Il saluto al padre del Kalashnikov

Mikhail Kalashnikov, inventore dell'omonimo fucile d'assalto (Foto: Reuters)

Mikhail Kalashnikov, inventore dell'omonimo fucile d'assalto (Foto: Reuters)

Considerato da molti una vera leggenda nazionale, l'inventore dell'omonimo fucile d'assalto è morto all'età di 94 anni. Il ricordo di chi lo ha incontrato

La notizia arriva da Izhevsk, capitale della Repubblica di Udmurtia. Mikhail Kalashnikov è morto. Il padre del celebre fucile d'assalto era da tempo ricoverato in terapia intensiva in una clinica della città. Nonostante nelle ultime settimane si fosse sentito meglio, nella serata del 23 dicembre il suo cuore si è fermato.

Nato in una famiglia di contadini, Kalashnikov fin da bambino ha sempre nutrito un forte interesse per le materie tecniche. All'età di 18 anni si è arruolato nell'Armata Rossa, prima di essere spedito al fronte, nell'agosto del 1941. Due mesi dopo, l'infortunio che gli ha cambiato la vita: a seguito di un incidente, Kalashnikov è stato portato in ospedale, dove ha trascorso la maggior parte del suo tempo libero buttando giù schizzi e progetti di quello che sarebbe diventato il futuro AK-47. Entrato nella storia con il nome di Kalashnikov.

La struttura del Kalashnikov

Il suo progetto non passò inosservato agli occhi di molti armaioli. E fu per questo che in breve tempo egli venne spostato nella direzione dell'Artiglieria dell'Armata Rossa.

Il celebre fucile venne costruito nel 1947. Da allora, nel mondo ne sono stati prodotti oltre 70 milioni di esemplari. Al giorno d'oggi, l'AK-47 è utilizzato in cento Paesi del mondo. E rientra nella lista delle più importanti invenzioni del XX secolo.

Durante la sua vita Kalashnikov ha collezionato moltissimi premi governativi, divenendo una vera e propria leggenda nazionale e mondiale.

"Kalashnikov era il nostro tesoro nazionale. Uno di quegli uomini che nascono una volta ogni cento anni. Il suo genio ha superato quello di qualsiasi altro armaiolo", ha commentato Igor Korotchenko, caporedattore della rivista National Defence, che in diverse occasioni ha avuto modo di incontrare Kalashnikov. Conservandone un ottimo ricordo: "Nonostante l'età, era una persona serena. Gli anni hanno sicuramente pesato sulla sua condizione fisica. Lui ha sempre sostenuto che non sono i fucili ad uccidere. Ma è la gente che uccide".

Kalashnikov per la pace
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Una leggenda vivente. Queste invece le parole con le quali Dmitri Litovkin, progettista militare, ha definito Kalashnikov. Secondo lui, era la dimostrazione vivente del fatto che la Russia fosse in grado di produrre le armi migliori del mondo. "È stato in grado di realizzare un'arma ideale e molto efficace - ha aggiunto -. Semplice ed economica da produrre. E facile da usare. Si tratta di un'arma per le masse che ha trovato molti consumatori. Il Kalashnikov può essere immerso nell'acqua, nel fango, può restare per molto tempo senza manutenzione. Ma continuerà comunque a funzionare".

Secondo Ruslan Pukhov, direttore del Centro per l'Analisi delle Strategie e Tecnologie, membro del Consiglio Pubblico sotto il Ministero russo della Difesa, questo fucile ha avuto un ruolo fondamentale nei conflitti armati del XX secolo.

Igor Korotchenko, infine, fa notare che il fucile Kalashnikov può essere utilizzato praticamente in qualsiasi condizione, dal deserto all'Artico. "Nessuna arma occidentale - ha concluso -, può vantare simili caratteristiche". 

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