Cosa regalavano i segretari generali sovietici ai leader degli altri Paesi?

Museo centrale statale di storia contemporanea della Russia
Khrushchev fu sicuramente il più stravagante e generoso nei doni ai colleghi stranieri (compresi re e regine)

Alla Conferenza di Teheran, Stalin regalò al primo ministro britannico Winston Churchill un cappello di astrakan e una serie di statuette dei personaggi della “Favola del pescatore e del pesciolino” di Pushkin.

Gorbachev, invece, regalò al Presidente americano Ronald Reagan una raccolta di proverbi e detti russi.

Una volta Stalin fece un “regalo” molto generoso: l’ambasciatore britannico Archibald Clarke Kerr, in partenza da Mosca, chiese che il suo massaggiatore potesse seguirlo all’estero. Stalin fu d’accordo e il cittadino sovietico partì con Kerr. All’epoca emigrare per un sovietico era praticamente impossibile.

Khrushchev non era certo noto per la frugalità nella spesa per i regali. Regalò alla regina Elisabetta II una spilla di diamanti con uno zaffiro, una pelliccia di zibellino e il dipinto di Ajvazovskij “La costa del mare”. Tutti i membri più importanti della famiglia reale ricevettero gioielli, un cucciolo d'orso vivo e un cavallo arabo. Il re dell’Afghanistan avrebbe dovuto ricevere una locomotiva a vapore, ma poi fu fatto presente a Khrushchev che in Afghanistan non c’erano ferrovie…

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