Tuva è una regione quasi disabitata ma ricca di riserve naturali (Foto: Aleksandr Matyushenko / RG)
Tuva ha una popolazione di 300mila abitanti, la maggior parte dei quali risiede nella capitale, Kyzyl, mentre il resto è disseminato in tutto il suo territorio. Per spostarsi da un centro abitato all’altro occorrono almeno 5 ore di viaggio; quasi l’intero territorio è un’immensa riserva naturale deserta, dove non sempre sono presenti le strade.
Abakan, Repubblica di Tuva
È consigliabile prenotare il volo per Tuva in anticipo. Per gli alberghi si può consultare questo sito
La maggior parte dei tour operator di Tuva non dispone di siti in inglese, perciò è probabile che dovrete rivolgervi a tour operator di Mosca o Pietroburgo. Se proverete a mettervi d’accordo in loco vi toccherà mercanteggiare come in un bazar asiatico con l’incertezza di ottenere dei risultati. E la prospettiva di dover condurre trattative nell’inglese approssimativo o inesistente degli abitanti locali renderà tutto ancora più complicato.
Nei piccoli villaggi e nei campeggi non c’è ancora l’acqua corrente, perciò tutti i servizi sono en plein air e panoramici. Il bagno è sostituito dalla tipica banja, la sauna russa. Nel luogo della nostra prima sosta la sauna era collettiva, mista. Uomini e donne la usavano insieme e l’unico baluardo del pudore era solo un asciugamano
Procurarsi in viaggio anche solo dell’acqua o un panino potrebbe essere un’impresa ardua. È consigliabile acquistare tutto in anticipo nel primo negozio in cui ci si imbatte. Trovare un bancomat nella taiga può essere complicato, partendo, portate, quindi, con voi dei contanti.
Il 90 per cento delle riserve naturali della repubblica sono chiamate semplicemente “Shashlyk” (Spiedino). Nell’arco di 20 minuti pagando 30 dollari a testa qui si può avere un pasto con shashlyk (chiamati qui “karbonad”) e shorpo, un piatto tipico della cucina dell’Asia Centrale, che consiste in una zuppa grassa di carne di montone.
Da principio, malgrado tutte le meraviglie naturalistiche del luogo, avvertiamo la mancanza delle comodità cui ci ha abituato la civiltà contemporanea. I cellulari funzionano solo in rarissime zone e subito si perde il legame con la frenetica vita cittadina. Le riserve naturali nel territorio sono così numerose che si distinguono appena nel paesaggio, per la presenza di cartelli, non sempre visibili tra la vegetazione lussureggiante. Un consiglio: portate con voi dei prodotti contro gli insetti. Noi non ci avevamo pensato.
Il tempo a Tuva è del tutto imprevedibile. Nell’arco di qualche ora la temperatura può passare da 35 a 5 gradi C; all’improvviso può diluviare e un attimo dopo tornare a risplendere il sole. Non fai in tempo a infilare la giacca per non congelare che subito dopo devi toglierla per non morire di caldo. Durante i tre giorni che abbiamo trascorso a Tula la pioggia è caduta quasi ininterrottamente e il sole si è visto di rado.
Un viaggio da un centro abitato all'altro può richiedere cinque ore di tempo (Foto: Aleksandr Matyushenko / RG)
Sulla popolazione locale
Tuva è stata l’ultima delle repubbliche a entrare a far parte della Federazione Russa. Taiwan continua a rivendicare il suo territorio e la guerra tra Tuva e la Germania non è mai cessata. Quella della Repubblica di Tuva è una storia complessa e tormentata e perciò i suoi abitanti hanno un atteggiamento alquanto bizzarro verso il mondo che li circonda.
Il tempo è imprevedibile nella taiga (Foto: Aleksandr Matyushenko / RG)
“Che cosa pensate delle rivendicazioni di Taiwan sul vostro territorio?”. “Non riusciamo proprio a capire che cosa gli abbiamo portato via. Rivendichino pure”, ci ha risposto un rappresentante dell’amministrazione locale. “La nostra guerra coi tedeschi non avrà mai fine”, aggiunge poi, ridendo. “Un rappresentante del Bundestag è andato in visita nella vicina Khakassia, c’eravamo anche noi. Gli abbiamo chiesto: E allora la facciamo la pace? E lui ha risposto che sarebbe ora, ma poi ci manca il tempo”. “E dei russi che pensate?”, gli chiediamo. “Che cosa mai dovremmo pensare?! - replica stupito. - Viviamo qui tutti insieme, sa quanti russi vivono da noi a Tuva? E ci sono anche dei cinesi e persino un americano”.
Anche riguardo alla religione il discorso non è facile. Qui a Tuva risiede da sempre il capo degli sciamani russi che aveva predetto a suo tempo l’elezione del primo presidente della Russia, Boris Eltsin.
Il Dalai Lama ha benedetto un tempio al centro della piazza di Kyzyl (Foto: Aleksandr Matyushenko / RG)
Il buddhismo a Tuva è di confessione lamaista. Il Dalai Lama ha visitato Kyzyl nel 1992 e ha inaugurato un tempio nella piazza centrale della città. Sulla stessa piazza si erge anche un monumento a Lenin, ma nessuno sembra turbato da questa contiguità. Alle spalle del monumento a Lenin s’intravede una vetta sulla cui sommità, tra le pietre, è stata posta un’iscrizione sacra in lingua tibetana che indica il luogo in cui nel 2015 verrà collocata la statua del Buddha più imponente di tutta la Russia, che raggiungerà 20 metri d’altezza.
Per il viaggio a Tuva bisogna munirsi di monetine per propiziare la fortuna (Foto: Aleksandr Matyushenko / RG)
Lungo le strade si scorgono spesso alberi dai rami ornati da nastri variopinti, si tratta di luoghi sacri. Secondo la tradizione chi intraprende un viaggio dovrebbe annodarsi uno di questi nastri per propiziarsi la sua buona riuscita. Simili tracce di antichi culti pagani si ritrovano un po’ dovunque. Luoghi sacri sono situati anche sulle sommità di colline nel cui terreno sono state conficcate delle lance; colline sulle quali alle donne è proibito arrampicarsi. I templi buddhisti sono ubicati in piccole pagode di legno. E dovunque bisogna gettare monetine “per propiziarsi la fortuna”. Vi suggeriamo di mettere da parte le monete perché di luoghi così se ne incontrano a bizzeffe sia sulle montagne che nella steppa.
Tuva non ha nulla a che fare con le mete turistiche dei Paesi del Mediterraneo, qui gli abitanti non sono viziati da attenzioni eccessive. Appaiono, in senso positivo, indifferenti e distaccati. La barriera che senz’altro li protegge è il prezzo del biglietto arereo da Mosca, che per la sola andata costa dai 385 euro in su.
L’ecoturismo a Tuva non esiste
L’ecoturismo a Tuva non esiste. Quando abbiamo chiesto in giro se l’ecoturismo sia diffuso da queste parti abbiamo ottenuto invariabilmente la stessa risposta, vale a dire che non esiste. “Com’è possibile? - abbiamo domandato. - Mentre attraversavamo il parco naturale di Sajano-Shushenskij abbiamo visto sulla riva di un fiume di montagna degli agglomerati di graziose casette, che non sembravano delle costruzioni agricole ed erano piacevolmente immerse nel verde”. “Ah, sono hotel e case di villeggiatura, - ci hanno risposto con sufficienza alcuni locali - Lassù portano avanti e indietro coi pullman turisti stranieri e russi”.
Un tuffo nella natura più pura (Foto: Aleksandr Matyushenko / RG)
Al museo etnografico di Altyn-Bulak eravamo seguiti dappertutto da due pullman pieni di turisti stranieri. Lungo la strada spuntavano da ogni dove, da dietro i boschetti della taiga, gli zaini rossi dei backpacker.
“Ancora con questo ecoturismo… L’ecoturismo in queste zone non esiste - ci hanno ribadito. - Arrivano, si riposano un po’, vanno a caccia, fanno un salto a vedere la taiga e se vanno in giro sui pullman. E questo sarebbe turismo secondo voi?!”.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email