Negli anni Dieci del Novecento, Grigorij Rasputin, persona vicinissima ai Romanov, era sorvegliato dalla polizia, che alla fine riuscì a scoprire delle cose interessanti.
Si seppe che Rasputin partecipava a delle orge notturne con donne di facili costumi e artiste di bassa lega. In diversi casi alle orge partecipavano anche donne che andavano da Rasputin per chiedere aiuto allo “starets”, considerato un’autorità religiosa. “Quanto alla sua vicinanza alle dame dell’alta società, la sorveglianza e le indagini non hanno confermato assolutamente niente”, si leggeva nel referto della polizia.
Ciò nonostante, alcune delle dame della corte confessarono di aver avuto rapporti sessuali con Rasputin. Tutte però, smentirono categoricamente che le orge fossero organizzate direttamente a Corte.
Nicola II era al corrente delle indagini, ma le considerava un’ingerenza inammissibile nella vita privata del religioso. L’imperatrice si rifiutò invece sempre di credere alle voci sulle orge dello “starets”: per lei Rasputin era un santo.
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