, formato da un complesso di chiese e cappelle scavate direttamente nella roccia nel VII secolo.
La fortezza dell’antica Repubblica di Genova
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Il castello di Soldaia, che sorge su una proprietà di trenta ettari, fu edificato nel XIV secolo sulla sommità di una roccia conica di origine corallina nei pressi della baia di Sudak, sul Mar Nero.
Olkhon, un must del Bajkal |
Nella seconda metà del XII secolo questa regione conobbe un grande afflusso di inviati dello Stato bizantino, tra cui veneziani, pisani e genovesi, i quali iniziarono a commerciare attivamente con i russi, i polovesi e i mercanti dell’Asia centrale. Con il tempo i genovesi si stabilirono lungo tutta la costa di Kerch, sino a Chersonesus (un sobborgo dell’attuale Sebastopoli), facendo di Kafa (Feodosia) la capitale delle loro colonie in Crimea e trasformando Sudak (Soldaia) in una base militare. Nel costruire il castello di Soldaia, i genovesi collegarono in un unico edificio alcune fortezze risalenti al VI secolo e costruite probabilmente dai cazari o dai bizantini.
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Tarkhankut e il viale dei leader
Foto: Lori / Legion Media
Nel territorio della penisola di Tarkhankut, all’estremità occidentale della Crimea, si possono ammirare i resti della polis greca di Kalos Limen, alcuni cimiteri sciti e l’antico faro. La penisola non è attraversata da fiumi, ma conta invece alcuni estuari salati, dei quali quello della baia di Donuzlav forma il più esteso lago della regione del mar Nero.
La penisola di Tarkhankut vanta inoltre un’affascinante attrattiva naturale: la costa di Dzhangulskoe, che deve la sua singolare configurazione a frane, smottamenti e slavine. La zona costiera della penisola è una destinazione ambita dagli amanti delle immersioni subacquee, del kite surfing e del windsurf. Nei pressi del villaggio di Olenevka, a cento metri dalla costa e a dodici di profondità, si trova il museo sottomarino del Viale dei leader: immergendosi in queste acque si possono ammirare le statue inabissate di Lenin e Marx e i busti di politici, artisti ed eroi dell’Unione Sovietica, come Yuri Gagarin. Per visitare il museo basta munirsi dell’equipaggiamento necessario e sottoporsi a una breve lezione preparatoria. Chersonese Taurica
L’antico insediamento di Chersonese
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Taurica è stato definito dall’Unesco uno dei cento monumenti di maggior rilievo della cultura mondiale. Percorrendo le sue antiche strade è possibile ammirare l’antica torre di avvistamento, le bianche colonne di pietra delle chiese medievali e le rovine del teatro. Fondata dagli antichi greci nel VI secolo a. C, Chersonese entrò a fare parte dell’Impero bizantino nel V secolo a. C.. La polis rimase per oltre duemila anni un importante centro politico e culturale della regione del Mar Nero. Qui vennero esiliati alcuni oppositori politici dei sovrani bizantini, tra cui il Papa Martino I e il deposto imperatore Giustiniano II.
Kerch
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Una delle più antiche città al mondo ancora abitate, Kerch (un tempo chiamata Bosporo) si affaccia sullo stretto omonimo e sorge sul luogo dove nel V secolo a.C. era stato fondato l’antico villaggio di Panticapeo. Non lontano dalla città si possono ammirare ancora oggi gli scavi dell’antica Mirmeky, fondata dai greci nel VI secolo a.C. Nel centro di Kerch si può ammirare la cripta di Demeter, antica testimonianza della pittura bosporana, risalente al primo secolo d.C.
Nei pressi della città sorgono inoltre più di una ventina di monumenti, tra cui antiche città greche, le chiese più antiche di tutta la Csi, e i vulcani di fango di Bulganakskoe.
Bakhchisarai
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Nella lingua tatara della Crimea, Bakhchisarai significa “palazzo giardino”. La città, antica capitale del khanato di Crimea, è una delle destinazioni più interessanti di tutta penisola. Il principale monumento storico è Hansaray, il palazzo dei khan di Crimea, unica testimonianza esistente di architettura residenziale dei tatari di Crimea. Le strutture più antiche del complesso sono la grande moschea del khan, risalente al IX secolo, e i bagni Sary Gusel, costruiti nel 1532. La Fontana delle lacrime, situata all’interno del palazzo, è stata anche menzionata da Alexander Pushkin nella sua romantica poesia “La fontana di Bakhchisarai” (1822). Anche il cimitero dei khan, il mausoleo dell’amata moglie di Giray, khan di Crimea, edificato nel XVIII secolo, la Torre del Falco e il Museo d’arte meritano una visita.
Balaklava
Foto: Lori / Legion Media
Si dice che nei pressi della città di Balaklava, durante la Guerra di Crimea (metà del XIX secolo), i soldati dell’esercito britannico patirono molto il freddo. Al ricordo di quell’esperienza è dedicato oggi un cappello lavorato ai ferri che porta il nome della città. In turco Balaklava significa “sporta di pesce”, o “tempo propizio alla pesca”. Probabilmente già nel primo secolo d.C. qui sorgeva un insediamento, più volte citato da Omero nell’Odissea con il nome di Lamos.
Nel XIV secolo questo villaggio di origine greca subì l’influenza dei genovesi, che le diedero il nome di Cembalo e vi costruirono una fortezza, i cui resti suggestivi sopravvivono ancora oggi. Un secolo più tardi la città fu catturata dai turchi, e tre secoli dopo dai cosacchi di Zaporizhia. Tra il XIX e il XX secolo Balaklava divenne una meta di vacanze dell’Impero russo, e i principi Yusupov e Golitsyn vi fecero costruire la loro residenza. In epoca sovietica la città ha ospitato i primi corsi di immersione subacquea dell’Urss e una fabbrica sotterranea per la riparazione di sottomarini.
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