Le antiche torri dei Galgai (Foto: lunatik38.livejournal.com)
È il Paese dei “Galgai”, i costruttori. Così gli abitanti chiamano l’Inguscezia, la più piccola e giovane Repubblica della Federazione Russa. Nata vent'anni fa, nascosta tra l’Ossezia del Nord, la Cecenia e la Georgia. Un luogo dove la bellezza è intatta, silenziosa. Perché Il lungo periodo di instabilità economica e politica degli anni Novanta, infatti, ha fatto sì che Inguscezia vivesse quasi ibernata. Non ci sono fast food o centri commerciali, né autostrade supermoderne o altri indizi della civiltà contemporanea. Qui si trova quello che non c’è più da nessun altra parte. Come una delle più antiche chiese cristiane della Russia o ancora le antiche torri dei Galgai, i muti testimoni della difficile storia del Caucaso del Nord, per le quali accorrono turisti da tutto il mondo. Ecco le tappe del viaggio suggerite da Russia Oggi.
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Magas
Un tempo al posto di Magas sorgeva l’antica capitale dell’Alania, uno stato che occupava gran parte del Caucaso del Nord. La città è stata di recente promossa capitale, nel 2000, e come tutte le città giovani sta ancora lavorando a costruire la sua immagine. È una città-cantiere, pulita, confortevole, con grandi viali e assolutamente sicura.
Qui non ci sono “vecchi quartieri” o il “tocco del Caucaso”. Gli edifici sono contemporanei, le strade dritte, i caffè aperti d’estate. E quel che più conta: ci sono gli hotel. Se siete abituati al comfort europeo, Magas vi offre l’opportunità di sistemarvi comodamente in uno degli alberghi appena costruiti nella capitale della Repubblica. Il più importante è l’“Artis Plaza”.
Nel territorio dell’Inguscezia per ora non c’è un numero sufficiente di alberghi, i turisti hanno appena iniziato a visitarla; un anno fa ci si poteva fermare soltanto nel piccolo hotel “Assa” a Nazran oppure nel centro di cure “Armkhi” situato nella zona montana dell’Inguscezia. Aprono sempre di più anche le guest house.
La maggior parte degli abitanti di questo territorio segue i riti islamici (Foto: lunatik38.livejournal.com)
Islam
L’Inguscezia è una regione della Russia in cui si professa l’islam. La maggioranza degli abitanti osserva i riti religiosi, quindi sarà difficile comprare l’alcool nei negozi del posto. Siccome però per qualche turista è una questione importante c’è sempre la possibilità di comprare la birra, il vino o i superalcolici a Vladikavkaz, la capitale della vicina Ossezia del Nord, a un’ora di macchina da Magas, Nazran o della zona montana dell’Inguscezia; là i costumi non sono così severi.
Qui invece i piatti si accompagnano all’acqua minerale “Achaluki” (e se parliamo della cucina locale di solito intendiamo: carne di manzo con gnocchi e un brodo di aglio, carne di montone, verdure fresche, gustose focacce con il tvorog dette “Chapilgash”). In Inguscezia vanno molto fieri di quest’acqua, ricavata dalle sorgenti del distretto di Dzhejrakhsk. Gli esperti sostengono che l’acqua inguscia assomigli per composizione a quella della famosa sorgente francese di Grande-grille a Vichy e alla fonte della Slesia tedesca.
Le aree montuose di questo territorio iniziano ad attirare numerosi turisti (Foto: lunatik38.livejournal.com)
Le torri dei Galgai
La principale attrazione turistica della Repubblica sono le antiche torri tribali. Se ne contano circa duemila. Le più famose sono Vovnushki, Egikap, Lejmi, Ozdik e Khamkhi. Disseminate tra le aree montuose della Repubblica sono, insieme alle splendide e austere montagne del Caucaso, il motivo per il quale in Inguscezia arrivano turisti russi e stranieri.
La più famosa fortezza è il complesso di torri “Vovnushki”, finalista al concorso nazionale “Le sette meraviglie di Russia”. Chiunque veda almeno una volta questo e altri monumenti degli antichi Galgai ricorderà per sempre la loro silenziosa bellezza.
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Per centinaia di anni le torri protessero gli abitanti del luogo dagli attacchi improvvise. Fino a non molto tempo fa ci vivevano ancora delle persone. Ma la deportazione voluta da Stalin del 1944 ha fatto sì che oggi non sia rimasto praticamente nessuno. Le sezioni dell’NKVD cercarono di far esplodere le antiche costruzioni dei Galgai, ma l’ordine non venne portato a termine: gli ingusci rimasti tra i monti si opposero come poterono. Grazie alla resistenza di molti eroi finora sconosciuti, possiamo ancora oggi ammirare questi sorprendenti monumenti che non hanno eguali nel mondo.
Non lontano dal “Vovnushki” si trova una delle più antiche chiese cristiane del territorio russo, risalente all’ottavo-nono secolo: Tkhaba Erdy.
E il distretto di Dzhejrakhsk merita una visita non solo per i monumenti antichi: già da quest’inverno in Inguscezia, nel distretto di Armkhi, sarà in funzione il primo centro sciistico della regione. Armkhi non è certo Courchevel e l’Inguscezia non è la Francia. Ma chi ben comincia è a metà dell’opera.
Le strade
La nuova strada (inguscia) non è asfaltata, al contrario di quella vecchia (osseta). Sono entrambe di buona qualità, i frontalieri le tengono in ordine. Se si prende la strada asfaltata da Vladikavkaz si può raggiungere rapidamente la parte occidentale della zona montana dell’Inguscezia, cioè i villaggi di Dzhejrakh, di Armkhi e oltre, fino a Nizhnij Khuli. La strada verso le principali bellezze del posto – i centri di Egikal, Targim, Vovnushki, la cattedrale Tkhaba-Erdy – invece non è asfaltata. Collega la zona montuosa della Repubblica con Nazran e Magas che sono in pianura; se quindi si vogliono ammirare le meraviglie della parte orientale del distretto di Dzhejrakhsk si fa prima passando dalla parte inguscia.
In primavera la strada per Vovnushki può diventare impraticabile per l’esondazione dei fiumi. In tal caso bisogna percorrere gli ultimi due chilometri a piedi, tenendo conto che la parte finale corre su uno stretto bordo roccioso lungo la sponda del fiume. Siate prudenti.
Importante: il controllo passaporti
La zona di confine con la Cecenia e la Georgia passa tra i distretti montuosi dell’Inguscezia; pertanto i cittadini stranieri devono necessariamente ricevere permessi speciali che occorre richiedere in anticipo, rivolgendosi al Comitato del turismo della Repubblica. Il viaggio in Inguscezia va quindi pianificato per tempo; c’è peraltro la speranza che presto per gli stranieri venga abolita la richiesta di ingresso nella parte montana dell’Inguscezia, un gesto che avrebbe di sicuro ripercussioni positive sul numero di turisti in visita nella Repubblica.
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Come raggiungerla
Per arrivare a Magas o alla vecchia capitale dell’Inguscezia – la città di Nazran – ci sono varie alternative, per esempio il treno: da Mosca partono dalla stazione Kazanskij, ma il viaggio è piuttosto lungo, quasi 36 ore. Il mezzo più rapido è ovviamente l’aereo. Dall’aeroporto moscovita di Vnukovo ogni giorno atterrano in Inguscezia gli aerei della compagnia “UTair”. Il volo dura 2 ore e mezzo, il costo medio del biglietto è di circa 200 euro. Un’altra soluzione è attraverso Groznyj, la capitale della Cecenia, o passando per la città Mineralnye vody da cui si prende un autobus che in qualche ora vi porta a destinazione.
Diciamo subito che la guerra che ha martoriato questa terra è ormai storia passata. La ricordano soltanto pochi posti di blocco e le scritte su alcuni cartelli degli uffici pubblici: “È vietato l’ingresso con i mitra”.
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