Le nuove rotte del turismo

Turisti in Piazza Rossa a Mosca (Foto: Getty Images / Fotobank)

Turisti in Piazza Rossa a Mosca (Foto: Getty Images / Fotobank)

Tra gli italiani che si recano nella Federazione, le destinazioni principali restano Mosca e San Pietroburgo. Quotazioni in aumento per il viaggio in Transiberiana. E i russi preferiscono il sud della penisola

Affollano le vie dello shopping di via Montenapoleone e di via Condotti, si godono le vacanze all’insegna del relax sulle spiagge della Sicilia o della Sardegna e amano visitare le città d’arte italiane, da Venezia a Firenze, fino ai centri minori. L’Italia si conferma una meta sempre più ambita dai turisti russi attratti dal mix di esclusività, arte, buon cibo e sole, con il rublo che rappresenta ormai una ventata di ossigeno per il nostro turismo messo a dura prova dalla crisi. «Nel 2012 sono stati circa 800mila i russi che hanno visitato l’Italia a fronte dei 200mila turisti italiani che si sono recati nella Federazione», sottolinea Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria. «In Italia il turista russo è il primo in termini di spesa pro capite giornaliera, con 200 euro al giorno, anche se il primato inizia a essere incalzato dal turista mediorientale, che spende in media 190 euro al giorno».

E lo shopping rappresenta la prima ragione di viaggio: circa il 30% dei turisti russi approda infatti in Italia attratto dal Made in Italy, «mentre il 25% si reca nella Penisola per motivi di relax o di divertimento, optando in genere per soggiorni estivi in località di alto livello, come la Sardegna, la Versilia, Taormina in Sicilia o Portofino in Liguria», spiega Iorio. Preferibilmente da associare ai tour nelle città d’arte come Roma, Milano, Firenze o Venezia. Anche gli italiani non sembrano insensibili al fascino della patria di Tolstoj e Dostoevskij e per le loro escursioni nella Federazione continuano a preferire Mosca e San Pietroburgo, «anche per via della loro vicinanza geografica e dei collegamenti più semplici rispetto ad altre località del Paese». A esercitare un grande fascino sul turista italiano è poi il viaggio con la Transiberiana, «che però resta ancora un fenomeno di nicchia», specifica Iorio.

Uno scenario che ha vissuto un’enorme evoluzione nel corso degli ultimi anni: «I turisti russi sono raddoppiati nell’ultimo decennio e anche quest’anno ci si attende una crescita della loro presenza superiore al 10%», osserva il presidente di Federturismo Confindustria. Oltre all’aumento dei turisti è cambiato anche il tipo di prodotto richiesto, sottolineano dall’Enit. Secondo l’Agenzia nazionale del turismo, è infatti in crescita la domanda delle città d’arte minori, delle vacanze marittime anche presso località balneari sino a pochi anni fa non conosciute o sui laghi del Nord Italia e, in misura minore, anche del termalismo e della campagna (agriturismi). Un esempio su tutti è Rimini, dove a fare la parte del leone sulle spiagge non sono più i turisti inglesi e tedeschi, bensì i russi. Che negli ultimi tempi hanno scoperto anche la Puglia come meta delle proprie vacanze. Come dimostra il caso di Borgo Egnazia, resort a 5 stelle situato a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, dove oltre alle camere vengono affittate anche ville con piscina (con prezzi a partire da 900 euro al giorno fino a circa 4mila euro). «Attualmente la clientela proveniente dalla Federazione conta tra il 10 e il 15% del totale dei turisti e quest’anno abbiamo visto un incremento di visitatori russi, anche se vorremmo attrarne molti di più», spiega Elena Bruno, direttore commerciale del resort. Il target è una clientela individuale di fascia alta che si mostra interessata in particolare alla soluzione della villa. «Sono attratti dalla possibilità di avere una piscina a loro disposizione, insieme a uno chef privato. I turisti russi sono insomma alla ricerca di un servizio al top molto personalizzato che rispetti la loro privacy e gli permetta di fare un’esperienza di vita italiani». I buoni collegamenti aeroportuali della regione fanno sì che molti di loro «prendano le ville in affitto anche per due mesi, recandosi poi in giornata a Roma o a Milano per fare shopping», aggiunge Bruno.

Un’ulteriore spinta all’interscambio turistico tra i due Paesi arriverà inoltre con l’Anno del Turismo incrociato Italia-Russia (partito a settembre e che durerà per un anno) il cui obiettivo è far conoscere un’Italia ancora inedita per molti. Come? Un esempio è il progetto Mirabilia, nato per promuovere i territori di nove siti Unesco, tra cui Matera, Perugia e la Spezia, che proveranno a colpire l'immaginario dei turisti russi e a insidiare il primato delle più famose Roma, Firenze e Venezia. Tra le altre iniziative rientrano, inoltre, azioni mirate di presentazione delle regioni italiane e dell’Expo 2015 nelle principali città delle regioni russe, roadshow e worskhop turistici a tema ed eventi di promozione in collaborazione con i più importanti tour operator presenti nella Federazione russa.

A creare qualche problema resta però l’aspetto dei visti. «Gli italiani optano sempre più spesso per vacanze più brevi e più numerose nel corso dell’anno», commenta Iorio. «San Pietroburgo sarebbe perfetta per questo tipo di necessità anche in funzione della sua vicinanza geografica, ma spesso viene scartata perché i visti richiedono procedure amministrative abbastanza lunghe». Un problema che coinvolge anche i turisti russi che vogliono visitare l’Italia, «penalizzando soprattutto le città d’arte che vengono visitate per brevi periodi», conclude. Anche se un primo passo verso lo snellimento delle procedure burocratiche in Russia è stato fatto tramite il rilascio sempre più frequente di visti turistici multipli che permettono più ingressi in Italia.

L'articolo è stato pubblicato nell'edizione cartacea di "Russia Oggi" del 31 ottobre 2013

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